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                  Nel 
                  precedente comunicato avevamo informato come la finanziaria 
                  2006 costituisse l’ennesimo passaggio verso lo smantellamento, 
                  pezzo dopo pezzo, della Pubblica Amministrazione intesa come 
                  servizio sociale. 
                  
                  L'abolizione dell'indennità di missione, 
                  si inserisce in questo progetto generale, e, al di là delle 
                  cifre risibili in ballo, costituisce un ulteriore 
                  provvedimento emesso per 
                  impedire
                  lo svolgimento dell’attività di vigilanza. 
                  
                  Sull’argomento torneremo in maniera più approfondita nei 
                  prossimi giorni. 
                  Si 
                  allargano intanto le iniziative di protesta del personale 
                  ispettivo che rivendica il riconoscimento di una specifica 
                  indennità di rischio per la funzione svolta, un adeguato 
                  rimborso per le spese sostenute in proprio, oltre al 
                  rivendicazione della dignità e del ruolo del personale di 
                  vigilanza. 
                  Invitiamo 
                  pertanto ad indire assemblee in tutte le Direzioni 
                  Provinciali, avviando analoghe iniziative ed inviando alla 
                  stampa locale i relativi comunicati. 
                  Di 
                  seguito alcuni dei documenti che, oltre alle adesioni singole 
                  o di interi uffici, ci sono intanto pervenuti: 
                    
                    La Finanziaria taglia le 
                    indennità di missione e il personale blocca i mezzi propri: 
                    “Non anticiperemo più di tasca nostra” Ispettori del lavoro, tutti a piedi 
                  Difficile pensare a 
                  una repressione del sommerso in queste condizioni 
                  ROVIGO - Gli ispettori del 
                  lavoro restano... a piedi. 
                  Singolare ma decisa - oltre 
                  che originale – la forma di protesta che il personale 
                  dell'ufficio rodigìno ha messo in campo per protestate ai 
                  tagli dell'ultima legge finanziaria: il personale comandato in 
                  servizio non metterà più a disposizione l'auto propria nè 
                  anticiperà le spese per la benzina come è stato fatto finora. 
                  Ieri la consegna al direttore dell'ufficio di una nota 
                  condìvisa da tutti gli operatori rodigini (una decina) che 
                  hanno inteso porre l'accento sul taglio dell'indennità di 
                  missione, circa 80 centesimi l'ora. 
                  Una protesta clamorosa ma che 
                  vede sul piede di guerra tutti gli uffici provinciali del 
                  Veneto, coordìnati in una lotta comune. Contro chi da un lato 
                  predica la lotta al lavoro sommerso, togliendo dall'altro -a 
                  chi cioè sarebbe preposto e deputato al controllo sul campo 
                  –gli strumenti necessari per lavorare. Strumenti che per 
                  inciso, al momento, restano soltanto ìl rimborso di circa un 
                  quinto della benzina per i servizi fuori sede: un’inezia 
                  secondo i più. 
                  L'alternativa? Andare a piedì, 
                  visto che per usare i mezzi pubblici - ammesso che orari e 
                  linee coincidano con il servizio -bisogna sborsare i soldi per 
                  il biglietto, ipotesi esclusa a priori dagli ispettori. Una 
                  protesta incredibile, di cui non si ricordano precedenti e su 
                  cui i dipendenti dell’ufficio del lavoro sono disposti ad 
                  andare fino in fondo. Ouanto? Sicuramente fino a che 
                  non arriveranno risposte 
                  concrete. Ovvero i soldi per far ripartire 
                  materialmente i mezzi, destinati a restare fermi almeno sino a 
                  marzo. E su cui - per la serie dopo il danno la beffa - anche 
                  i minimali dell'assicurazione Casco sono stati drasticamente 
                  abbassati. Difficile pensare che il lavoro sommerso possa 
                  venir efficacemente represso in queste condizioni. 
                  Quel che è certo è che la 
                  misura ora è colma: gli ispettori non ci stanno più. 
                  “Armiamoci e partite è un refrain che non vogliono più 
                  sentirsi ripetere. 
                  Alessandria, 10/01/2006 
                  A seguito delle 
                  modifiche introdotte dalla Legge finanziaria 2006 relative 
                  alla soppressione delle indennità di trasferta variamente 
                  identificate, il personale ispettivo di questa Direzione 
                  evidenzia il crescente disagio economico derivante dalla 
                  scelta legislativa ultima, tenuto anche conto dell'esiguità 
                  del rimborso chilometrico già previsto dalla normativa 
                  vigente. Il personale ispettivo, giornalmente, mette a 
                  disposizione il proprio mezzo per lo svolgimento del servizio 
                  esterno raggiungendo anche località collinari, zone 
                  periferiche, distretti industriali e altre zone difficilmente 
                  raggiungibili, e in alcuni casi non raggiungibili, con mezzi 
                  pubblici, consentendo solo in questo modo l'espletamento 
                  dell'attività ispettiva. 
                  Per quanto sopra lo scrivente 
                  personale ispettivo, in attesa delle determinazioni assunte a 
                  livello centrale, ritiene di non poter più mettere a 
                  disposizione dell'Amministrazione il proprio mezzo di 
                  trasporto, stante l'aggravio economico conseguente. 
                    
