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       Sono
        anni, quattro, cinque, sei, in alcuni casi anche dodici, che il
        Ministero Beni e Attività Culturali utilizza poco più di duemila
        precari.  Il loro futuro è
        precario come il loro contratto di lavoro. Dopo
        tanti anni, invece di vedere all’orizzonte qualche prospettiva,
        sembrano allontanarsi le possibilità d’assunzione grazie
        all’introduzione di una normativa sempre più favorevole a forme di
        contratti precari, sempre più flessibili e con meno diritti e garanzie. L’introduzione
        nel contesto produttivo di lavoratori precari altamente ricattabili
        ricade negativamente anche sul personale a tempo indeterminato. Infatti
        i precari sono spesso costretti ad accettare ritmi e carichi di lavoro,
        permettendo ai dirigenti la creazione di pericolose dinamiche di
        competizione tra lavoratori. E'
        cosa nota la volontà del ministro Urbani di privatizzare i musei (e si
        cominciano a vedere i primi effetti, Fondazioni e Nuovo Codice); un
        progetto che il governo sta realizzando e che lancia inquietanti ombre
        sul futuro del nostro patrimonio artistico e culturale e, di
        conseguenza, dei lavoratori, primi tra tutti i precari, i quali hanno
        visto, in questi ultimi anni, naufragare tutte le promesse diffuse ad
        arte sulla loro stabilizzazione. Alle
        tante rassicurazioni del ministro Urbani, seguite dalle chiacchiere
        altrettanto rassicuranti di Cgil, Cisl, Uil, abbiamo visto realizzarsi
        solo la proroga di un anno del contratto di lavoro che scadrà il
        prossimo 31 dicembre.  Così
        il Ministro pensa di poter fare le nozze con i fichi secchi e annuncia,
        con toni trionfalistici, le aperture straordinarie dei musei, a dir la
        verità, ridotte alla apertura al pubblico dei monumenti nella storica
        giornata del primo maggio, occasione di propaganda per il Ministero,
        puntualmente sostenuta dai sindacati concertativi, utile a dimostrare la
        “straordinaria” offerta culturale italiana destinata al pubblico
        visitatore. Tra l’altro si firmano, con l’occasione, (ad eccezione
        della RdB) gli accordi per l’introduzione di figure atipiche nei beni
        culturali come i “volontari del servizio civile” utilizzati in
        attività lavorative a 400 euro mensili! Contro
        tutto questo la RdB proclama lo
        stato d’agitazione nazionale dei Musei, Gallerie, aree
        archeologiche, biblioteche e archivi ed invita i lavoratori precari a non 
        aderire al progetto d’apertura previsto per il 1° maggio. Giornata
        del 1° maggio che invece la RdB propone di festeggiare con la
        mobilitazione, partecipando alla grande manifestazione nazionale di
        Milano “Contro il precariato”.  Per la RdB (che non
        ha mai firmato i progetti straordinari) è inaccettabile la scelta del
        Ministero, avallata dai sindacati concertativi firmatari dell’accordo,
        di annullare la storica giornata del 1° maggio giustificandola
        con argomenti a favore dell’utenza, spingendo parte del personale a
        fornire una prestazione straordinaria per un giorno senza neanche il
        diritto al riposo compensativo!! Inoltre
        va sottolineato come, ogni anno, la firma a questi progetti viene
        sovente utilizzata come contropartita
        dai sindacati Cgil,
        Cisl, Uil per ottenere (o dire
        di aver ottenuto) delle cose favorevoli per i lavoratori:
        puntualmente però fanno marcia indietro e firmano gli accordi senza
        ottenere nulla in cambio!! La
        vertenza dei precari ne è l’esempio più clamoroso: sembrava
        fossero partiti, anni or sono, con intenzioni “bellicose” ed ogni
        volta la sacrificano per “senso di responsabilità”!! LA RdB INVECE
        PROSEGUE  COERENTEMENTE
        NELLA  BATTAGLIA PER I
        DIRITTI E PER L’ASSUNZIONE DEFINITIVA organizzando
        una serie di iniziative, assemblee e manifestazioni per giungere ad un
        grande sciopero generale dei precari per fine maggio!! Nei prossimi
        giorni seguirà un comunicato con il calendario delle iniziative.  Roma, 9 aprile 2004 p/ RdB Coordinamento Nazionale Beni Culturali - Ciro Borrelli  | 
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