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       Il
          giorno 18.05.2004 siamo stati finalmente convocati per la
          "dovuta" informazione presso lo Stato Maggiore Marina alla
          presenza dei responsabili tecnici di Navarm e Navispelog interessati
          alla ristrutturazione, per riferire sulle prospettive e sulle esigenze
          della Forza Armata in relazione agli Arsenali di Taranto, La Spezia e
          Augusta. Partendo
          dal riscontro oggettivo che la RdB da anni è impegnata in modo
          trasparente e determinato in una vertenza che la pone in contrasto con
          il fallimentare processo di ristrutturazione della Difesa voluto da
          Andreatta in accordo con CGIL, CISL e UIL, è emerso in modo chiaro e
          scontato la volontà di orientare le proprie decisioni verso una
          maggiore esternalizzazione delle lavorazioni e delle manutenzioni in
          relazione alla scelta politica del Governo di una forte riduzione
          delle assegnazioni di bilancio con il risultato di fatto di
          frammentare e successivamente liquidare l’area industriale. La
          strategica industriale del Ministero per rendere funzionali e non
          obsoleti i tre Arsenali è legata ad uno studio a livello
          Difesa/Industria Privata commissionato dai vertici politici su
          soluzioni possibili e attuabili in futuro, di sinergie
          pubblico-privato tese ad avere risorse finalizzate e personale
          dell’industria privata, visto l’attuale sbilanciamento degli
          organici nelle qualifiche medio/alte dovute ad una carenza di
          formazione e riqualificazione rispetto allo sviluppo tecnologico del
          nuovo strumento militare, il tutto per accrescere la produttività e
          dare maggiore efficienza al sistema. E'
          un film già visto!!
          La forte preoccupazione che nutrivamo e denunciavamo in tempi non
          sospetti e dalla quale altre OO.SS. hanno tratto spunto per avviare
          una campagna denigratoria nei nostri confronti, purtroppo vede l'amara
          realizzazione nel trasferimento di Marinarsen Messina dalle mani
          pubbliche a quelle private dell'Agenzia Industrie Difesa, con
          l'inevitabile alienazione delle lavorazioni e delle manutenzioni, con
          un piano industriale a dir poco "fantascientifico", con
          condizioni lavorative e prerogative sindacali da terzo mondo.  
           Dai
          risultati che si porteranno a casa dal "banco prova
          Messina", si segnerà il cammino e la sorte anche degli altri
          Arsenali. La
          forte opposizione della RdB e il sostegno di tanti lavoratori ci
          vedono impegnati su tutti i fronti, non ultimo il contenzioso
          giuridico, e ci portano a persistere in questo progetto di vedere
          realizzata una vera fase di
          ristrutturazione caratterizzata dalla volontà di rilanciare e
          salvaguardare il futuro professionale e l'occupazione del personale
          civile della Difesa. 
  RdB-P.I.Coord.Naz.Difesa
          - Massimo Solferino Roma, 26.05.2004  | 
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