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                   Esprimiamo
                  un sentito ringraziamento agli organi d’informazione,
                  attraverso i quali apprendiamo che il Ministro della Difesa
                  On. Martino, si è impegnato a far prevedere uno stanziamento
                  di 150 milioni di €, nella prossima Legge finanziaria a
                  favore degli Arsenali della M.M.
                  
                   
                  La
                  funzione meritoria degli organi d’informazione tarantini è
                  tanto più preziosa, in quanto la nostra O.S., maggiormente
                  rappresentativa a livello nazionale, viene regolarmente
                  ignorata dai palazzi del potere che, nelle loro conferenze,
                  incontri, confronti, hanno come unico riferimento i sindacati
                  confederali.
                  
                   
                  Pper
                  loro al di là di CGIL, CISL e UIL non esiste nulla, salvo nei
                  momenti di mobilitazione, in occasione di scioperi e
                  manifestazioni, chiedere unità a coloro che, nella
                  fattispecie della Vertenza Arsenale, hanno sempre espresso in
                  modo cristallino ed a viso aperto la propria forte opposizione
                  ad una ristrutturazione che ha come unico obiettivo il taglio
                  dei costi, come ben sanno i lavoratori dell’Arsenale.
                  
                   
                  Questa
                  O.S. non ha mai fatto distinzioni su chi, in quel momento
                  storico, fosse al governo del Paese, di chiamasse Dini o
                  Berlusconi valutando i contenuti, per altro simili,
                  dell’impatto sul mondo del 
                  lavoro del loro agire politico, mettendo gli interessi
                  dei lavoratori davanti alle meschine logiche di bottega.
                  
                   
                  Nonostante
                  ciò, il nostro senso di responsabilità ci impone di
                  continuare la nostra battaglia, sottolineando che gli
                  stanziamenti “promessi” a patto che arrivino davvero sono
                  una goccia nel mare delle difficoltà in cui si dibattono da
                  troppi anni gli Arsenali e, se mai ce ne fosse bisogno, un
                  ulteriore conferma dell’eventualità, da noi sempre
                  denunciata, che porterà ad una privatizzazione, magari anche
                  parziale, degli stabilimenti militari.
                  
                   
                  Qualcuno,
                  nei giorni scorsi, in un accesso di ottimismo definiva
                  surrettizio  e
                  strisciante il procedere della ristrutturazione, vorremmo
                  rispondergli che già oggi, l’Arsenale e la città in
                  generale hanno perso oltre mille posti di lavoro statale (nel
                  corso degli ultimi anni la manodopera diretta è passata da
                  circa 3.000 addetti agli attuali 1.850), per non parlare delle
                  enormi difficoltà dell’indotto.
                  
                   
                  Posti
                  di lavoro definitivamente persi dall’intera città altro che
                  surrettizi!
                  
                   
                  Per
                  concludere, invitiamo tutti gli attori della vicenda agli
                  onori della cronaca, ad evitare facile demagogia sulle spalle
                  dei lavoratori impauriti dalla 
                  possibile perdita del posto, né con annunci ad
                  effetto, né con iniziative ad orologeria lanciate, magari, da
                  chi l’Arsenale e i suoi dipendenti non sa proprio dove siano
                  stati negli ultimi quattro anni.
                  
                   
                  Se
                  davvero si vuol cominciare ad impostare un serio percorso
                  rivendicativo, come sempre, il nostro apporto non verrà meno,
                  se invece come spesso accade, si intende utilizzare una volta
                  di più l’Arsenale ed i suoi lavoratori come massa di
                  manovra per altri scopi continueremo la nostra azione
                  sindacale tesa a scoprire gli altarini e gli opportunismi.
                  
                   
                  Per
                  far ciò, non ci occorrono inviti a conferenze o
                  legittimazioni politiche del padrino di turno, ci bastano le
                  attestazioni di stima e di fiducia da parte dei lavoratori che
                  ci spingono ad andare avanti assicurandoci, al contempo, che
                  essi hanno la memoria lunga.
                  
                  
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