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                   Premesse
                  
                   
                  Il
                  bilancio del precedente Contratto Integrativo del M.I.U.R. è
                  risultato fallimentare.
                  
                  
                  Il
                  processo di Riqualificazione assicurato solo ad una parte dei
                  lavoratori ma finanziato con i soldi di tutti, il ricorso
                  costante all’utilizzo della flessibilità, la pessima
                  organizzazione del lavoro, la totale disapplicazione di
                  Accordi stipulati a livello Centrale su importanti istituti
                  contrattuali ( citasi mobilità e formazione), l’assoluta
                  mancanza di regole, l’incertezza imperante sui posti di
                  lavoro, la sistematica regressione e la costante negazione dei
                  più elementari diritti costituzionalmente garantiti, 
                  il continuo svilimento della propria dignità
                  professionale,  l’assurda
                  disparità di trattamento tra lavoratori di uno stesso
                  Ministero ( con particolare riguardo all’indennità di
                  amministrazione), sono soltanto alcuni degli aspetti deteriori
                  di un sistema, qual è quello oggi vigente, molto più
                  interessato a rafforzare i centri di maggior potere (Ministero
                  prima, Regionali poi) e molto meno attento invece 
                  ad amministrare il proprio personale con oculato senso
                  di giustizia e di imparzialità.
                  
                   
                  Ma,
                  a ben vedere, il fenomeno regressivo a cui assistiamo nel
                  nostro Ministero  va valutato nell’ambito di una 
                  più ampia e complessa manovra di smantellamento dello
                  stato sociale e costituisce 
                  fisiologicamente la deleteria, naturale
                  conseguenza di una scellerata politica chiamata privatizzazione,
                  che affonda le sue radici dal lontano 93 ma di cui
                  solo oggi si cominciano a percepire gli effetti infausti. 
                  
                   
                  l’
                  imbroglio dell’anno
                  
                   
                  La
                  stessa legge finanziaria 2005, da poco approvata
                  dal Parlamento, è la conferma chiara e tangibile di una
                  strategia volta a sferrare un duro colpo a tutta la Pubblica
                  Amministrazione, con il preciso disegno di accelerarne il
                  processo disgregazione; tra i tanti, ne sono aspetti
                  significativi:
                  
                   
                  l’imbroglio
                  delle aliquote fiscali:
                  dopo una martellante propaganda mistificatoria, finalmente
                  abbiamo toccato con mano qual sia la reale consistenza di quei
                  “macroscopici” aumenti concessi in busta paga da
                  Berlusconi: da 0,61 centesimi di euro per la B1 ai circa 25
                  euro per la C3, laddove oltre 3500 euro saranno invece
                  destinati ai redditi alti, e non certamente per i dipendenti
                  pubblici;
                  
                   
                  contestuale
                  crescita della tassazione indiretta:
                  per recuperare poi (con gli interessi) le elemosine
                  elargite, cresceranno in dismisura ( cosi come lo sono già
                  stati e lo saranno ancora) le tariffe e i costi dei servizi (
                  benzina, bolli, luce, gas, addizionali Regionali e Comunali e
                  quant’altro); insomma una sorta di giochino delle tre carte
                  all’insegna del prendi 1 e paghi 10;
                  
                   
                  ridicoli
                  stanziamenti per il rinnovi contrattuali:
                  un piatto di lenticchie a fronte di una perdita del potere di
                  acquisto del salario pari al 20% secondo il centro studi Eurispes;
                  
                   
                  blocco
                  totale del turn over:
                  nessuna amministrazione potrà procedere ad assunzioni a tempo
                  indeterminato, con conseguente cancellazione di 75000 posti di
                  lavoro;
                  
                   
                  taglio
                  di beni e servizi
                  nella P.A.: previsti 600 milioni di euro per il 2005 ed
                  il doppio per il 2006, a tutto discapito dei dipendenti ma
                  anche dei cittadini che si vedranno ancor più ridurre servizi
                  e diritti;
                  
