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                   L’Organizzazione sindacale RdB/PI Corte dei conti intende
                  sottoporre all’attenzione della Commissione i gravi problemi
                  cui quotidianamente devono far fronte i dipendenti della Corte
                  dei conti di Roma, Via Baiamonti 6/25.
                  
                   
                  Il primo elemento critico da tener presente è senz’altro
                  il numero dei lavoratori in servizio nella sede: oltre 1.000.
                  Una concentrazione così alta di persone comporta
                  naturalmente, a livello di mobilità e sosta, delle
                  problematiche acutizzate rispetto ai livelli già alti
                  di criticità nella città di Roma.
                  
                   
                  Inoltre la sede in questione è situata nel quartiere Prati
                  (Via Baiamonti), e dunque in una zona centrale, completamente
                  sprovvista di posti auto non tariffati o a tariffa calmierata.
                  La zona è poi caratterizzata dalla presenza di altri posti di
                  lavoro con organici consistenti (Ministero di Grazia e
                  Giustizia, due sedi RAI, numerosi Studi legali e Uffici,
                  Circoscrizione).
                  
                   
                  Non vogliamo tralasciare il fatto che la zona Prati sia
                  ampiamente servita da collegamenti pubblici, sia per quanto
                  riguarda la metropolitana (linea A), sia per quanto riguarda i
                  mezzi di superficie. Questo alleggerisce il fabbisogno di
                  parcheggi per i dipendenti della Corte, i quali risultano
                  essere abbastanza orientati all’uso del mezzo pubblico.
                  
                   
                  Inoltre la presenza di strisce blu in tutta l’area,
                  contribuisce a  disincentivare
                  l’uso del mezzo privato, obiettivo sostanziale della sosta
                  tariffata.
                  
                   
                  Ma bisogna anche pensare che su mille dipendenti, esiste
                  una buona percentuale di lavoratori che sono obbligati ad
                  utilizzare l’auto privata, principalmente genitori di
                  figli minori (difficoltà di coincidenze tra l’orario di
                  entrata e l’orario di uscita da asili e scuole), abitanti in
                  zone mal collegate o in comuni diversi da Roma, dipendenti
                  con altre problematiche di salute o di carichi familiari.
                  
                   
                  E’ chiaro che su un numero di mille dipendenti questa
                  fascia, seppur minoritaria, risulta notevole, aggirandosi
                  intorno alle 200-300 persone.
                  
                   
                  In questi casi riteniamo inutile e vessatorio
                  continuare a sostenere la necessità delle strisce blu per
                  disincentivare l’uso dell’auto privata: queste persone non
                  possono utilizzare per vari motivi il mezzo pubblico.
                  L’Amministrazione comunale deve prenderne atto e cercare una
                  soluzione possibile, per mettere 
                  anche  questi
                  cittadini in condizioni di mobilità possibile, senza che
                  l’andata in Ufficio diventi ogni mattina un drammatico
                  incubo da parcheggio, andando incontro o alla multa sicura o
                  ad estenuanti e vani giri intorno agli edifici, che si
                  concludono in ritardi nell’entrata in servizio, o,
                  addirittura, nel ritorno a casa per mancanza di parcheggio (è
                  successo a qualche dipendente).
                  
                   
                  Ci sembra evidente che chi si sottopone a questi traumatici
                  percorsi non lo fa perché non sa staccarsi dalla propria auto
                  ma perché non può fare altrimenti, pena lasciare il
                  figlio per strada all’uscita di scuola o perdere coincidenze
                  pomeridiane con altri impegni, o caricare su due o tre autobus
                  bambini di pochi mesi, con relativi passeggini e
                  quant’altro, per portarli al nido e poi recarsi al lavoro.
                  
                   
                  Accade addirittura che qualche lavoratore, che non può
                  rischiare di non trovare posto, proprio per i problemi
                  suddetti, trova come unica “soluzione” la seguente: arriva
                  verso le cinque del mattino, parcheggia in una zona
                  “neutra” (nel senso che non si sa se tariffata o meno,
                  dato che a stagioni alterne i vigili multano le auto)
                  (perimetro intorno alla ex Caserma Montezemolo), dorme in
                  macchina fino alle 7.30 e poi entra in servizio.
                  
                   
                  Pensiamo che casi del genere ci rendono palese che la
                  situazione è al limite di sopportazione dei lavoratori.
                  
                   
                  Nel 2003 la situazione parcheggi in Corte dei conti è
                  letteralmente esplosa, costringendo l’Amministrazione a
                  reperire circa 30 posti auto presso due Caserme situate in
                  zona.
                  
                   
                  Nell’Aprile 2003 è stata inviata una petizione al
                  Presidente della Corte, con la richiesta di stanziare risorse
                  per convenzioni o finanziamenti di parcheggi sotterranei,
                  firmata da oltre 500 lavoratori.
                  
                   
                  L’Amministrazione ha provveduto con decreto a nominare
                  una struttura operativa con il compito di individuare tutte le
                  soluzioni possibili al problema sosta e mobilità dei
                  dipendenti, attivando contestualmente la figura del Mobility
                  Manager.
                  
