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                  Potremmo limitarci a scrivere che 
                  quanto si è verificato era stato ampiamente previsto, detto e 
                  scritto da questa Organizzazione Sindacale nel corso degli 
                  ultimi cinque anni.  
                  Ad ogni modo è utile e doveroso 
                  ribadire una serie di considerazioni che dovranno servire per 
                  pretendere, attraverso il nuovo contratto integrativo, 
                  soluzioni più dignitose per i lavoratori.  
                  Sul  risultato dei percorsi di 
                  riqualificazione ed il numero dei lavoratori realmente 
                  coinvolti ci torneremo attraverso un comunicato nei prossimi 
                  giorni, come torneremo sulla piattaforma del nuovo contratto 
                  integrativo e sulla reale volontà delle altre OO.SS di 
                  garantire dopo tanti anni un passaggio di livello per tutti 
                  coloro che sono rimasti fuori. Esistono le condizioni affinché 
                  ciò possa avvenire, come si evince dalle dotazioni organiche. 
                  Potranno essere coinvolti molti lavoratori, attualmente 
                  amministrativi, soprattutto nella vigilanza, attività in cui è 
                  palesemente evidente la carenza di personale ispettivo. 
                   
                  Ora, però, vogliamo   soffermarci 
                  su questo specifico percorso di accertatore per valutare 
                  quanto realmente avvenuto e cosa, secondo noi, dovrà avvenire.
                   
                  Come tanti lavoratori del 
                  Ministero del Lavoro potranno ben ricordare questo percorso di 
                  “riqualificazione” era stato previsto per dare una “parvenza” 
                  di inquadramento ad una categoria di lavoratori che erano 
                  sotto inquadrati rispetto al reale compito istituzionale che 
                  svolgevano – gli addetti alla vigilanza - Già il contenuto del 
                  profilo professionale di accertatore evidenzia una 
                  inconcepibile diversità di compiti e se ci si vorrà basare su 
                  questo e non su quanto prevede il DLgs 124 questo andrà ad 
                  inficiare il lavoro di questa figura ispettiva che di fatto 
                  svolge la stessa funzione degli ispettori, ripercuotendosi 
                  negativamente sull’azione di vigilanza necessaria per tutelare 
                  le condizioni di lavoro.  
                  Avevamo inoltre denunciato che 
                  molti addetti alla vigilanza sarebbero stati penalizzati e 
                  “fatti fuori” per i criteri contenuti  nel contratto 
                  integrativo.Infatti, sono circa 80 gli addetti alla vigilanza 
                  che sono rimasti letteralmente al palo.  
                  Essi resteranno inquadrati nella 
                  posizione economica B3, continuando a svolgere lo stesso 
                  compito istituzionale di vigilanza e percepiranno ovviamente 
                  uno stipendio inferiore rispetto a coloro i quali sono 
                  transitati nella posizione economica C1.  
                  Tutto ciò è vergognoso poiché, al 
                  di là dei comunicati ipocriti che mandano in giro le OO.SS, 
                  fingendo di dimenticare le loro responsabilità nell’aver 
                  determinato questo risultato, il 20 per cento degli addetti 
                  alla vigilanza  non ha “superato il percorso”. 
                  E’ bene sempre ribadire che la 
                  RdB quando parla o scrive degli addetti alla vigilanza si 
                  riferisce esclusivamente a coloro che hanno sempre svolto 
                  funzioni ispettive e non certamente a tanti imboscati del 
                  Ministero che hanno sempre evitato di svolgere la propria 
                  funzione nonostante fossero inquadrati nell’ex profilo di 
                  assistente dell’ispettorato del lavoro, prestandosi 
                  inconsapevolmente al gioco di chi non ha interesse a ridurre 
                  l’evasione contributiva e gli infortuni sul lavoro. 
                   