                  
                  
                   
                  la
                  truffa del secolo
                  
                   
                  Ed
                  ancora
                  
                  ... Il 29
                  luglio scorso il governo ha approvato la legge sulle pensioni
                  e il TFR
                  
                   
                  Aumenta
                  l’età pensionabile: anzianità a 60 – 61 – 62 anni (
                  dal 2008 –2010- 2014) e 35 anni di contributi, oppure almeno
                  40 anni di contributi.Pensione di vecchiaia a 65 anni ( 60 per
                  le donne);
                  
                   
                  E
                  chi riuscirà a sopravvivere, otterrà una trattamento di
                  quiescenza di fame;
                  
                   
                  Per
                  avere una pensione minimamente dignitosa i lavoratori saranno
                  costretti a versare tutta la liquidazione nei fondi pensione!
                  
                   
                  I
                  lavoratori che non comunicheranno al datore di lavoro la loro
                  contrarietà saranno privati del TFR
                  
                   
                  In
                  estrema sintesi, di qui a breve, i soldi finiranno nei “bidoni”
                  dei fondi pensione privati, gestiti da finanziarie, sindacati
                  concertativi e speculatori di ogni genere.
                  
                   
                  E
                  tutto questo con l’avallo di CGIL-CISL e UIL la cui blanda
                  “protesta” si traduce unicamente nella pretesa di voler
                  ottenere in esclusiva la gestione dei fondi di
                  categoria, sottraendola quindi al mercato “concorrenziale”delle
                  finanziarie o delle assicurazioni.
                  
                   
                  Insomma,
                  si è perpetrato un vero e proprio scippo ai
                  lavoratori, di cui il “ silenzio – assenso” sarà
                  solo il primo passo.
                  
                   
                  Ma
                  poiché, come si suole dire, il veleno va somministrato a
                  piccole dosi per renderlo meno amaro, è facile prevedere che
                  di qui a non molto tempo, il silenzio-assenso 
                  sarà  sostituito
                  dall’obbligo all’adempimento
                  
                   
                  Ebbene,
                  l’incombente, miserrimo scenario destinato ad impoverire
                  ancora di più le tasche già vuote dei lavoratori ci inducono
                  a riflettere sulla primaria necessità di un recupero
                  salariale che, quantomeno in sede di rinnovo
                  dell’integrativo, non può che passare attraverso la
                  stabilizzazione dei compensi accessori.
                  
                   
                  Le
                  iniziative intraprese dalle RdB negli ultimi anni per il
                  riconoscimento della 14 mensilità, la tenacia dimostrata nel
                  contrastare qualsiasi forma di sfruttamento sui posti di
                  lavoro, l’avversione per surrettizi progetti e progettini,
                  la denuncia sistematica di qualsiasi forma di distribuzione
                  clientelare del F.U.A., sono solo alcune delle lotte che hanno
                  visto la RdB MIUR sempre in prima fila, contribuendo a far
                  crescere nei lavoratori la fiducia e la consapevolezza che esiste
                  un altro modo di fare sindacato.
                  
                   
                  Oggi,
                  il nostro obiettivo è quello di recuperare quanto
                  progressivamente è andato perduto negli ultimi anni a cagione
                  di una politica sindacale capestro denominata “
                  concertazione”, tanto cara alle sigle confederali.
                  
                   
                  Ma
                  per raggiungere questi obiettivi è assolutamente necessario
                  lottare tutti insieme per la comune causa, ben consci tuttavia
                  che, in un sistema in cui i diritti dei lavoratori vengono
                  sistematicamente banditi dal vivere quotidiano, non basta
                  chiedere per ottenere, ma occorre un sostegno forte,
                  compatto e partecipe di tutto il Personale che 
                  incoraggi ad andare avanti per la strada tracciata.
                  
