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Assemblea Personale Ispettivo

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L’assemblea del personale ispettivo svoltasi in data odierna presso la sede centrale del Ministero del Lavoro ha visto la straordinaria e calorosa partecipazione di centinaia di lavoratori provenienti da ogni regione d’Italia.

 Le parole d’ordine relative al corretto inquadramento in C2, al pieno riconoscimento del lavoro effettivamente svolto sul territorio per vigilare sulle condizioni di lavoro nelle aziende, nelle fabbriche e nei cantieri hanno registrato la convergenza degli interventi che hanno dato anche indicazioni (che si riportano di seguito come azioni di lotta da sviluppare presso tutte le Direzioni Provinciali e Regionali del Lavoro) per continuare a rivendicare quello che spetta di diritto – il corretto inquadramento in C2 in considerazione delle funzioni svolte.

Una delegazione di lavoratori presenti all’assemblea ha incontrato il  Direttore Generale al quale sono state ribadite le proposte per un corretto inquadramento degli addetti alla vigilanza i quali, sottopagati di ben due livelli essendo attualmente inquadrati in B3 mentre svolgono tutte le funzioni che sono ascrivibili alla posizione economica C2. L’Amministrazione trincerandosi formalmente dietro le “regole” ha di fatto alzato, così come avvenne nell’incontro del 10 febbraio scorso, un “muro” che solo la lotta e la determinazione dei lavoratori può abbattere. Quelle regole dettate dal contratto integrativo sottoscritto dalle altre OO.SS. e che hanno permesso discriminazioni anche classiste (esclusione di lavoratori senza il titolo di studio ancorché da decenni svolgano la funzione ispettiva), hanno  contribuito anche, con l’accordo sul diritto di opzione, a determinare la  perdita di oltre un centinaio di ispettori del lavoro, riconoscendo  agli ispettori del lavoro 6 punti per la funzione mentre agli addetti soltanto lo 0,20;  nefandezze subite da migliaia di lavoratori della sede centrale e degli Uffici periferici del Ministero del Lavoro.

 

L’Amministrazione si ostina a non capire, anche se poi il Ministro Maroni finge di voler far “emergere il lavoro sommerso” nelle vetrine televisive o sulla carta stampata, mentre il governo accentua con la legge 30 l’impunità delle aziende che rifiutano ogni regola a salvaguardia dei diritti e delle condizioni di milioni di lavoratori, che questo personale ispettivo è necessario e determinante per una reale riduzione dell’evasione dei contributi previdenziali e assicurativi e degli infortuni, spesso mortali che si verificano giornalmente sui posti di lavoro. Non solo ma sembra voler ignorare, anche, che tale personale potrebbe essere correttamente inquadrato a costo quasi zero, in quanto per tali lavoratori non va predisposto alcun concorso in quanto gli stessi sono già in forza presso il Ministero e non vi alcuna è necessità di sperperare soldi in alberghi, missioni, docenze e locali in quanto gli stessi non hanno alcun bisogno di essere “riqualificati” perché per l’acquisita esperienza sul territorio, dopo decenni di attività, possiedono quella sufficiente professionalità tale da essere spesso utilizzati dall’Amministrazione per istruire  gli Ispettori del Lavoro neo assunti. Oltre a ciò va sottolineato che una maggiore presenza sul territorio e maggiori controlli porterebbero ad un più consistente recupero dell’evasione contributiva permettendo così all’Amministrazione di ammortizzare i costi di un corretto inquadramento; in sostanza, gli addetti alla vigilanza, il C2 se lo pagherebbero con il riconoscimento e il corretto utilizzo delle proprie funzioni.

Pertanto, da oggi inizierà lo stato di agitazione con iniziative che dovranno essere portate avanti presso tutte le D.P.L. da tutti i lavoratori: la prima quella scaturita in assemblea - la richiesta da inoltrare anche ai destinatari in indirizzo per il tramite delle Direzioni di appartenenza il cui modello predisposto è allegato in questo comunicato.

L’Amministrazione avrà venti giorni di tempo per dare una risposta ai lavoratori riaprendo un tavolo per risolvere il problema legato all’inquadramento, altrimenti si proseguirà nelle iniziative di lotta fino ad arrivare al blocco delle funzioni.

Nella prossima settimana saranno intraprese altre iniziative che comunicheremo tempestivamente. Di seguito l’allegato modello da trasmettere alle direzioni e ai destinatari in indirizzo.  Scarica qui l'allegato in formato pdf/zip

Roma 4 marzo ’05                                                     

  Federazione RdB P.I./min Lavoro

                                                                                   


 

Al Direttore della D.P.L. di ……………

Al Direttore Generale delle Risorse Umane ed Affari Generali Dr. Massimo PIANESE

Al Direttore Generale della Direzione Attività Ispettive Dr. Mario NOTARO

Al Ministro On. Roberto MARONI

Al Capo di Gabinetto Dott.ssa Angela PRIA

 

Il/la sottoscritt …………………………………………….. nato a …………..il ………, in servizio presso codesta Direzione, con la qualifica di addetto alla Vigilanza (attualmente Assistente dell’Ispettorato del Lavoro, posizione economica B3),

 

CHIEDE alla S.V.

1.      di svolgere solo ed unicamente le attività lavorative proprie del profilo n.240 del DPR 29.12.84 n.1219, così come asserito dall’Avvocatura Generale dello Stato nella memoria difensiva presentata in data 14/1/05 presso la corte di Appello di Roma – Sezione Lavoro (udienza 27/1/05 – R.G. 2684/03) avverso la sentenza del Tribunale Lavoro di Rieti n.60638 del 2/12/02, con oggetto l’inquadramento nella posizione economica C2 o, in subordine, C1 da parte del personale con qualifica di “Addetto alla Vigilanza”  operante presso la D.P.L. citata.

2.      l’attivazione delle procedure previste dall’art.12 del Dgls 124/04 (diffida accertativa) in relazione ai crediti patrimoniali vantabili per lo svolgimento delle attività lavorative ascrivibili alla posizione economica C2 (profilo Ispettore del Lavoro); ai sensi della Legge n.241/90 si chiede altresì di conoscere il nominativo del Funzionario di codesta Direzione cui sarà assegnata tale procedura.

3.      di essere esentato ad effettuare il servizio “turno” presso l’U.R.P. in quanto lo stesso riconducibile al profilo economico C2.

4.      di non essere destinato, in maniera autonoma, in attività di “vigilanza congiunta agli Istituti previdenziali ed assicurativi” ed attività di “vigilanza integrata alla G.d.F ed alle ASL”, prevedendo, il profilo di appartenenza, la possibilità di porre in essere esclusivamente attività istruttoria e non di rilevanza verso l’esterno.

 

Data                                                                                            firma

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