VOTA  NO! AL REFERENDUM SUL FEDERALISMO

ORGANIZZATI CON LA RdB  P.I.

Domenica 7 ottobre si vota per il cosiddetto Federalismo, una modifica neoliberista della seconda parte della Costituzione votata scelleratamente dal centrosinistra nella passata legislatura a maggioranza semplice.

Abbiamo già dato come Federazione RdB/CUB una netta indicazione di voto per il NO.

Come RdB P.I. vogliamo, a pochi giorni dal voto, rivolgere un appello per un forte impegno ed una massiccia partecipazione al voto perché riteniamo che i dipendenti pubblici abbiano delle ragioni in più per dire NO ad una modifica della Costituzione che spazza via ogni residua parvenza di natura pubblica dell’Amministrazione dello Stato, intesa come presidio unitario di tutela dei diritti e di erogazione dei servizi per tutti in ogni parte del territorio nazionale.

Questo federalismo dirigista invece che realizzare un forte processo di decentramento e di democratizzazione del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione punta, attraverso la “sussidiarietà orizzontale”, alla massiccia privatizzazione delle attività di pubblico interesse in tutti i campi, dalla sanità all’assistenza, dalla scuola alla previdenza,  ecc.

Gli effetti si faranno immancabilmente sentire in termini di mobilità sul territorio e tra diversi settori pubblici con ricadute pesanti sul salario e sulla stabilità del posto di lavoro.

Sono destinati a cocenti delusioni coloro che si illudono che per questa via si potranno ottenere contratti più ricchi e prestazioni maggiori nelle regioni più ricche.

In realtà, invece, con questo nuovo assetto si da inizio ad una sfrenata competizione al ribasso in tutti i campi.

E’ consentito, infatti, alle Regioni di modificare, tra le altre cose, le norme che regolano i rapporti di lavoro al fine di abbassare la soglia dei diritti e creare condizioni più appetibili per gli investimenti privati.

Potranno così essere smantellati i diritti sindacali, il diritto di sciopero, la tutela della salute nei luoghi di lavoro, il contratto nazionale, ecc. con il risultato finale di vedere i lavoratori pubblici divisi o contrapposti tra loro, TUTTI enormemente più deboli!

In questo quadro registriamo, almeno finora, il totale silenzio di Cgil, Cisl e Uil. che nasconde un consenso legato alla forte subalternità ai propri referenti politici e per nulla disinteressato.

Lo scambio è stato già realizzato, infatti, con le assicurazioni di riferimento ( Unipol, Unionvita ecc.) per gestire il business delle polizze sanitarie, con la presenza nei Consigli di Amministrazione dei Fondi complementari nella previdenza, con una fitta rete di scuole di formazione pronte a riscuotere ulteriori finanziamenti pubblici, con le cooperative per gestire l’assistenza ed ogni altro tipo di affari.

Il nostro compito oggi è di mettere a nudo le contraddizioni, far crescere la coscienza del pericolo che si corre e battere con una valanga di NO questo primo tentativo di stravolgimento della Costituzione.

Sicuramente ci  diranno che questo è il male minore rispetto  a quello che hanno in serbo Bossi e il governo Berlusconi, pronunciarsi, invece, per il NO significa oggi poter respingere con più forza e senza ambiguità anche le proposte che arriveranno dal centrodestra.

In ogni caso quella di oggi è una battaglia di civiltà che non si esaurisce con il voto del 7 ottobre.

E’ una battaglia che necessita di nuovi strumenti e maggiori spazi di partecipazione dei lavoratori che prevede il rafforzamento di un sindacato democratico, indipendente e conflittuale!

In questo quadro anche l’appuntamento elettorale del 19/22 novembre per il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego assume ulteriore importanza perché può servire a rafforzare chi difende la pubblica amministrazione come strumento unitario di tutela dei lavoratori e dei cittadini

La RdB P.I. invita, a tale scopo, tutti i lavoratori a costruire e a sostenere le liste RdB in tutti i luoghi di lavoro.

CONTRO LO SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

AL REFERENDUM VOTA NO

ALLE ELEZIONI RSU SCEGLI RdB P.I., SCEGLI L’INDIPENDENZA!