Richiesta di modifica del contratto di lavoro per tot. N.31 lavoratori co.co. co e n.4 LSU, in forza agli uffici della Corte dei Conti di Palermo.

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Al Presidente della Corte dei Conti

Roma

Al Segretario Generale della Corte dei Conti

Roma

Al Presidente della Commissione per le Pari

Opportunità

Al Dirigente sindacale R.d.B. per la Corte dei

Conti

Roma

Al Presidente della Sezione giurisdizionale di

Appello - sede

Al Presidente della Sezione Giurisdizionale

Sede

Al Procuratore Reeionale - Sede

Al Presidente delle Sezioni del Controllo

Sede

E, p.c. Alla Segretria reg.le R.d.B. - Palermo

Alle OO.SS. Aziendali CISL, UIL,DIRSTAT

FLP USAI, UNSA SNACO.

 

 

 

 

Oggetto: Richiesta di modifica del contratto di lavoro per tot. N.31 lavoratori co.co. co e n.4 LSU, in forza agli uffici della Corte dei Conti di Palermo.

 

 

Il problema relativo al personale co.co.co. è oggetto della massima attenzione di questa O.S. 

 

La stessa ha già posto all'attenzione del Segretariato Generale il caso soprattutto alla luce della recente circolare dell'Assessorato Reg.le al lavoro, che prevede la possibilità per il personale co.co.co. di trasformare l'attuale contratto in uno di diritto privato.

 

Questo consentirebbe al personale in argomento di aver garantiti certi diritti fondamentali per i lavoratori, come ad esempio ferie, congedo per malattia , maternità ecc.., che allo stato attuale incredibilmente non gli vengono riconosciuti.

A scanso di fuorvianti strumentalizzazioni, che dovessero incidentalmente pervenire, è bene specificare che il predetto personale manterrebbe la stessa qualifica che attualmente possiede, ed il contratto che si andrebbe a stipulare avrebbe la sua iniziale scadenza; salvo successivamente

valutare l'ipotesi di un rinnovo: ma questa è un'altra storia.

Due importanti considerazioni devono essere fatte:

1) La modifica del contratto conferirebbe la dignità di lavoratori a questo personale che di fatto sono poco più che lavoratori in nero, con indubbio recupero di immagine per un organo della levatura della Corte dei Conti.

2) Questo personale che ad oggi vanta una anzianità di servizio di circa 16 SEDICI anni, ha indubbiamente acquisito una considerevole professionalità e doverla disperdere per una superficiale valutazione della reale portata del caso sarebbe un imperdonabile errore di gestione amministrativa, ed un grave spreco di risorse.

Queste persone che sedici anni addietro, hanno imboccato questa strada, hanno di fatto investito il loro tempo in previsione di un futuribile sviluppo più stabile e più dignitoso; hanno lavorato per sedici anni con uno stipendio ridotto, hanno fatto anche molto comodo soprattutto

quando l'impatto della valanga di carte relative al contenzioso pensionistico (un arretrato di quaranta anni) sommerse fisicamente la Corte dei Conti palermitana.

Oggi a seguito del susseguirsi di logiche politiche devastanti, a queste persone che oggi sfiorano, se non superano la quarantina, gli si "impone" un contratto da co.co.co. che è umiliante di per se già nel pronunciarne il suono buffo di questa parola.

 

Due anni addietro gli è stato detto "per ora così dopo si vedrà".

 

Orbene, il dopo è adesso e questi cittadini, questi lavoratori, il diritto di pretendere maggiore dignità: se lo sono guadagnato con una attesa che dura da sedici anni; un' attesa costellata da false speranze e da strumentalizzazioni politiche, e da promesse elettorali di ogni colore che

hanno attinto a piene mani sulla pelle di costoro: la loro parte I'hanno fatta: adesso tocca a noi.

Noi non ci possiamo tirare indietro soprattutto se non ci sono motivi validi per farlo.

Volendo concludere, questa O.S. invita tutti i vertici istituzionali locali in indirizzo, ognuno per la loro parte ad intervenire a sostegno della richiesta avanzata da questa O.S. riconoscendo la veridicità di quanto affermato, a favore della soluzione auspicata del problema nell'interesse di questi lavoratori e per l'immagine e per una migliore funzionalità complessiva di questo organo che vanta legittimamente la rilevanza costituzionale.

 

Al Segretario Generale ed al Presidente della Corte dei Conti si chiede la valutazione del caso con la massima disponibilità stante che a fronte dell'esiguità dei costi che forse ne deriverebbero dalla modifica del contratto.

 

Se ne avrebbero indubbiamente delle notevoli ricadute positive e non per ultimo si risolverebbero gran parte dei problemi relativi alla mancanza dî personale di qualifiche basse, che da tempo affligge le locali dirigenze.

 

Difficoltà che benché più volte poste all'attenzione di codesto superiore Segretariato, a tutt'oggi non hanno trovato soluzione alcuna.

 

Certi di operare nell'unico interesse collettivo, ed a prescindere da qualunque interesse di bottega noi della R.d.B. confidiamo in una razionale valutazione del caso e ci dichiariamo disponibili ad avviare immediatamente un "tavolo tecnico" con la sede centrale finalizzato al contemperamento delle esigenze dell'Amministrazione ed al miglioramento delle condizioni contrattuali di questa categoria di lavoratori, confidando che ciò avvenga in tempi brevissimi.

In attesa di un cortese riscontro, e nell'attesa di una risposta, si porgono distinti saluti.

 

RdB/PI Cdc


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