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                  Sembra che tutti (centro-sinistra, centro-destra, sindacati 
                  concertativi) siano sinceramente allarmati per i dati forniti 
                  dall’INPS in merito all’enorme evasione contributiva presente 
                  nel nostro paese, fenomeno che risulta addirittura in crescita 
                  nel primo trimestre del 2005 rispetto a quello relativo 
                  all’anno 2004. 
                  Siamo sconcertati di tanta ipocrisia! 
                  Ma, concretamente, eccetto le vetrine propagandistiche 
                  mediatiche:  
                  §        Cosa si fa per contrastare efficacemente l’evasione 
                  contributiva?  
                  §        Quali sono i provvedimenti repressivi intrapresi (o 
                  da intraprendere) al fine di punire le aziende che in modo 
                  delinquenziale perseguono tale pratica?  
                  §        Cosa si fa per diminuire drasticamente gli infortuni 
                  sul lavoro e per non ascoltare più dai telegiornali (o leggere 
                  sulla stampa) gli scarni comunicati sulle morti, spesso 
                  atroci, che avvengono nei luoghi di lavoro più disparati, 
                  accompagnati sempre dalla lapidaria frase: “…si riscontra la 
                  mancanza del rispetto delle più elementari norme di sicurezza 
                  sul lavoro?”   
                  Il parere di questa Organizzazione Sindacale è che la prima 
                  cosa che si dovrebbe fare è aumentare drasticamente il numero 
                  di coloro i quali sono addetti a vigilare sulla sicurezza nei 
                  luoghi di lavoro. 
                  Ne occorrerebbero almeno diecimila in Italia. E invece sembra 
                  che il concorso avviato per 870 ispettori del lavoro, da 
                  spalmare sull’intero territorio nazionale, sia la risoluzione 
                  dei problemi, quando resta semplicemente una goccia nel mare. 
                  Ma l’indecenza vera e propria si evince con il percorso di 
                  riqualificazione per “gli accertatori del lavoro” derivato e 
                  previsto, nella sua forma, dal contratto integrativo del 
                  Ministero: contratto da noi fortemente contestato ed ostato 
                  anche perché, nello specifico, riduceva la funzione degli 
                  addetti alla vigilanza che per decenni dopo aver svolto la 
                  stessa funzione di controllo degli ispettori relegandoli ad un 
                  ruolo più vicino a quello del   “passa carte” degli  ispettori 
                  stessi.                                                         
                   
                  Il Contratto integrativo del 2000, concertato tra 
                  Amministrazione (di centro sinistra) e sindacati confederali, 
                  ed ovviamente, mantenuto dall’attuale amministrazione, 
                  nonostante le nostre continue richieste di modifica  al fine 
                  di correggerne le storture, ha prodotto quello che da sempre 
                  andiamo denunciando: l’esclusione dal numero dei posti messi a 
                  concorso per il passaggio a C1 di molti addetti alla vigilanza 
                  che da anni svolgono la funzione ispettiva.  
                  un buon bagaglio di esperienza 
                  gettato via 
                  Ritenere che gli attuali addetti alla vigilanza che non 
                  supereranno la selezione al corso di riqualificazione e 
                  resteranno in B3,  continueranno a svolgere la funzione di 
                  controllo sulle aziende delinquenziali, in applicazione della 
                  norma transitoria contenuta nello stesso contratto 
                  integrativo, è da “ipocriti ed irresponsabili”. 
                  Come si può pretendere, infatti, che essi si debbano assumere 
                  le responsabilità previste dal D. Lgs. n.124/04, attuativo 
                  dell’art. 8 della legge 30 (che prevede un’unica figura di 
                  personale ispettivo), quindi in contraddizione col contenuto 
                  professionale del profilo di accertatore del lavoro (passa 
                  carte) inserito da CGIL, CISL, UIL nel contratto integrativo, 
                  pur restando in B3 e percependo una retribuzione di ben due 
                  livelli inferiori? 
                  La nostra proposta di inquadrare almeno nella posizione 
                  economica C1 i 460 circa addetti alla vigilanza che da anni 
                  svolgono tale funzione, indipendentemente dal titolo di studio 
                  posseduto, e utilizzare i percorsi di riqualificazione per 
                  recuperare all’attività di vigilanza tutti i lavoratori 
                  interessati, appartenenti all’area B, in possesso di requisiti 
                  professionali idonei, è stata attaccata e criticata, da 
                  sempre, dai confederali, tranne nei mesi precedenti le ultime 
                  elezioni RSU.  
                           Infatti, in questa occasione, i sindacati, 
                  utilizzando i consueti metodi imbonitori, hanno fatto 
                  intendere la volontà di addivenire ad una soluzione razionale 
                  del problema, cercando di placare gli animi di tutti quei 
                  colleghi ingiustamente penalizzati dagli accordi del CCNI.
                   
                  Così non è stato, e con la graduatoria appena pubblicata, si 
                  arriva  addirittura al paradosso che colleghi, pur in possesso 
                  della qualifica di addetto alla vigilanza ma non avendola mai 
                  svolta perché impegnati in attività assai più tranquille, 
                  hanno potuto utilizzare i punteggi assegnati dal C1 
                  all’attività di vigilanza superando quanti si sono assunti, 
                  nel corso degli anni, gravose responsabilità, rendendo, con il 
                  proprio lavoro, un servizio socialmente utile alla 
                  collettività.  
                  Questo è…., indipendentemente dai farneticanti comunicati di 
                  qualche sigla sindacale che ritiene il risultato dei percorsi 
                  di riqualificazione, compreso questo,  ineccepibile e la  
                  migliore soluzione che si potesse ottenere sui tavoli delle 
                  contrattazioni. 
                  Roma, 18 luglio 2005  |