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                   La
                  filosofia ispiratrice del Nuovo Modello Difesa è la tutela
                  degli interessi nazionali all’estero, dove per interessi
                  nazionali s’intendono quelli di imprese nazionali e
                  multinazionali in settori strategici (telecomunicazioni,
                  energia, armamenti ecc..). 
                  Per
                  questi motivi  il
                  nostro paese ha partecipato ad interventi ed occupazioni
                  militari in varie parti del mondo. 
                  Per
                  adeguare le forze armate a questo ruolo, l’apparato di
                  vertice politico-militare ha intrapreso una ristrutturazione
                  che ha determinato la creazione di una struttura militare più
                  snella e di pronto impiego, tale da poter essere dislocata in
                  breve tempo nelle aree di crisi, con l’istituzione
                  dell’esercito professionale ed il conseguente incremento
                  degli investimenti destinati agli armamenti. 
                  Di
                  contro si è realizzato il progressivo taglio delle risorse
                  destinate alle funzioni di supporto che in precedenza le forze
                  armate garantivano per progetti civili, senza che questo ruolo
                  fosse assorbito da altre organismi (protezione civile,
                  capitanerie di porto, per la tutela del territorio ecc.). 
                  La
                  RdB Difesa rifiuta questa filosofia e le conseguenze che ne
                  derivano e perciò respingiamo: 
                  
                    - la
                      formazione di un bilancio del Ministero Difesa così
                      configurato che, negli ultimi anni, ha determinato
                      l’incremento delle risorse destinate a fini bellici ed
                      il progressivo depauperamento degli investimenti
                      finalizzati alle attività di supporto al civile;
 
                    - la
                      marginalizzazione del ruolo del personale civile, non
                      più utilizzato in funzioni produttive e di ricerca
                      (smantellamento dell’area area industriale) e di
                      supporto (esternalizzazione delle manutenzioni, delle
                      riparazioni e dei servizi);
 
                    - il
                      declino del processo di civilizzazione, dovuto in
                      parte dal blocco del turn over e in parte dalla
                      progressiva occupazione delle funzioni proprie del
                      personale civile da parte di quello militare. Tale
                      fenomeno, in prospettiva futura, si aggraverà con
                      l’immissione nei ruoli del personale civile dei militari
                      dichiarati inidonei o in esubero che, grazie alle tabelle
                      di equiparazione funzionale, andrà ad occupare le
                      posizioni economiche più alte;
 
                    - la
                      svendita del patrimonio immobiliare della Difesa per
                      finanziare le contingenti necessità di cassa e le proprie
                      finalità di bilancio.
 
                   
                  Proponiamo
                  pertanto:
                  
                   
                  
                    - la
                      formazione di un bilancio che preveda obiettivi ed
                      indirizzi programmatici funzionali ad una progressiva
                      riconversione al civile dello strumento bellico;
 
                    - il
                      superamento delle tabelle di equiparazione funzionale,
                      garantendo al personale civile le funzioni di natura
                      amministrativa, di ricerca, di sperimentazione e di
                      supporto;
 
                    - il
                      recupero delle lavorazioni e servizi esternalizzati
                      con relativo incremento delle professionalità necessarie
                      ed un costante processo di aggiornamento professionale,
                      recuperando nel bilancio dell’ente le somme risparmiate
                      con l’ integrazione dell’attività,
 
                    - un
                      processo di riqualificazione opportunamente finanziato,
                      che attraverso percorsi formativi reali garantisca la
                      progressione economica e di carriera, anche mediante una
                      opportuna valutazione dell’anzianità di servizio e del
                      titolo di studio;
 
                    - la
                      storicizzazione della quota residua del FUA dopo aver
                      ridefinite, salvaguardate e, ove necessario, rivalutate,
                      le indennità per alcune attività e funzioni specifiche.
 
                   
                  In merito alle risultanze del lavoro
                  prodotto dalla Commissione Paritetica sull’Ordinamento
                  Professionale, ribadiamo la nostra netta opposizione allo
                  sviluppo delle posizioni unicamente economiche all’interno
                  delle aree, che determina di fatto maggiore flessibilità ed
                  impedisce uno sviluppo concreto di carriera.
                  
                  
                  
                   
                  Ribadiamo il nostro rifiuto alla
                  trasformazione del TFS in TFR ed alla costituzione dei fondi
                  pensione finanziati con lo stesso. Riteniamo indispensabile
                  rilanciare la lotta per garantirci pensioni pubbliche
                  adeguate, ripristinando il sistema di calcolo retributivo.
                  
                  
                  
                   
                  Riteniamo necessario la reintroduzione di
                  un sistema automatico di adeguamento di pensioni e salari al
                  costo della vita.
                  
                   
                            
                  RdB-P.I.
                  Coordinamento Nazionale Difesa
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