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                  Apprendiamo dalla stampa locale che l’Ammiraglio Cecchi, 
                  direttore di Navispelog, che rappresenta per il ruolo che 
                  ricopre il “capo” degli Arsenali, avrebbe dichiarato che ha 
                  avuto contatti con Finmeccanica e Fincantieri per chieder loro 
                  di trasferire agli Arsenali quote di lavori che poi le stesse 
                  aziende pagherebbero dietro fatturazione… 
                  Come dire 
                  che l’Amministrazione Difesa affida lavori a Fincantieri che 
                  poi, in parte, dovrebbero essere subappaltati agli Arsenali, 
                  quindi alla stessa Amministrazione Difesa! 
                  
                  
                  Siamo senza parole… 
                  Ma, ci si 
                  spinge ancora oltre chiedendo ai sindacati, sicuramente a 
                  quelli concertativi, di superare l’istituto contrattuale unico 
                  per i dipendenti del Ministero Difesa. 
                  
                  Affermazioni gravissime che lasciano affiorare il vecchio 
                  pallino delle “gabbie salariali” in un contesto di difficoltà 
                  estrema, ancora una volta sembra non esserci alcuna altra 
                  soluzione che scaricare i costi di una crisi industriale sui 
                  soggetti deboli, i lavoratori, tentando di cooptare in questo 
                  percorso le rappresentanze sindacali. 
                  La 
                  ciliegina sulla torta è rappresentata poi dallo stupore 
                  manifestato dall’Ammiraglio Cecchi già Direttore dell’Arsenale 
                  di Taranto, sulle differenze tra lavoratori ipergarantiti e  
                  lavoratori senza alcuna tutela. 
                  Sembra 
                  riemergere la solita, vecchia e stantia barzelletta dello 
                  “statale fannullone” da contrapporre ed utilizzare a 
                  piacimento, espediente datato e cortina per tutte le 
                  malefatte, evitando, in tal modo, di aprire una seria 
                  riflessione critica che coinvolga innanzitutto coloro che 
                  hanno responsabilità di direzione del personale a tutti i 
                  livelli: cari comandanti, con o senza stellette, è troppo 
                  facile parlare delle responsabilità altrui, cominciamo , una 
                  volta, a parlare delle vostre, quali responsabili della 
                  gestione della cosa pubblica! 
                  Siamo al 
                  punto che le navi non potranno più navigare perché siamo senza 
                  gasolio e la colpa di chi è? Dello statale fannullone! 
                  A fronte 
                  di una vertenza che ci ha sempre visti chiedere il 
                  mantenimento in mani pubbliche dell’Arsenale, una vertenza dai 
                  più ritenuta conclusa dietro semplici affermazioni di 
                  principio della controparte, che per noi non si riapre oggi 
                  come non si era chiusa ieri, abbiamo convenuto di informare i 
                  lavoratori dell’Arsenale in una assemblea unitaria con altre 
                  sigle operanti nello stabilimento, che si terrà lunedì 30 
                  gennaio a partire dalle ore 8.30 in Arsenale, dello stato 
                  della vertenza. 
                  
                  All’assemblea interverrà una delegazione di lavoratori 
                  dell’indotto ed insieme, chiederemo ai lavoratori diretti di 
                  partecipare al sit in che si terrà a Roma sotto il Parlamento, 
                  perché è vitale che si comprenda che la lotta deve essere 
                  unitaria, che gli interessi dei lavoratori pubblici e privati 
                  sono gli stessi, che si traguardi oltre la pur gravissima 
                  emergenza del momento. 
                  L’abbiamo 
                  già detto, non si tratta di solidarizzare con quei lavoratori 
                  privati che stazionano davanti ai cancelli, bisogna lottare 
                  insieme per il diritto al lavoro che ci viene sottratto e di 
                  fronte a ciò non esistono differenziazioni, non possono 
                  esistere. 
                  
                  Invitiamo, pertanto, tutti lavoratori e le lavoratrici a 
                  partecipare in massa: parliamo del nostro futuro, nessuno è 
                  garantito.  
                  
                  p. RdB P.I. 
                  - Luigi Pulpito 
                  -   componente RSU Arsenale Taranto  |