PREINTESA CCNL MINISTERI:

UN CONTRATTO RIDICOLO E PIENO DI INGANNI

 

 

La preintesa raggiunta dall’Aran con Cgil, Cisl, Uil e Unsa si presenta, come avevamo già denunciato, come l’ennesima operazione preelettorale del tutto in linea con la politica di asservimento alle esigenze dettate da Confindustria, seguito da uno strumentale strascico polemico che in questi giorni appare sui giornali il cui unico scopo è di far digerire ai pubblici dipendenti la miseria degli aumenti contrattuali.

Per fare questo si è cercato di tenere fuori la RdB dalle contrattazioni e concludere, in incontri “segreti”, un accordo politico (preelettorale).

Nel merito.

Incrementi contrattuali. Gli aumenti previsti sono quelli già annunciati e cioè 36.000 lire medie lorde dal 1° luglio 2000 – vale a dire 18.000 su base annua - e la bellezza di ben 60.000 lire sempre medie e lorde dal 2001.Si ammette nel testo, anche se messo tra parentesi, che tali incrementi sono solo un parziale recupero dell’inflazione reale. Pur riconoscendo che gli incrementi contrattuali non coprono neanche l’inflazione reale si concorda tutto in nome dell’Accordo di Luglio sulla politica dei redditi (ma a quelle dinamiche non sono agganciati i salari dei medici che hanno avuto 1.500.000 lire di aumento?).

Ci sono inoltre 13.000 lire medie lorde a partire dal 1° luglio per aumentare l’Indennità di Amministrazione a cui si aggiunge dal 2001 altre ben 5.000 lire sempre lorde. L’indennità di Amministrazione, per la quale la RdB si era sempre battuta per la perequazione fra i ministeri, viene incrementata con delle briciole (10.000 nette).

Si parla poi della riduzione permanente dello 5% del capitolo per lo Straordinario con il passaggio eventuale (solo se approvato dal governo) al Fondo Unico di Amministrazione. Così si arriva all’assurdo di spacciare una sicura decurtazione di salario accessorio come probabili incrementi contrattuali.

Si continua, promettendo di destinare al F.U.A. ulteriori 24.000 lire (da reperire da ipotizzabili risparmi sulla RIA del personale che andrà in pensione) e 16.000 lire dal 2001. Tutto questo mentre i risparmi sulla RIA non sono né sicuri né quantificabili e mentre in Parlamento si discute dell’esclusione per legge del diritto alla maggiorazione RIA.

Conclusioni del negoziato. Si conclude prendendo atto che non è possibile firmare alcuna intesa in quanto parte dei fondi per finanziare questo contratto derivano dalla Finanziaria ancora in discussione. Le conclusioni ci lasciano allibiti. Pur non potendo firmare alcun accordo, perché non c’è ancora la copertura finanziaria, si concorda una intesa e se ne dà la massima pubblicità. Mentre la richiesta di pagamento della vacanza contrattuale, avanzata e sostenuta dalla sola RdB, è stata lasciata cadere nel vuoto. E poi dicono di non essere in campagna elettorale!

Questa sarebbe una ridicola commedia se non interessasse direttamente le condizioni materiali di vita e di lavoro di centinaia di migliaia di lavoratori pubblici.

La RdB Pubblico Impiego rilancia con forza le proposte di veri aumenti contrattuali, passaggi di livello garantiti, una riforma della pubblica amministrazione aderente alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini, proclamando lo stato di agitazione del Pubblico Impiego.

 

RdB Federazione Pubblico Impiego