                   
                  Ed
                  è proprio da queste riflessioni che vogliamo partire per
                  ragionare su un nuovo contratto integrativo che si ispiri nel
                  suo complesso a tre semplici principi: equità, diritti,
                  dignità
                  
                  .
                  
                   
                  la
                  riconquista di una identità
                  
                  
                  Il
                  nuovo assetto strutturale e funzionale degli Uffici centrali e
                  periferici del M.I.U.R., cosi come partorito dalla Riforma,
                  richiede un’analisi approfondita ed attenta sul ruolo
                  specifico che il personale del nostro Ministero dovrà
                  ricoprire al cospetto del coacervo delle nuove competenze
                  assegnate all’area dell’autonomia scolastica.
                  
                   
                  In
                  tale ottica, questa Organizzazione sindacale rileva
                  l’imprescindibile esigenza che, nel nuovo contesto
                  organizzativo che si va delineando, venga concretamente
                  riconosciuta la funzione
                  primaria
                  del personale ministeriale, onde evitare che nel tempo
                  l’attività di “supporto”alle scuole si traduca poi alla prova dei fatti nello
                  svolgimento di compiti meramente strumentali e sussidiari alla
                  scuola, con la consequenziale “svendita” delle
                  professionalità  acquisite
                  dal nostro Personale dopo tanti anni di carriera.
                  
                   
                  Timori,
                  questi, tanto più giustificati, ove si consideri che in
                  numerosi Uffici Scolastici Provinciali, nei quali pur si
                  riscontra in pianta organica una 
                  situazione di esubero, si assiste in misura sempre più
                  crescente al flusso migratorio di unità di personale
                  ATA distaccato, le quali vengono “dirottate” in
                  settori nevralgici di  ampia
                  rilevanza esterna e di elevata complessità, con il
                  conseguente progressivo ridimensionamento degli spazi di
                  autonomia e di responsabilità del Personale dell’Ufficio.
                  
                   
                   Tale
                  tendenza di utilizzo di personale esterno a questa
                  Amministrazione, se per un verso integra di fatto una vera e
                  propria “espropriazione” dei già ristretti margini
                  di competenza residuati dopo il sistema di approccio
                  all’area dell’autonomia scolastica, per l’altro, paventa
                  l’ipotesi, tutt’altro che remota, di un disegno “politico”
                  mirato a rendere stabile e definitivo lo status
                  di detto personale attraverso un processo di mobilità
                  intercompartimentale, il che, se cosi dovesse essere,
                  porterebbe a coprire de plano gran parte dei posti
                  ancora vacanti nella pianta organica di questo Ministero,
                  sottraendoli cosi alla disponibilità per i passaggi interni.
                  
                   
                  Quindi,
                  è  proprio in
                  funzione della riaffermazione della “centralità”
                  del ruolo del personale ministeriale che si ritiene di dover
                  essenzialmente operare in fase di accordo collettivo
                  integrativo, al fine di definire, nei contenuti ed in armonia
                  con il processo di riordino dell’intero sistema dell’
                  Istruzione, le linee guida dei percorsi formativi legati ai nuovi
                  profili professionali, nonché i criteri obiettivi sulle
                  procedure per i passaggi interni ed esterni alle aree, la
                  valorizzazione e la retribuzione della qualità dei servizi
                  erogati e quant’altro incida sulla sfera giuridica e
                  patrimoniale del lavoratore.
                  