                  Invece, cosa è avvenuto? E’ 
                  avvenuto praticamente quello che la RdB ha sempre sostenuto e 
                  cioè che molti di loro hanno utilizzato questo percorso 
                  passando alla posizione economica superiore, mentre tanti 
                  altri che hanno sempre svolto la funzione propria degli 
                  addetti alla vigilanza, effettuando centinaia d’ispezioni, 
                  sono stati giudicati in tre minuti di orologio, senza tener 
                  conto del ruolo che potevano svolgere l’emotività, l’età ed 
                  altre componenti psicologiche, venendo giudicati non in base 
                  al lavoro svolto in venti anni di carriera ma in base a quello 
                  che in quella sede “l’interrogato” riusciva a dire (c’è stato 
                  chi si è bloccato per l’emozione e non è riuscito a proferire 
                  parola) davanti ad una commissione i cui componenti, anche se 
                  non tutti, sono riusciti a dimostrare in tanti casi una 
                  grettezza d’animo ed un’arroganza tale da mettere i lavoratori 
                  in una condizione di totale inferiorità.  
                  C’e da dire, inoltre, che si 
                  vuole ora mantenere questa posizione di privilegio prendendo 
                  ad esempio quello che è avvenuto per gli ispettori, una volta 
                  passati a C2, ai quali è stata data la possibilità con un 
                  accordo miserabile sottoscritto tra l’Amministrazione e le 
                  altre OO.SS, di rimanere a svolgere funzioni amministrative.
                   
                  La RdB ha sempre sostenuto che le 
                  centinaia d’impiegati del Ministero del Lavoro inquadrati nel 
                  profilo ispettivo ma che continuano a svolgere funzioni 
                  amministrative devono essere impiegati nelle funzioni proprie 
                  ed essere utilizzati sul territorio nella vigilanza a tutela 
                  dei lavoratori. 
                  Attualmente, l’attività di 
                  vigilanza sul lavoro nero è indirizzata per lo più nei 
                  confronti dei lavoratori immigrati e si traduce in uno 
                  strumento repressivo in ottemperanza alla legge Bossi-Fini.
                   
                  Viceversa poco o niente viene 
                  fatto contro le aziende che sfruttano i lavoratori sia 
                  italiani che stranieri.  
                  Inoltre, in molte regioni come 
                  nel Lazio si registra un aumento sensibile degli infortuni 
                  mortali.  
                  Su queste questioni la RdB agirà 
                  anche da sola consapevole che altre centinaia di ispettori del 
                  lavoro utilizzati sul territorio per il reale controllo delle 
                  condizioni di lavoro rappresenterebbero  sicuramente uno 
                  strumento per ridurre gli infortuni e l’evasione contributiva.
                   
                  E’ molto grave, a tale proposito, 
                  che ancora il Ministero del Lavoro non risponde 
                  all’interrogazione parlamentare presentata parecchi mesi fa  e 
                  che alleghiamo al presente comunicato. 
                  C’è poi un’altra questione legata 
                  al percorso di accertatore relativa alla   figura degli 
                  “idonei” che, per come si sta configurando, suscita non poche 
                  perplessità. Infatti, componenti delle RSU appartenenti alla 
                  Cisl della DPL di Roma stanno mandando in giro per gli uffici 
                  comunicati illudendo i lavoratori che non hanno superato il 
                  “percorso”, ma che sono risultati idonei, circa la possibilità 
                  di un passaggio nella posizione economica C1. Tutto ciò 
                  risulta strumentale per vari ordini di motivi. Intanto il 
                  passaggio al livello superiore  degli idonei  dei percorsi 
                  precedenti non è avvenuto e non c’è argomentazione che tenga 
                  per giustificare una discriminazione tra i lavoratori. 
                  Inoltre, in tempi non sospetti 
                  abbiamo invitato Amministrazione e Sindacati firmatari a 
                  modificare con specifici accordi le evidenti storture 
                  contenute nel Contratto Integrativo (criteri, punteggi, ecc.). 
                  Siamo convinti che  quanto è 
                  accaduto debba indurre i lavoratori a pretendere dalle 
                  Organizzazioni Sindacali durante la discussione sul prossimo 
                  Contratto Integrativo, già avviata, che tutti coloro che sono 
                  rimasti fuori dai percorsi di riqualificazione passino al 
                  livello superiore, anche perché esistono  le condizione perché 
                  ciò accada. 
                  Roma 16 gennaio 2006 
                  p. Federazione RdB P.I.Cataldo Di Napoli – Stefania Petruzzellis
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