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                   Al
                  rientro dalle ferie i lavoratori del settimo piano hanno
                  trovato una sorpresa: voci di “corridoio” e voci più
                  autorevoli (i due Dirigenti degli Uffici) prospettavano la
                  possibilità di una “deportazione” di massa a Via Talli
                  del personale del piano, per far posto agli Uffici presenti in
                  Caserma, interessata a breve da lavori di ristrutturazione.
                  
                  
                  
                   
                  Scoprono
                  inoltre che esiste un progetto di fattibilità
                  dell’operazione effettuato dall’Ufficio tecnico.
                  
                  
                  
                   
                  Dopo
                  la prima fase di incredulità rispetto ad un progetto così
                  poco rispondente alla logica (trasferimento a catena Baiamonti,
                  6 verso Baiamonti, 25 verso Talli !) nonché contrario ad ogni
                  principio di economicità ed efficienza, i lavoratori si
                  sono attivati per avere dalla stessa Amministrazione 
                  chiarimenti in merito.
                  
                  
                  
                   
                  Mentre
                  il personale della Sezione Autonomie veniva convocato
                  sull’argomento dal proprio Dirigente Generale, una
                  delegazione di lavoratori della Sezione Enti incontrava ieri
                  il Vice Segretario Generale, Cons. Di Domenico, il quale  né smentiva né confermava il progetto, né 
                  lo studio di fattibilità, dando risposte talmente
                  vaghe sulle reali intenzioni dell’Amministrazione, da
                  preoccupare ulteriormente i lavoratori.
                  
                  
                  
                   
                  Accettava
                  comunque la proposta avanzata dagli stessi, di avviare
                  immediatamente uno studio di fattibilità per recuperare spazi
                  all’interno della sede principale, per il personale della
                  Caserma, in caso di chiusura dell’edificio Montezemolo.
                  
                   
                  La
                  RdB ha sostenuto con lo strumento sindacale l’iniziativa dei
                  colleghi. 
                  
                   
                  NOI
                  COME SEMPRE A FIANCO DEI LAVORATORI C’ERAVAMO, GLI ALTRI
                  DOV’ERANO? FORSE SUL PULLMAN VERSO TERAMO?
                  
                  
                  
                   
                  Un
                  volantino indegno
                  
                  
                  
                   
                  A
                  fronte della risposta attiva e combattiva del personale, si è
                  visto girare per le stanze del piano (ma non nelle bacheche,
                  forse per vergogna), un volantino a firma
                  CGIL-CISL-UIL-SNACO-FLP, che attacca pesantemente i
                  lavoratori, offendendoli e sbeffeggiandoli. Addirittura
                  nel volantino chiedono di lasciar perdere le preoccupazioni
                  per il trasferimento e di interessarsi di più del Circolo
                  sportivo (sic !).
                  
                  
                  
                   
                  Comprendiamo
                  che tali sigle da tempo sono impegnate in tutt’altre
                  faccende che non i problemi dei lavoratori (vedi la svendita
                  progressiva dei nostri diritti economici e non, oppure
                  le trattative sulle prossime dirigenze), ma sentirsi addirittura
                  disturbati da una legittima iniziativa del personale significa
                  aver toccato il fondo!!
                  
                  
                  
                   
                  Forse
                  avrebbero preferito che questi,  invece di dimostrare una forte coscienza e spinta a voler
                  risolvere il problema in maniera collettiva, avessero
                  praticato la solita prassi clientelare andando a chiedere
                  umilmente “protezione” a livello individuale. Ma il
                  personale ha invece dimostrato di avere più dignità 
                  di quanto il “sindacato unitario” pensasse, e più
                  ragionevolezza dell’Amministrazione. 
                  
                   
                  Lasciamo
                  i nostri “sindacalisti uniti” alle loro palle da tennis ed
                  alle loro dirigenze ed invitiamo invece i lavoratori alla
                  massima attenzione. 
                  
                  
                  
                   
                  Roma, 8
                  settembre 2004                                                                        
                                          
                  RdB/PI 
                  Cdc
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