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                     Continua 
                  la protesta dei lavoratori della Giustizia. Da lunedì 14 
                  novembre 2005 i lavoratori del Tribunale, della procura e dei 
                  Giudici di pace di Roma si atterrano strettamente alle 
                  mansioni ed ai compiti demandati dal contratto di lavoro,dalle 
                  leggi e dai regolamenti vigenti. Presto la protesta si 
                  estenderà a tutti gli Uffici Giudiziari d’Italia. 
                   
                  
                  Tema 
                  centrale della protesta è la mancata Riqualificazione del 
                  personale del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, 
                  discriminato rispetto a tutti i lavoratori pubblici e 
                  nell’ambito dello stesso Ministero (infatti tutti gli altri 
                  Dipartimenti  del Ministero hanno riqualificato tutto il 
                  proprio personale). 
                  
                  Protesta che 
                  ha trovato la solidarietà dell’Associazione Nazionale 
                  Magistrati – Sezione distrettuale del Lazio –
                  SCARICA QUI - 
                  che con lettera del 7 novembre 2005 ha dichiarato di 
                  condividere l’amarezza del personale giudiziario per la 
                  mancata riqualificazione ed esprimendo apprezzamento per 
                  l’abnegazione con la quale il personale amministrativo fa 
                  fronte quotidianamente ad impegni delicatissimi, garantendo il 
                  funzionamento del servizio pur in presenza di carichi di 
                  lavoro enormi e di organici insufficienti 
                  
                  I lavoratori 
                  della Giustizia sono soggetti alle croniche disfunzioni del 
                  settore (disagi organizzativi, continue riforme legislative, 
                  mancanza di formazione, locali angusti e fatiscenti, mancanza 
                  di attrezzature, carenza di organico ecc…) a cui si somma la 
                  demotivazione per la mancata riqualificazione e il giusto e 
                  meritato riconoscimento della professionalità acquisita in 
                  anni di lavoro. 
                  
                  Comunichiamo questa decisione 
                  assunta, unanimemente dai lavoratori giudiziari di Roma, non a 
                  cuor leggero: siamo infatti consapevoli che ci saranno utenti 
                  che soffriranno di questo comportamento, poiché siamo a nostra 
                  volta cittadini e utenti di pubblici servizi, ma il non dare 
                  risposta a questa insostenibile situazione significa aggravare 
                  la funzionalità del servizio e avallare il disegno di 
                  progressivo smantellamento della Giustizia. 
                  
                  Noi siamo convinti della 
                  legittimità di questa forma di protesta, che avrà se non altro 
                  il merito di evidenziare come i lavoratori giudiziari siano 
                  costretti nei fatti, se vogliono che il lavoro vada avanti, a 
                  svolgere mansioni che quasi sempre non corrispondono a quelle 
                  per le quali sono pagati.  
                  La 
                  latitanza del Ministro Castelli e del sottosegretario Vitali 
                  con delega al personale dimostrano l’assoluto disinteresse ai 
                  problemi che affliggono i lavoratori e gli Uffici Giudiziari. 
                  Roma, 14 
                  novembre 2005 
                  
                  p/RdB P.I. – Esecutivo Giustizia 
                  
                  (Pina Todisco)  |