PERCORSI Dl RIQUALIFICAZIONE

COME ERA PREVEDIBILE

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Che la "famosa" sentenza della Corte Costituzionale avesse ripercussioni anche sui percorsi di riqualificazione previsti per i lavoratori del Ministero del Lavoro la RdB lo aveva dato per scontato sin dalla sua pubblicazione, come dava per scontato il fatto che ad approfittarne sarebbe stato anche il Governo, attraverso l'ARAN,   nell'attuale fase del rinnovo contrattuale.

L'Amministrazione già alla fine di giugno poneva la questione dei passaggi subordinandoli al parere dell'Avvocatura dello Stato tant'è che per questo e per altre motivazioni legate al futuro dei lavoratori del Ministero furono interrotte le relazioni sindacali.

Il recente incontro del 10 ottobre scorso tra l'Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali, alla quale la RdB non ha partecipato poiché mantiene l'interruzione delle relazioni sindacali non essendovi condizioni reali per ripristinarle, ha avuto come esito, per quanto concerne i percorsi di riqualificazione, l'impegno da parte dell'Amministrazione a pubblicare i bandi subordinandoli ai vari pareri di altri organi istituzionali.

 

La cecità di CGIL, CISL e UIL nel circoscrivere tutto ciò alla semplice richiesta di applicazione del Contratto Integrativo del Ministero del Lavoro sminuisce  le lotte e le mobilitazioni dei lavoratori.

Infatti, l'eventuale ridimensionamento del numero dei lavoratori coinvolti nei percorsi deve essere letto come un attacco più complessivo ai diritti dei lavoratori, come in questo caso il diritto ad un giusto inquadramento che i lavoratori devono pretendere in considerazione della professionalità acquisita non assoggettandosi più a svolgere funzioni per le quali non vengono retribuiti.

In merito al riconoscimento economico e professionale la RdB sta mettendo a punto una vertenza nazionale per le migliaia di lavoratori del ministero che svolgono o hanno svolto mansioni superiori. A tal proposito c'è da dire che la vertenza nazionale lanciata dalla RdB subito dopo la firma del Contratto Integrativo del Ministero del Lavoro ( anche se ripresa autonomamente da gruppi di lavoratori tra quali sindacalisti di quelle OO.SS. firmatarie del Contratto Integrativo ) ha già visto dei pronunciamenti positivi da parte dei giudici del lavoro sia per gli Ispettori sia per gli addetti alla vigilanza vedendo l'Amministrazione condannata al pagamento della differenza di retribuzione.

La mobilitazione dei lavoratori dovrà proseguire, mantenendo lo stato di agitazione, per scardinare quello che è l'attacco più complessivo sia sul piano economico sia sul piano normativo.

Infatti l'indirizzo del Governo presentato alle OO.SS., per quanto concerne il rinnovo del contratto comparto ministeri ormai scaduto dal dicembre scorso, è chiaro: irrisori incrementi salariali che non coprono nemmeno l'inflazione programmata ( falsificata da meccanismi pilotati), aumenti, non uguali per tutti i lavoratori del comparto, tenuto conto che una quota consistente di questi aumenti sarà destinata al salario accessorio; revisione al ribasso dell'ordinamento professionale vigente prevedendo una riserva per l'esterno di una quota non inferiore al 50 % dei posti disponibili; forte selettività dei corsi di riqualificazione; esiguo peso all'anzianità di servizio, privilegiando quindi requisiti fortemente clientelari: per esempio la partecipazione ai corsi di formazione ( ai quali partecipano, come è noto, gli amici e gli amici degli amici ) - esclusione del doppio salto di livello sia nell'area che tra le aree, quindi addirittura peggiorativo rispetto al contratto Collettivo Nazionale precedente.

 

Temi questi sui quali la RdB PI. è impegnata da anni.

 

La RdB e il sindacalismo di base ed autorganizzato hanno proclamato lo sciopero generale per l'intera giornata di VENERDÌ  18 OTTOBRE con manifestazioni indipendenti in tutte le Regioni:

contro la guerra - per l'estensione dell'articolo 18 a tutti i lavoratori - contro la politica dei redditi frutto degli accordi del luglio '93 grazie alla quale oggi ci troviamo mediamente cinque milioni di lire l'anno in meno - per difendere la sanità. la previdenza pubblica e la scuola - contro le privatizzazioni e lo smantellamento della P.A. -contro ogni forma di precarizzazione del rapporto di lavoro - per il diritto alla 14^ mensilità e al riconoscimento professionale - per la reintroduzione di un meccanismo automatico per il recupero del potere di acquisto.

IL 18 OTTOBRE

SCIOPERA CON IL SINDACALISMO DI BASE