                   
                  C’è stato anche un incontro, nel luglio 2003, con il
                  Presidente del Municipio XVII, Dott. Vernarelli, il quale ha
                  presieduto l’Assemblea dei lavoratori, dichiarandosi
                  disponibile a collaborare su tutte le iniziative.
                  
                   
                  Il problema indirettamente è approdato anche sui mass
                  media: ci riferiamo alla trasmissione “Striscia la
                  notizia”, che circa un mese fa filmava i dipendenti della
                  Corte, mentre timbravano il cartellino e subito dopo uscivano.
                  Il 99% di quei colleghi noi colleghi sappiamo benissimo dove
                  andavano: alla ricerca disperata nonché vana di un
                  parcheggio, ed invece, per 
                  disinteresse dell’Azienda e delle Istituzioni, sono
                  passati per assenteisti e lavativi. Oltre il danno la beffa.
                  
                   
                  Il nostro discorso parte dalla considerazione che il
                  problema ormai non è più solo individuale, considerata la
                  situazione, il problema è risolvibile solo a livello
                  collettivo, coinvolgendo le figure istituzionali che hanno il
                  potere (e noi diciamo il dovere) di intervenire. Infatti la
                  dislocazione della sede lavorativa e l’alta 
                  concentrazione numerica dei dipendenti non lascia
                  spazio a soluzioni individuali, se non quelle che abbiamo
                  esposto, dormire in macchina o altro.
                  
                   
                  Continuare a pretendere un comportamento “virtuoso” da
                  chi non lo può dare, per di più pesando sulle tasche già
                  vuote della categoria (siamo certamente i nuovi poveri),
                  appare iniquo, oltre che inutile ai fini dell’obiettivo di
                  diminuzione delle auto circolanti, e potrebbe far pensare che
                  alla fine l’Amministrazione Comunale sia interessata solo ad
                  incamerare soldi, tra multe e tickets.
                  
                   
                  Appare inaccettabile che il disagio possa essere
                  “monetizzato” e riscosso, per così dire, per cui chi può
                  permettersi di pagare 8 euro al giorno (oltre 160 euro
                  mensili), risolve il problema, chi non può permetterselo …
                  si arrangi! 
                  
                  
                  
                   
                  Le soluzioni che noi proponiamo sono facilmente
                  percorribili, dato che sono state già utilizzate in altri
                  Municipi:
                  
                   
                  Aree a tariffa calmierata (previste dalla Deliberazione
                  Consiglio Comunale n.73 del 27/6.2002) e già sperimentate in
                  altri Municipi (es. XI°), con una spesa di 1.50-2.00 euro al
                  giorno), utilizzabili da chiunque nella zona abbia gli stessi
                  problemi, e quindi non solo dai dipendenti della Corte. Ciò
                  darebbe dunque a tutta l’area una valvola per abbassare il
                  livello di criticità.
                  
                   
                  “Abbonamento” annuale, analogo a quello proposto per i
                  residenti (ancorché molto contestato). Infatti la permanenza
                  in sede per 6-9 ore giornaliere, equipara in parte il
                  residente al lavoratore stabile. Immaginiamo che tale
                  considerazione abbia portato ad assimilare gli artigiani ai
                  residenti. E perché non gli altri lavoratori stabili? 
                  
                   
                  Non sarebbe anche economicamente vantaggioso per
                  l’Amministrazione Comunale, se tutti i lavoratori della zona
                  (e di altre zone) contribuissero con una somma forfettaria,
                  non eccessiva ma certa, alla sosta? 
                  
                  
                   
                  I lavoratori della Corte dei conti sarebbero ben lieti di
                  pagare una cifra di 36 euro annue per potere sottrarsi
                  all’incubo della sosta impossibile.
                  
                   
                  Collaborazione con il Mobility Manager ai fini della
                  istituzione di navette, cosa che sarà fattibile non appena
                  saranno pronti i dati del questionario STA diffuso
                  recentemente.
                  
                   
                  Eventuale co-finanziamento di strutture in via di
                  realizzazione, come il mega-parcheggio di Piazzale Clodio, con
                  quote di posti auto per i dipendenti. Su questo aspetto in
                  particolare chiediamo alla Commissione ragguagli ed
                  informazioni sul progetto e sulle varie possibilità.
                  
                   
                  Riserva di posti nel perimetro intorno all’edificio “Montezemolo”,
                  per le auto di servizio 
                  
                   
                  Reperimento di aree a parcheggio libero, anche se limitate,
                  così come sono state individuate in altre zone centrali
                  (Piazza Cavour, Lungotevere Aventino, Zona limitrofa alla
                  Regione Lazio ecc..)
                  
                  
                  
                   
                  Auspichiamo che i problemi esposti vengano valutati con la
                  giusta attenzione da parte di codesta Commissione,  e riscontrino una volontà di attivarsi per una soluzione
                  tempestiva per i lavoratori della Corte dei conti.
                  
                  
                  
                   
                  La RdB ringrazia il Presidente onorevole Carapella e tutti
                  i membri della Commissione per la disponibilità mostrata,
                  riferirà ai lavoratori sull’incontro avvenuto oggi,
                  sperando di potere al più presto avere esiti concreti.
                  
                  
                  
                   
                  ROMA 6 DICEMBRE 2004                
                  
                  
                   
                  RdB/PI Corte dei conti
                  
                  
                  |