                  Ascoli Piceno,lì 10.01.2006 
                  Da notizie assunte, risulta 
                  che, a seguito dell'entrata in vigore, a far data dal 1' 
                  gennaio 2006, della legge n.266/2005 (finanziaria 2006), art. 
                  1, commi 213 e ss., sarà soppressa l' indennità di trasferta 
                  riconosciuta per l'attività prestata fuori dalla sede di 
                  servizio, con dirette ricadute economiche sugli interessati. 
                  La suddetta abolizione, andrà a colpire anche la 
                  professionalità dell'ispettore, di fatto sminuendo la portata 
                  di un lavoro, per sua natura svolto all'esterno, spesso con 
                  notevole disagio, proprio perché collegato alla necessità di 
                  spostarsi su tutto il territorio Provinciale, per compiere 
                  un'efficace azione di vigilanza. Alla luce di quanto sopra, lo 
                  scrivente Personale Ispettivo, da un lato esprime la propria 
                  indignazione per l'ennesima dimostrazione della scarsa 
                  considerazione in cui I'attività ispettiva viene tenuta, 
                  dall'altro lato paventa la preoccupazione per i risvolti che 
                  tale situazione potrà avere sulla stessa attività ispettiva in 
                  quanto è ferma intenzione da parte degli scriventi adottare 
                  ogni iniziativa opportuna per recuperare la dignità del lavoro 
                  svolto, ivi comprese concrete azioni di protesta, quali 
                  sciopero bianco, restituzione del tesserino ispettivo, o altre 
                  misure che saranno all'occasione concordate. In attesa di 
                  ricevere i necessari chiarimenti, si prega la S.V. di rendersi 
                  portavoce presso il superiore Ministero delle doglianze 
                  manifestate dagli scriventi. 
                    
                  Matera 18/01/2006 
                  In data 17/01/2006 presso la 
                  sede della DPL di Matera, si è tenuta una assemblea sindacale 
                  di tutto il personale ispettivo per discutere in ordine al 
                  provvedimento di abrogazione della indennità di missione e al 
                  taglio rimborso spese, - previsto dalla Finanziaria – per 
                  l’attività istituzionale di vigilanza sul lavoro. 
                  Dopo ampia discussione 
                  l’assemblea ha considerato tali provvedimenti iniqui e 
                  penalizzanti nei confronti del personale ispettivo che da 
                  tempo è costretto ad espletare compiti e funzioni affidatigli 
                  con sacrificio e abnegazione al fine, comunque, di conseguire 
                  obiettivi di buon andamento per la P.A. in rapporto al 
                  servizio richiesto dall’utenza. 
                  La disattenzione 
                  dell’Amministrazione sulle giuste rivendicazioni di questo 
                  personale che svolge un’ attività atipica senza alcun 
                  riconoscimento, è stata per anni un punto cruciale tenuto ai 
                  margini della discussione politica e considerato una appendice 
                  delle problematiche del Ministero del Welfare. 
                  Basti pensare ai processi di 
                  riqualificazione che hanno avuto tempi biblici per la loro 
                  espletazione e ai percorsi previsti che hanno trovato ad oggi 
                  una conclusione parziale fissando una ulteriore sofferenza per 
                  parte di questo personale. 
                  A tanto si aggiunge la riforma 
                  del mercato del lavoro che con il D. Lgs. N. 124/04 ha 
                  caricato ulteriormente di responsabilità soggettive la 
                  funzione del personale ispettivo che deve rispondere in 
                  maniera più snella, più professionale e più diretta circa 
                  l’attuazione delle nuove e vecchie norme. 
                  L’assemblea alla luce di 
                  quanto esposto ritiene inaccettabile tale condizione ancor più 
                  aggravata dagli ultimi provvedimenti del governo, pertanto 
                  dichiara sin da subito di non sottrarsi all’attività 
                  istituzionale richiesta ma, al tempo stesso, ritiene di 
                  espletarla chiedendo la garanzia del rimborso spese mensili 
                  previsto. 
                  Il personale ispettivo 
                  contesta il recente provvedimento legislativo di abrogazione 
                  dell’indennità di trasferta che altro non era che un modo per 
                  sopperire a spese sostenute dal personale e non documentabile 
                  nel corso dell’attività ispettiva medesima (ricorso all’uso 
                  del telefono, chilometri percorsi sui luoghi della missione 
                  per contatti con persone, consulenti, ed altro, propedeutici 
                  alla definizione delle pratiche, ecc..) 
                  Tale situazione potrà essere 
                  verificata in un periodo almeno trimestrale e comunque a 
                  sviluppi della situazione che potranno anche rivenire da 
                  iniziative di ordine sindacale nazionale. 
                  Trascorso infruttuosamente 
                  tale periodo, il personale ispettivo dichiara, sin d’ora, di 
                  espletare comunque l’attività ispettiva senza l’utilizzo del 
                  mezzo proprio. 
                  Rimane fermo, ovviamente, il 
                  principi delle norme contrattuali in materia , ovvero 
                  l’applicazione dell’orario di servizio fissato per le 
                  trentasei ore settimanali su cinque giorni. 
                  Eventuali deroghe dell’orario 
                  di servizio fissato dalla programmazione dell’attività 
                  dall’ufficio dovrà essere considerato lavoro straordinario per 
                  motivate esigenze di servizio. 
                  
