LtD Agenzia Territorio. Il Day after

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Venerdì 5 dicembre nell’incontro tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali è emersa in modo chiaro la mancanza di volontà ( a questo punto politica) di prendere in considerazione il problema L.T.D.. 

Due mesi fa, quando RdB chiese la convocazione di un tavolo di trattative tra  l’Amministrazione e le OO.SS. (richiesta  ribadita dai lavoratori nel presidio sotto L.go Leopardi il 24 ottobre con la presa d’impegno del dott. Imbucci) sembrava auspicabile si potesse trovare tra le parti una convergenza d’intenti sulla creazione di un percorso che portasse alla nostra stabilizzazione. Così non è stato. Si è parlato di tante cose ( del FUA, abbiamo assistito ad un piccolo cameo del dott. Picardi sul decentramento) ma non di noi se non in termini di statistiche e produttività. 

Ancora una volta, nell’ultimo scorcio dell’anno, ci viene richiesta  una sovrapproduzione al fine di portare a termine i progetti CABI previsti per l’anno in corso. Noi riteniamo che i “numeri” ci siano già, sappiamo che si vuole superare la quota dell’obiettivo per ottenere un incentivo aggiuntivo ( per i dirigenti!) ma soprattutto dobbiamo sottolineare quello che l’amministrazione sa già: non ci possono chiedere un tipo di produzione calcolata su tutte le unità lavorative L.T.D., quando nella realtà circa la metà di noi è impiegata nel lavoro ordinario ( sportelli e archivi ).  

Oltretutto il lavoro ordinario non ci è ufficialmente riconosciuto, cosa che, dopo le nostre pressioni dei mesi scorsi, l’amministrazione si è impegnata a fare nel prossimo contratto.

Dopo  richieste di produzione pesantissime, blocco delle ferie, fogli firma, svolgimento delle funzioni ordinarie, cosa altro occorre per cominciare a parlare seriamente del nostro futuro?

NOI A TUTT’OGGI SIAMO IN SCADENZA AL 31.12.2003, ci chiedono di “impegnarci” quando non sappiamo come e quando l’Amministrazione rispetterà gli impegni nei nostri confronti.

NON FACCIAMOCI SCHIACCIARE DENTRO QUESTE LOGICHE!!  

Il futuro dobbiamo costruircelo noi non soltanto con il lavoro  che a quanto pare non basta mai ma soprattutto facendoci rispettare in primo luogo da chi con il nostro lavoro intasca cospicui premi di produzione, in secondo da chi dovrebbe garantire i nostri diritti.

Roma, 9 dicembre 2003

Ltd RdB/CUB Pubblico Impiego