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Saldo FUA 2004

IL MIGLIOR ACCORDO POSSIBILE ??

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Roma, 15 ottobre 2005.

Martedì 11 ottobre è stato siglato, non dalle RdB/CUB, l’accordo nazionale sul saldo FUA 2004 e, lo diciamo subito a scanso di equivoci, si è chiuso a danno sia dei lavoratori degli Uffici Centrali che di quelli delle Commissioni Tributarie.

SCARICA QUI IL TESTO DELL'ACCORDO

Avremmo potuto scorporare, prima della trattativa, gli importi del comma 165 (circa 33 milioni di euro su un totale di 42) e destinarli a tutto il personale come accaduto con l’accordo siglato dai nostri colleghi del MEF. Si sarebbe potuto così pagare subito tale importo e procedere alla contrattazione dei criteri per l’importo residuo. Alla nostra proposta ci saremmo aspettati una risposta negativa da parte dell’Amministrazione. Abbiamo registrato invece un rifiuto esplicito di alcuni sindacati. Quei fondi sono stati bloccati ed invischiati nei macchinosi criteri di ripartizione previsti nell’accordo nazionale, da contrattarsi per la quasi totalità (con quali tempi?) a livello locale.

Il compenso accessorio di due anni fa viene così esposto a probabilissime esigenze di cassa… con i ringraziamenti dei fautori della finanza creativa di questo Governo !!!

Per i colleghi degli uffici centrali del DPF l’Amministrazione ha proposto un accordo basato sullo stesso impianto del saldo FUA 2003 contro quanto richiesto dagli stessi lavoratori ovvero che le somme fossero distribuite in maniera equa e senza discriminazione tra uffici. E poi, ci ritroviamo l’immancabile valutazione del dirigente a consuntivo che, dopo due anni, decide sul grado di partecipazione del singolo lavoratore ai risultati dell’ufficio di appartenenza.

Si può attribuire, a posteriori, un rendimento al lavoro svolto senza aver preventivamente stabilito i criteri di valutazione? Si può premiare, dopo due anni, taluni Uffici senza aver permesso ai lavoratori di accedervi attraverso una regolare e trasparente procedura di mobilità interna? E soprattutto, si può punire sempre gli stessi lavoratori, guarda caso quelli dell’UAR, che permettono a tutta la macchina amministrativa di funzionare?

Colpisce, in particolare, il fantomatico Comitato paritetico, istituito “per analizzare le eventuali criticità riscontrate” anche in merito alla valutazione del dirigente, per cui però, l’accordo nulla stabilisce per garantirne il funzionamento pur spacciandolo come strumento di esemplare e trasparente garanzia dei lavoratori. L’analisi produce anche la conseguente risoluzione del problema? O trattasi dell’ennesimo specchietto per le allodole?

Ma il bello deve ancora arrivare! Per le Commissioni Tributarie c’è stata una clamorosa operazione di restaurazione della politica sindacale: la libertà di contrattazione locale riconosciuta lo scorso anno è stata volutamente e strumentalmente soppiantata dalle OO.SS. firmatarie dell’accordo che hanno elaborato ad hoc un pacchetto preconfezionato da spedire “in periferia” con tutto il carico di questioni delicate e potenzialmente conflittuali ancora da risolvere.

Per risolvere quali problemi è stata ingessata la contrattazione locale? Non ci si rende conto che avocarla, di fatto, a livello nazionale vuol dire rendere ancora più deboli le RSU e i delegati territoriali riducendoli a meri esecutori di decisioni prese altrove?

E’ come dire che poiché è difficile realizzare la democrazia sindacale sul posto di lavoro sarebbe il caso di abolirla completamente.

 Ma non è questo forse l’obiettivo ultimo delle Organizzazioni sindacali verticistiche e concertative che purtroppo conosciamo? Noi invece pensiamo che sia necessario e doveroso sostenere e supportare i delegati territoriali e soprattutto le RSU nella complessa gestione dell’attività sindacale locale  perché crescano le garanzie più immediate di tutti i lavoratori.

Insomma un pessimo accordo, che approfittando dello stato di necessità in cui i contratti mettono i lavoratori, ne stimola divisione e conflitto interno. Il problema sta a monte. Sta nella perdita di salario, diritti e dignità… è da lì che dobbiamo ripartire. Sciopero generale venerdì 21 ottobre.

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