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                   Come
                  volevasi dimostrare: alla nostra denuncia del tentativo in
                  atto di scippo del TFS, a cui le altre sigle sindacali, in
                  testa la Cgil, nelle settimane che hanno preceduto il voto,
                  avevano opposto una forsennata campagna di disinformazione e
                  di menzogne, arriva ieri, 25 novembre, presso la sede Aran la
                  convocazione dei sindacati dei Ministeri, Parastato, Agenzie
                  Fiscali, Presidenza del Consiglio, Sanità ed Enti Locali per
                  cercare di chiudere l’accordo di costituzione dei Fondi di
                  Previdenza complementare per questi comparti.
                  
                   
                  La
                  situazione, spiegava l’Aran, non offre nessuna garanzia di
                  finanziamento di questi Fondi; dal governo sono arrivate solo
                  promesse in merito ai 300 miliardi di vecchie lire per i
                  ministeri mentre più problematici sono gli stanziamenti di
                  5000 vecchie lire procapite per l’avvio dei Fondi e lo
                  stanziamento dello 0,5 e 1% che sono le risorse che il governo
                  dovrebbe sborsare.
                  
                   
                  Inoltre
                  per il Fondo dei Ministeri, Parastato, Agenzie e Presidenza è
                  ancora aperta la vertenza per l’Indennità di
                  Amministrazione/Ente nel calcolo del TFS (liquidazione).
                  
                   
                  Tutto
                  ciò in presenza del fatto che al momento dell’eventuale
                  passaggio alla previdenza complementare lo Stato incamererà
                  il 2,5% di contribuzione che oggi è a carico del lavoratore e
                  che invece dovrebbe rimanere nella sue disponibilità, ovvero
                  ritrovarsi in busta paga.
                  
                   
                  Nonostante
                  la relazione dell’Aran che lascia poco spazio a garanzie di
                  “decollo” dei Fondi, tutti gli interventi delle varie
                  sigle sindacali presenti al tavolo sono stati improntati a dar
                  credito alle promesse del governo e firmare al più presto (si
                  parla addirittura della prossima settimana) l’accordo per la
                  costituzione dei Fondi di Previdenza complementare.
                  
                   
                  Da
                  sottolineare come Cgil, Cisl e Uil, nel dare credito a
                  promesse fumose su stanziamenti improbabili, hanno perfino la
                  faccia tosta di chiamare i lavoratori allo sciopero anche su
                  questo!
                  
                   
                  Unica
                  voce dissonante, la RdB/CUB che, oltre a denunciare
                  l’operazione di scippo della liquidazione che con
                  l’istituzione dei Fondi si porterebbe ai danni dei
                  lavoratori, ha invitato tutti (Aran e sindacati) a prendere
                  atto, nonostante ripetuti e disperati tentativi, del
                  fallimento dei Fondi di Previdenza “privati” che dopo
                  dieci anni non sono ancora partiti e della necessità, semmai,
                  di istituire Fondi di Previdenza pubblici, che garantiscano
                  come livello minimo di rendimento quello della liquidazione,
                  di cui il lavoratore, al momento del pensionamento, potrà
                  disporre o sotto forma di liquidazione oppure come rendita ad
                  integrazione della pensione.
                  
                   
                  La
                  RdB/CUB ora rilancia, con la forza del risultato elettorale e
                  con coerenza, questa battaglia contro lo scippo dei diritti ed
                  invita tutti i lavoratori a partecipare allo
                  
                  
                  
                   
                  SCIOPERO
                  GENERALE del 3 DICEMBRE 2004
                  
                   
                  E
                  ALLE MANIFESTAZIONI NAZIONALI DI
                  MILANO E NAPOLI
                  
                   
                  Roma,
                  26 novembre 2004
                  
                   
                                                                                                               
                  La Direzione Nazionale
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