                   
                  Tutto
                  ciò si impone, non prima di aver preliminarmente puntato
                  l’attenzione sulla  necessità
                  di salvaguardare, ponendoli alla base del globale programma di
                  lavoro, alcuni  principi
                  ispiratori che ne devono contrassegnare l’azione
                  
                   
                  Tali
                  sono, ad avviso delle RdB:
                  
                   
                  1.     
                  il riconoscimento, nell’ambito della dialettica e di
                  un rapporto libero e democratico, della posizione paritaria di
                  tutte le componenti di parte sindacale abilitate alle
                  trattative, senza pregiudiziali o riserva alcuna;
                  
                   
                  2.     
                  Individuazione di regole giuste ed oggettive che
                  garantiscano, con estrema chiarezza, uniformità di
                  applicazione dei vari istituti contrattuali nelle varie realtà
                  periferiche, tali da ridurre notevolmente gli smisurati
                  margini di discrezionalità e le odiose discriminazioni
                  esistenti
                  
                   
                  Passando
                  brevemente in rassegna i vari istituti oggetto degli accordi
                  integrativi, le RdB sottolineano l’importanza che rivestono
                  le  tematiche qui
                  di seguito rappresentate. 
                  
                   
                  Ordinamento
                  professionale
                  
                   
                  Non
                  a tutti è noto (e i confederali si sono ben guardati dal
                  darne notizia) che il 18 novembre scorso CGIL-CISL e UIL e
                  sigle autonome associate hanno sottoscritto l’ignominioso
                  documento di Riforma sul nuovo Ordinamento professionale.
                  
                   
                  Tale
                  documento, intriso di spunti che inneggiano in più parti alla
                  massima flessibilità, propone in estrema sintesi :
                  
                   
                  o                    
                  il
                  mantenimento delle 3 Aree ( che cambiano denominazione e si
                  chiameranno prima, seconda e terza, e non più A –B – C);
                  
                   
                  o                    
                  l’incremento
                  dei livelli economici nell’ambito di ciascuna Area ( 3 per
                  la prima, 6 per la seconda e 7 per la terza);
                  
                   
                  o                    
                  all’interno
                  di ciascuna Area, i vari livelli si differenzieranno
                  unicamente sotto il profilo economico e non anche giuridico,
                  per cui le mansioni del personale inquadrato in un determinato
                  livello economico saranno le stesse mansioni previste
                  per l’intera Area;
                  
                   
                  o                    
                  in
                  sostanza, i lavoratori della B1 e B2, pur continuando a
                  ricevere gli stessi stipendi, saranno costretti a svolgere le
                  mansioni del livello apicale B3 e viceversa; idem per l’Area
                  C ( realtà romanzesca!!!)
                  
                   
                  o                    
                  i
                  passaggi all’interno dell’Area resteranno a carico del
                  F.U.A., il che sta a significare che una volta prosciugato il
                  Fondo ( e per il MIUR è già raschiato), i processi di
                  riqualificazione non sarebbero più possibili;
                  
                   
                  o                    
                  si
                  glissa, invece, sui passaggi tra le Aree ( i cui Fondi sono a
                  totale carico dell’Amministrazione)
                  
                  
                  
                   
                  La
                  RdB, al contrario di tutte le altre organizzazioni sindacali,
                  non ha firmato tale documento giacché esso annulla con
                  un sol colpo tutte le faticose conquiste del Sindacato degli
                  ultimi decenni; svilisce le professionalità acquisite;
                  condanna i lavoratori a permanere a vita negli attuali
                  livelli e                            
                  senza alcuna prospettiva di avanzamento ( men che meno
                  di natura economica); legalizza lo sfruttamento del
                  Personale in mansioni superiori; amplifica il divario
                  già notevole tra ministeri ricchi e poveri ( come il Miur); discrimina
                  e crea nuove divisioni tra i lavoratori; impoverisce chi
                  era già povero e rimpingua invece le tasche di altri 
                  (si sottraggono i soldi di tutti per far passare di
                  livello i pochi)
                  
                   
                  Cosa
                  fare?
                  
                   
                  Rompere
                  il muro dell’ingiustizia:
                  per
                  decenni ( dalla famosa legge 312/80) hanno ingabbiato la
                  nostra carriera e ci hanno obbligato a fare sempre di più e
                  sempre meglio ….ma si sono ben guardati dal riconoscere il
                  lavoro compiuto anche in situazioni di estrema emergenza
                  (citasi graduatorie permanenti) e neppure ci hanno
                  ringraziato.
                  
