LIBERTA’ e DEMOCRAZIA – NO REPRESSIONE

 

L’Assemblea Nazionale dei Ministeri, composta dai delegati RdB-PI del Comparto Ministeri, afferma che non possono essere accettati, in una società civile, gli atteg­giamenti repressivi, intimidatori e criminalizzanti che ultimamente si stanno moltiplicando nei confronti di soggetti che, seppur con forte dialettica, manifestano, in maniera democratica, opinioni diverse da quelle del cosiddetto “pensiero unico”.

 

La sicurezza sociale, che anche noi riteniamo debba essere posta all’ordine del giorno, va perseguita non attraverso uno stato di polizia, fatto di arresti sommari, criminalizzazione e persecuzione dei sog­getti dissenzienti, bensì con la riduzione di quella forbice sempre più ampia tra ricchi e poveri.

 

La contrazione dei salari, la privatizzazione, la deregolamentazione del modo del lavoro, lo sfruttamento degli immigrati sono cose che un sindacato non può accettare e che colpiscono, con sempre maggiore perdita del potere d’acquisto dei salari e dei diritti, anche la categoria Statali che noi rappresentiamo, fa­vorendo esclusivamente i poteri forti e creando forti disagi sociali.

 

Da tempo però, e sempre con maggior frequenza, vengono agitati spauracchi come le baby gang, gli immigrati cattivi, i centri sociali, il sindacalismo non concertativo per demonizzare legittime posizioni di protesta verso questo iniquo stato di cose.

 

Chi si oppone, seppur dialetticamente, viene additato quando non picchiato, arrestato e detenuto senza alcun motivo reale. E’ una situazione pericolosa per la democrazia e per i diritti del mondo del la­voro che rappresentiamo.

 

Per questi motivi, invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a costruire con noi, partendo dalla protesta contro il G8 a Genova, un dissenso civile, non violento, a contrasto di quelle politiche che ogni giorno ci rendono più poveri e sempre più sudditi.

 

Per questi motivi manifestiamo solidarietà e chiediamo la libertà di tutti coloro che vedono represse con la violenza le loro libertà di pensiero e di espressione e chiediamo al Governo, attuale e futuro, l’immediata cessazione di tali procedure degne più di regimi autoritari che del paese civile che affermiamo di essere.

 

Non esiste la società dei buoni e dei cattivi. Esiste semmai quella dei ricchi e dei poveri e questa pola­rizzazione è sempre più forte. Il sindacato rappresenta una parte sociale, noi non lo abbiamo di­menticato.

 

Roma, 17 maggio 2001

 

L’Esecutivo RdB-PI

Settore Statali