                                                                 F.to      
                  p.CGIL – CISL – UIL – RdB – Conf.Sall Lavoro Matera 
                    
                  Brescia, 17.1.2006 
                  Ii personale ispettivo della 
                  DPL di Brescia, nel concordare pienamente con quanto espresso 
                  dai colleghi della DPL di Ascoli Piceno, esprime il proprio 
                  disappunto circa i provvedimenti adottati con la legge 
                  266/2005 (legge finanziaria 2006), relativamente alla 
                  soppressione dell'indennità di missione. 
                  La stessa indignazione viene 
                  espressa nei conftonti del Ministero di appartenenzaper la 
                  decisione di ridurre i massimali della polìzza Kasko. 
                  Per quanto sopra il personale 
                  ispettivo firmatario del presente documento è intenzionato a 
                  intraprendere azioni di protesta quali la revoca di 
                  disponibilità all'utilizzo del mezzo proprio, limitandosi ad 
                  esplicare la propria attività solo ed esclusivamente con il 
                  mezzo pubblico e limitatamente in località distanti meno di 10 
                  chilometri dalla sede di servizio, per le quali l'art.1 del 
                  DPR 16.1.1978 n.513 non prevede, per l'appunto, alcuna 
                  indennità di missione. Lo stesso personale ispettivo si 
                  riserva di intraprendere ulteriori azioni di protesta 
                  oncordate eventualmente anche a livello nazionale. 
                  Codesta Direzione è invitata a 
                  informare il Superiore Ministero di tali rimostranze. 
                    
