DA GENOVA ALL’AUTUNNO

IL SINDACALISMO DI BASE PREPARA LA MOBILITAZIONE

 

Dopo la grande manifestazione pacifica di venerdì 20 luglio promossa a Genova dal Sindacalismo di Base (RdB - CUB - SLAI - USI), a cui hanno partecipato più di 15.000 lavoratori in sciopero, la Federazione Nazionale RdB prepara le mobilitazioni dell’autunno.

 

Le dichiarazioni del Ministro Frattini sulle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, la fissazione della data del 7 ottobre per il Referendum confermativo sul Federalismo inducono il sindacalismo di base a preparare l’offensiva di settembre.

 

Federalismo: in un clima di quasi totale disinformazione, si andrà a votare sulla modifica Costituzionale predisposta dal Governo di Centro Sinistra che, sulle questioni del lavoro, attribuisce potere legislativo alle Regioni. Dai criteri di rappresentatività sindacale, all’applicazione dell’art.18 Statuto dei Lavoratori sui licenziamenti per giusta causa, alla contrattazione locale fino alla normativa antisciopero tutto potrà essere deciso a livello locale con il chiaro intento di costruire “zone franche dai diritti sindacali”.

 

Per questo la RdB sarà in prima fila nel sostenere il NO a questo Federalismo che spiana la strada alla Devolution di Bossi.

 

Contratti e Salario: la “sfida” di Frattini ai sindacati perché accettino la modernizzazione – leggi smantellamento - della pubblica amministrazione come condizione per avere maggiori risorse per rinnovare i contratti, la rispediamo al mittente. Bisogna invece prendere atto del fallimento dell’Accordo del 23 luglio che ha eroso i salari dei lavoratori, ha ridotto le tutele e ha consentito ampi margini di profitto alle aziende.

La RdB ritiene necessario garantire la indicizzazione automatica delle retribuzioni rispetto all’inflazione reale per recuperare potere d’acquisto e trovare risorse nuove per rinnovare i contratti, considerando sia l’aumento  complessivo della produttività sia una più equa distribuzione della ricchezza, per raggiungere così salari di livello europeo.

 

La scadenza del DPEF e della Finanziaria vedranno pertanto una forte presenza del sindacalismo di base che non esiterà  a ricorrere allo Sciopero per ottenere i propri diritti.

 

Sanità e Previdenza: questi due pezzi fondamentali di stato sociale saranno investiti da ulteriori processi di privatizzazione e decentramento con gravi ripercussioni sui cittadini più deboli e sui lavoratori costruendo un sistema di tutele “censuario”. L’affondo sul TFR, merce di scambio con i sindacati per garantire la pace sociale, è la premessa per la totale privatizzazione del sistema pensionistico pubblico che dovrà garantire unicamente sussidi ai più deboli. L’ipotesi di controriforma sanitaria, aggravata dagli appetiti dei Governatori regionali, produrrà inevitabilmente cittadini di serie A e di serie B, rispetto alla tutela della salute, a seconda del territorio in cui vivono.

 

La RdB, da sempre convinta che le garanzie e le tutele sociali conquistate dal movimento dei lavoratori nei passati decenni non possano essere abolite, lancerà una forte mobilitazione per garantire il diritto alla pensione e alla salute a tutti i cittadini.

 

Roma, 7 Agosto ’01                                            

 

p/Coordinamento nazionale

Pierpaolo Leonardi