| PERCORSI DI RIQUALIFICAZIONE - ACCESSO A B3 Perché
      pubblicare 
      la graduatoria relativa all'accesso a B3 alle soglie del mese di
      agosto???  | 
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La
  graduatoria di un processo di riqualificazione riguardante un così ampio
  numero di colleghi ha sicuramente bisogno di tempi migliori e più congrui per
  essere attentamente vagliata dagli interessati. Non sarà forse la speranza 
  che, complice la calura ferragostana, l’attenzione per tali processi
  cali, da parte dei più, in favore delle ferie non dando luogo
  all’inevitabile numero di ricorsi che puntualmente piomberanno sulla testa
  dell’Amministrazione???  
Nel
  comunicato precedente abbiamo riportato i
  numeri relativi ai partecipanti al percorso, i numeri dei posti messi a
  concorso e  alcune nostre considerazioni circa il risultato. Dietro i
  numeri nudi e crudi, la magra realtà: migliaia di lavoratrici e lavoratori
  non potranno accedere alla posizione economica B3!
L’area
  B è stata quella maggiormente colpita dal fenomeno del mansionismo per anni,
  anzi da sempre. La quasi totalità dei  lavoratori
  appartenenti a quest’area ha consentito negli ultimi decenni il
  funzionamento dell’intera Amministrazione ed ormai è quasi divenuto noioso
  stigmatizzare il comportamento dei sindacati confederali che giocando, come al
  solito, al ribasso hanno accettato quanto proposto dall’Amministrazione
  rendendosi i  maggiori
  responsabili del mancato passaggio di migliaia di lavoratori alla posizione
  economica superiore. 
Questo
  è quello che tutti i lavoratori interessati stanno, purtroppo, e diciamo noi
  finalmente, verificando in modo concreto, controllando la loro personale
  posizione in graduatoria. Questo è, soprattutto, il frutto di quel contratto
  integrativo tanto osannato dai firmatari, ma dimostratosi nel corso di questi
  anni, per i modi e i tempi della sua applicazione, uno strumento non già di
  tutela degli interessi dei lavoratori, visto il suo contenuto pseudo
  meritocratico e clientelare, bensì un’arma in mano ai dirigenti che possono
  determinare i destini dei propri sottoposti agevolando parenti, amici e amici
  degli amici.
Di
  tutto ciò di cui bisognava tenere maggiormente conto, la professionalità
  acquisita attraverso decenni di svolgimento di funzioni altre e superiori al
  proprio profilo di inquadramento non si è tenuto assolutamente conto. 
Infatti
  basta  scorrere i nominativi dei
  lavoratori inclusi nella graduatoria, per verificare (facciamo solo un
  piccolo, banale esempio) come fra due lavoratori 
  che abbiano svolto per anni le stesse funzioni, con la presa per il sedere delle mansioni formalmente conferite,
  risultino, ad uno, assegnati punti 5,80
  mentre all’altro, che paradossalmente svolgeva quelle funzioni da tempo
  precedente, risultino assegnati  punti
  2,70?!?
Un
  mero errore materiale? Macchè, niente di tutto ciò, bensì l’applicazione clientelare e pedissequa del
  contratto integrativo (che la RdB non ha sottoscritto), e dell’accordo
  del 13 giugno 2001 che ha visto la RdB costretta ad abbandonare, di nuovo, il tavolo
  delle trattative a causa delle nefandezze in esso contenute e per
  l’ostruzione ostentata dalle organizzazioni sindacali presenti e
  dall’amministrazione alle nostre richieste che andavano nella direzione di
  pretendere dignità e giustizia per tutti i lavoratori.  
Ma
  questo paradosso risulta anche essere il frutto della nota circolare n. 6 del
  2001 a firma della dott.ssa Chiari che, con il benestare di CGIL, CISL,UIL,
  stabiliva che i lavoratori di quinto livello, per anni in servizio presso 
  gli sportelli degli uffici di collocamento e presso gli sportelli delle
  Direzioni Provinciali del Lavoro (maternità, apprendistato, urp, ecc),
  avrebbero di fatto svolto … soltanto le proprie funzioni!!! 
Niente di più falso e scorretto. La pubblicazione della circolare della Chiari che individuava le mansioni superiori ha semplicemente dimostrato la scarsa conoscenza da parte dell’amministrazione dei reali processi di lavoro che si svolgevano negli uffici concretizzandosi come un’operazione volta a privilegiare una parte di lavoratori rispetto ad altri, contribuendo, anzi, alimentando la guerra tra poveri. Di esempi, tutti riscontrabili nella graduatoria, ne potrebbero essere riportati tanti, non basterebbe un documento di dieci pagine.
Una
  cosa è certa, la RdB ribadisce il concetto che qualsiasi diritto va
  rivendicato, compreso il diritto ad un corretto e giusto inquadramento in
  considerazione delle mansioni svolte  ed
  indipendentemente dai ricorsi che verranno inoltrati, e saranno tanti,
  lanciamo una battaglia che veda i lavoratori protagonisti nel difendere i
  propri diritti.
Chiediamo
  all’amministrazione il prolungamento dei tempi di scadenza per la
  presentazione dei ricorsi, considerato che la graduatoria è stata pubblicata
  in pieno clima feriale, il riconoscimento delle mansioni svolte
  indipendentemente dal conferimento formale delle stesse, ed ai lavoratori
  chiediamo la partecipazione ad eventuali azioni di lotta intraprese da questa
  RdB al fine  di rivendicare i
  propri diritti e per la maturazione di una presa di coscienza collettiva a
  difesa della dignità di tutti.
Roma, 28 agosto 2003 
RdB Pubblico Impiego/Lavoro e Politiche Sociali