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                  Con un 
                  ritardo di un anno e mezzo i lavoratori del ministero delle 
                  Infrastrutture e Trasporti si apprestano, il prossimo 3 
                  aprile, a recarsi alle urne per rinnovare le proprie RSU 
                  
                  Ritardo, è 
                  bene ricordarlo, dovuto all’arroganza con la quale i segretari 
                  confederali di cgil e cisl, a pochi giorni dalle elezioni del 
                  2004 e con le procedure elettorali già avviate, sono 
                  intervenuti sul ministro Lunardi per modificare la mappatura 
                  delle sedi RSU. 
                  
                  
                  Questo 
                  ritardo ha comportato pesanti conseguenze per i lavoratori del 
                  ministero bloccando di fatto le trattative decentrate su 
                  importanti materie quali l’orario di lavoro, la mobilità e il 
                  salario accessorio relegando le decisioni alla trattativa 
                  nazionale o, peggio ancora, ai direttori dei SIIT che hanno 
                  comportato, soprattutto in questo ultimo caso, l’apertura di 
                  forti controversie tra i lavoratori e l’amministrazione. 
                  
                  
                  Ora i 
                  lavoratori hanno la possibilità di eleggere i loro 
                  rappresentanti che andranno a contrattare nelle sedi dove 
                  queste decisioni vengono prese: i SIIT, di fronte ad una 
                  controparte “vera” i direttori dei SIIT e non i vari 
                  responsabili degli uffici provinciali che dipendono dai SIIT e 
                  non hanno alcuna autonomia contrattuale. 
                  
                  
                  Questa 
                  situazione ha dato molto “fastidio” ai sindacati concertativi, 
                  cgil, cisl, uil e autonomi, che avrebbero voluto l’esclusiva 
                  del rapporto con i direttori SIIT senza “l’impiccio” dei 
                  delegati dei lavoratori tra i piedi. Forse per poter meglio 
                  accordarsi? 
                  
                  
                  La RdB/CUB 
                  Pubblico Impiego, in quasi totale solitudine e con il 
                  boicottaggio attivo delle centrali sindacali concertative, ha 
                  raccolto la sfida delle elezioni democratiche per i 
                  rappresentanti dei lavoratori presentando 97 candidati in 23 
                  liste permettendo a circa il 70% dei 9600 dipendenti del 
                  ministero di eleggere i propri delegati. 
                  
                  
                  Le elezioni 
                  saranno valide se si recheranno a votare il 50% più 1 dei 
                  lavoratori aventi diritto al voto. 
                  
                  I lavoratori 
                  sono chiamati, pertanto, a difendere quei minimi spazi 
                  democratici che ancora sopravvivono all’arroganza di governi e 
                  sindacati concertativi per rilanciare la difesa della loro 
                  dignità di lavoratori pubblici perché la dignità e la 
                  democrazia sindacale non sono ne possono essere merce di 
                  scambio.  
                  
                  
                  PASSA DALLA TUA PARTE 
                  
                  
                  VAI A VOTARE PER IL RINNOVO DELLE RSU PER BATTERE L’ARROGANZA 
                  ANTIDEMOCRATICA  
                  DI CHI CALPESTA LA TUA DIGNITA’ 
                  
                  VOTA RdB/CUB 
                  Pubblico Impiego  |