                  Cosenza, 17.1.2006 Il 17 
                  gennaio 2006 presso la Direzione Provinciale del lavoro di 
                  Cosenza si è tenuta l’assemblea generale degli ispettori del 
                  lavoro iscritti e non ai sindacati di base per discutere in 
                  merito alla soppressione dell’indennità di missione operata 
                  dalla legge n.266/2005 – Finanziaria 2006. Dopo 
                  ampio dibattito, esaminate le analoghe iniziative sin qui 
                  pervenute dagli altri uffici, i colleghi sottoscritti hanno 
                  deciso di sospendere, a far data dal 23/01/2006, la 
                  disponibilità del proprio mezzo  di trasporto e di effettuare 
                  il servizio di istituto solo con mezzi di linea previa 
                  indicazione, da parte dell’Ufficio,  dei mezzi da utilizzare e 
                  degli orari di partenza e di rientro in sede. Nondimeno 
                  l’assemblea ha deciso di non anticipare, costituendo di per se 
                  un costo, il prezzo dei biglietti visti i notevoli ritardi con 
                  i quali avvengono i rimborsi. 
                  ·        
                  Il Governo, con 
                  l’abrogazione dell’indennità di missione, ha penalizzato 
                  ulteriormente i dipendenti pubblici. In particolare, ha 
                  demotivato il personale ispettivo del Ministero del Lavoro e 
                  delle Politiche Sociali che risulta già mortificato sia sotto 
                  l’aspetto retributivo sia sotto l’aspetto professionale da 
                  precedenti interventi legislativi.  Nel corso 
                  della riunione sono emerse ulteriori lamentele in merito a: 
                  -              
                  scarso potere 
                  di acquisto delle retribuzioni; 
                  -              
                  rinnovi 
                  contrattuali non rispettati nei tempi; 
                  -              
                  mancato 
                  riconoscimento di apposita indennità di P.G.; 
                  -              
                  mancato 
                  riconoscimento di specifiche indennità di disagio e rischio, 
                  strettamente connesse allo svolgimento della funzione 
                  ispettiva; 
                  -              
                  scarsa o 
                  inesistente tutela legale per possibili fatti legati 
                  all’attività specifica; 
                  -              
                  scarsa tutela 
                  sotto l’aspetto professionale; 
                  -              
                  adeguamento 
                  della polizza assicurativa (Casko) alla copertura totale del 
                  danno eventualmente subito, sia per i danni al proprio mezzo 
                  di trasporto che alla persona; 
                  -              
                  mancata 
                  conferma dello 0,50% sulle sanzioni amministrative
                  da destinarsi a formazione e per la dotazione di strumenti 
                  operativi. Pertanto: 
                  ·        
                  Considerato che 
                  l’indennità di missione, peraltro di modesta entità, era 
                  l’unico elemento retributivo che, come tutti i contratti di 
                  lavoro, indennizzava in parte i disagi cui è soggetto chi, 
                  come il personale ispettivo, è quotidianamente comandato a 
                  prestare attività di lavoro al di fuori della sede di servizio 
                  che, nel caso in specie, a volte, raggiunge anche i 280 km 
                  (andata e ritorno) dalla sede di appartenenza; 
                  ·        
                  considerato che 
                  l’indennità di missione, fino ad ora, è strettamente correlata 
                  all’attività di servizio che, per sua natura, deve 
                  necessariamente svolgersi all’esterno rendendolo ulteriormente 
                  gravoso; 
                  ·        
                  visto che 
                  l’Amministrazione per lo svolgimento dell’attività esterna non 
                  fornisce automezzi e personale necessario e che il personale 
                  ispettivo mette a disposizione la propria autovettura per lo 
                  svolgimento di tale attività con un minimo (ridicolo) rimborso 
                  spese, che solo in minima parte riesce a coprire le effettive 
                  spese sostenute (manutenzione, ammortamento, ecc.); 
                  ·        
                  considerato che 
                  la finanziaria in discorso ha drasticamente ridotto i 
                  massimali rendendoli insufficienti a garantire il ristoro dei 
                  danni in caso di incidente; 
                  ·        
                  ritenuto anche 
                  che negli ultimi tempi l’Amministrazione richiede un impegno 
                  sempre maggiore, costante e qualificato, per il raggiungimento 
                  degli obiettivi dalla stessa prefissati;   PER 
                  QUANTO SOPRA ESPRESSO   
                  DECIDONO DI SOSPENDERE L’USO DEL PROPRIO MEZZO DI TRASPORTO 
                  NEL SERVIZIO DI VIGILANZA, CON DECORRENZA DAL 23 GENNAIO 
                  2006 E FINO AL VERIFICARSI DI EVENTI TENDENTI A RIPRISTINARE 
                  LA CORRESPONSIONE DELLA SUDDETTA O ANALOGA INDENNITA’, NON 
                  ESCLUDENDO, SUCCESSIVAMENTE, DI INTRAPRENDERE ULTERIORI E PIU’ 
                  INCISIVE AZIONI DI LOTTA.  
                  CONVINTI E SICURI DI UN PRONTO INTERESSAMENTO DEI DESTINATARI 
                  DELLA PRESENTE PER UN INTERVENTO CHE RESTITUISCA UN MINIMO DI 
                  DIGNITA’ AL PERSONALE DELLA VIGILANZA CHE, PUR OPERANDO 
                  QUOTIDIANAMENTE SU UN  TERRITORIO AD ELEVATO RISCHIO, SVOLGE 
                  LA SUA ATTIVITA’ CON SENSO DI SACRIFICIO E DI DEDIZIONE 
                  AUSPICANO CHE I COLLEGHI DELLE ALTRE DIREZIONI INTRAPRENDANO 
                  ANALOGHE INIZIATIVE DI LOTTA PER LA GIUSTA TUTELA DEI NOSTRI 
                  DIRITTI. 
                  Bergamo, 24/1/2006 
                  
                  Lo stesso personale ispettivo si riserva di intraprendere 
                  ulteriori azioni di protesta  concordate eventualmente anche a 
                  livello nazionale. |