Vertenza Arsenale di Taranto

(comunicato del 19 marzo 2004)

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                          Agli  organi di stampa

                               ai lavoratori dell’arsenale

  La lettura dei molti articoli apparsi quest’oggi sulla stampa locale, con particolare riferimento ad un interesse della FINCANTIERI per l’Arsenale, ci obbliga a puntualizzare alcune cose, dal nostro punto di vista, ritenendo impossibile avvallare con il silenzio fatti e comportamenti che rischiano di ingenerare confusione nei lavoratori da noi rappresentati nelle RSU e nei nostri aderenti.

 L’incontro, in Arsenale, con il nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Amm. Biraghi, che, come di prammatica, all’assunzione del prestigioso incarico sta facendo un giro degli arsenali non può essere preso a pretesto per lanciare allarmi sulla condizione dello stabilimento tarantino, specie da parte di chi fino all’altro ieri ha garantito ai lavoratori che avrebbe “governato i processi” tacciando di sconsideratezza coloro che, come noi, da sei anni conducono una lotta contro la ristrutturazione in modo trasparente e senza tentennamenti.

Non può, dicevamo, perché è impossibile dimenticare d’un tratto che, ad esempio, in occasione di una recente e riuscita manifestazione unitaria invitava i propri aderenti e le proprie RSU a non parteciparvi operando, di fatto, una rottura del fronte sindacale in un momento estremamente delicato.

Perché oggi si dà una valenza eccezionale ad un incontro di ordinaria amministrazione che “preoccupa”?

Perché il distinguo a tutti i costi?

Perché volersi investire del ruolo inconsueto di chi sprona gli altri ad una “stagione di aspra conflittualità”?

Noi speriamo che in tutto ciò non c’entri, come spesso accade, l’approssimarsi delle scadenze elettorali e che, finalmente, la si smetta di utilizzare la vertenza Arsenale come un autobus da cui salire e scendere a piacere!

Parliamo di migliaia di lavoratori, di famiglie che meritano quel rispetto e quella considerazione dovuta a coloro che continuano a lavorare al meglio per il bene dell’Arsenale e in definitiva dell’intera città in una condizione di precarietà ed insicurezza del futuro che genera una pressione psicologica senza precedenti.

Pertanto, partendo dalla consapevolezza che nulla di nuovo è accaduto e che, col trascorrere dei mesi sta maturando l’epilogo scontato che abbiamo denunciato in tempi non sospetti, ricordiamo, a noi stessi per primi, che abbiamo un obbligo di coerenza che ci deve condurre a sostenere e praticare quanto già tracciato e recepito dai lavoratori in decine di occasioni, ultima in ordine di tempo l’assemblea generale del 18 dicembre 2003, evitando personalismi fuori luogo che lasciano il tempo che trovano e che minano alla base la continuazione di un percorso unitario che, siamo convinti, può essere l’unica strada che conduce ad una felice risoluzione della vertenza stessa. Ci siamo spesi in questa direzione e continuiamo a non immaginare nessun’altra possibilità che quella di un fronte unitario delle rappresentanze sindacali con un comune intento, con pari dignità, senza caricare la vertenza di significati altri e diversi che non siano la pura e semplice difesa di ogni posto di lavoro, altre scorciatoie ci vedranno indisponibili e attenti a smascherare comportamenti contrari agli interessi dei lavoratori.

 p/ coordinamento Aziendale RdB Arsenale. Luigi Pulpito