CONTRATTO MINISTERI

NON FIORI MA OPERE DI BENE

Documento
formato .pdf compresso

Scarica il software necessario: Winzip
(1,2 MB)
Acrobat reader
(8,4 MB)

Secondo il governo Berlusconi, la generosità dei lavoratori statali deve essere incommensurabile al limite del masochismo.

Infatti nell’approvare l’ipotesi di accordo del contratto dei Ministeri, il Consiglio dei Ministri solleva alcuni rilievi che l’Aran e i sindacati dovrebbero trasformare in correzioni della bozza di contratto.

Il governo interviene sulle procedure per le sanzioni disciplinari “suggerendo” che i termini indicati nell’accordo (5 giorni per la contestazione al dipendente, 20 giorni per la comunicazione del procedimento, 120 giorni per la sua conclusione) siano intesi come ordinatori e non perentori in quanto si è notato che i dirigenti si fanno scadere i tempi e non riescono a portare a buon fine le intimidazioni verso i lavoratori. Accettare questa condizione significa accettare che non c’è certezza di diritto per i lavoratori e abbandonarli alla mercé dei dirigenti.

L’altro rilievo di grande importanza riguarda l’inglobamento della IIS (contingenza) nello stipendio base che costa ben 9 euro mensili a carico delle già insufficienti risorse stanziate per il contratto, il governo pretende che tale inglobamento debba essere considerato solo ai fini dell’indennità di buonuscita mentre per il calcolo della pensione debbano rimanere separate le due voci retributive.

Sappiamo benissimo che ormai è giunta alla conclusione la decisione di far decollare i famigerati Fondi Pensione Integrativa finanziati con le liquidazioni dei lavoratori e gestiti da società finanziarie scelte dalle amministrazioni e dai sindacati concertativi.

In assenza degli stanziamenti necessari per far “decollare” i Fondi Pensione, che il governo non vuole tirare fuori di tasca propria, si è pensato bene di tirarli fuori dalle tasche dei lavoratori con grande soddisfazione di Unipol, Mediolanum, Assovita, ecc..

Allora, questi 9 euro sono destinati soltanto ad incrementare questi Fondi e i lavoratori non avranno alcuna certezza di vedere neanche un centesimo di questi soldi che, è bene ricordarlo, sono incrementi contrattuali.

Oltre al danno la beffa. Lo stipendio tabellare, inglobando la contingenza, non avrà alcun effetto sulla base di calcolo della pensione e i 9 euro andranno in beneficenza. E questo è tanto più inaccettabile dopo la diffusione di uno studio del Corriere della Sera che denuncia la perdita del potere d’acquisto per gli impiegati del 7% negli ultimi due anni.

L’Aran ha convocato per il 9 aprile un altro incontro sulle modifiche richieste dal governo al contratto Ministeri, la RdB ha già annunciato l’indisponibilità a modificare la perentorietà dei termini indicati nelle norme disciplinari mentre ha proposto di trasferire i 9 euro negli aumenti dello stipendio base in modo che abbiano un effetto concreto non solo immediato, nelle tasche dei lavoratori, ma anche nel calcolo dell’Indennità di buonuscita e, per intero, sulla base di calcolo della pensione.

La Direzione nazionale RdB P.I.