Comunicato ai lavoratori della Giustizia

Contratto Collettivo Nazionale Integrativo Giustizia :

PIU’ FLESSIBILITA’ MENO DIRITTI

 

Ieri, 6 ottobre, l’amministrazione Giustizia, nella persona del sottosegretario Corleone, ha consegnato alle organizzazioni sindacali la proposta della delegazione di parte pubblica per il contratto integrativo Giustizia.

In sostanza abbiamo assistito ad una brusca chiusura dell’amministrazione rispetto a qualsiasi prospettiva di progressione di carriera giustificata dalla imposizione del governo di una drastica riduzione della spesa per il personale e la preventiva autorizzazione a qualsiasi passaggio di livello per i dipendenti in servizio.

La proposta, quindi, prevede soltanto una ridefinizione dei profili professionali, con un forte ampliamento delle funzioni, e la loro permanenza nelle classi stipendiali attuali. In breve la massima flessibilità nell’impiego al minor costo possibile.

Una enfatizzazione dell’unitarietà di questo contratto integrativo per tutti i settori della Giustizia cadeva miseramente nel ridicolo quando i rappresentanti del DAP illustrando la parte che li riguardava si accorgevano che nella proposta distribuita la parte relativa ai Penitenziari era la proposta vecchia.

Le dichiarazioni dell’on. Corleone non andavano al di là di un generico impegno di proposte di modifiche alla Finanziaria per ottenere qualche stanziamento in più per il personale. Impegno che invece abbiamo visto molto forte quando si è trattato di far inserire stanziamenti per i magistrati e per la polizia penitenziaria e che porterà a quelle categorie una pioggia di miliardi.

La RdB, riservandosi di analizzare e discutere con i lavoratori la proposta e far pervenire tutte le osservazioni anche in forma scritta, ha mosso dure critiche all’impostazione politica della proposta:

Se l’amministrazione voleva rompere qualsiasi dialogo con i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali ha scelto il modo meno "elegante". Si è aperto ieri uno scontro il cui esito determinerà l’affermazione dei diritti e della dignità dei lavoratori della Giustizia o la loro negazione.

La RdB invita tutti i lavoratori a far pervenire alle varie Direzioni Generali del personale, tramite la propria direzione, la richiesta di pagamento delle mansioni superiori svolte pena il blocco di tutte le mansioni che non sono previste dal proprio profilo di appartenenza.

Aderisci alla RdB, difendi i tuoi diritti.

Roma, 7 ottobre 1999 RdB Statali – Coordinamento Giustizia