                   
                  Poi,
                  per gratificare solo una parte del Personale, ci hanno
                  costretto a metterci contro chi ha gli stessi diritti.
                  
                   
                  Ora
                  ti dicono che non sanno più che farsene della nostra
                  professionalità, che la carriera è definitivamente chiusa, e
                  che dobbiamo arrangiarci a svolgere anche mansioni inferiori o
                  superiori con uguale trattamento economico.
                  
                   
                  Ø                  
                  Progressione
                  economica per tutti e subito e poi meccanismi automatici e
                  certi di riconoscimento delle professionalità,
                  
                   
                   è
                  questa la nostra proposta; la RdB continuerà a battersi
                  chiamando a raccolta tutti i lavoratori affinché 
                  questa scellerata proposta dei sindacati concertativi
                  non venga poi tradotta in Accordo 
                  con l’ARAN.
                  
                  
                  
                   
                  Di
                  rimando, rilanciamo con maggiore forza ed insistenza la
                  richiesta che si proceda immediatamente ad una seconda
                  tornata della Riqualificazione ( come peraltro sta
                  avvenendo in altri Ministeri) su tutti i posti vacanti e
                  disponibili in pianta organica, garantendo:
                  
                   
                  Ø                  
                  l’accesso
                  a tutti
                  coloro a cui è stata ingiustamente inibita la possibilità di
                  parteciparvi nella precedente fase;
                  
                   
                  Ø                  
                  il
                  divieto del doppio salto per
                  la posizione C3, in mancanza del prescritto titolo di accesso
                  ( Laurea)
                  
                   
                  Ø                  
                  l’inclusione
                  dei predetti in apposita graduatoria provinciale,
                  al fine di consentirne la copertura dei posti ogni qual volta
                  si crei la vacanza nella stessa sede di servizio;
                  
                   
                  Ø                  
                  l’efficacia
                  e durata permanente
                  delle nuove graduatorie, sino al totale e progressivo
                  assorbimento dei concorrenti
                  
                   
                  Ø                  
                  precedenza
                  assoluta
                  della seconda Riqualificazione rispetto ai processi di mobilità
                  compartimentale ed intercompartimentale, nel senso che non si
                  dovranno coprire i posti disponibili in pianta organica con
                  personale esterno se non aver prima proceduto alla
                  copertura degli stessi con personale riqualificato
                  appartenente a questa Amministrazione. 
                  Mobilità
                  
                   
                  In
                  attesa di un Accordo a livello Centrale tuttora mancante che
                  disciplini la mobilità del personale, occorre che siano
                  definite positivamente le tante situazioni pendenti nelle
                  quali si trovano dipendenti di questa Amministrazione i quali,
                  pur rientrando legittimamente nelle ipotesi disciplinate dal
                  vecchio accordo 20002, 
                  
                   
                  non
                  sono stati trasferiti sulle sedi richieste a cagione
                  dell’arbitrario veto opposto dai rispettivi
                  Uffici Regionali; la perdurante inerzia 
                  (o latitanza) del Ministero a ripristinare una
                  situazione di piena legittimità è tanto più sconcertante
                  ove si consideri che con altrettanta indecifrabile
                  disinvoltura lo stesso Miur autorizza poi la copertura di
                  quegli stessi posti con personale della scuola: sarà nostro
                  punto fermo quello di porre freno al dilagante fenomeno
                  migratorio di personale esterno a questa Amministrazione con
                  la soppressione dei distacchi, dei comandi o di qualsivoglia
                  utilizzo illegittimo ed ingiustificato di tale Personale
                  
                   
                  Analoga
                  tempestiva definizione deve essere riservata anche a quanti,
                  pur avendo in illo tempore presentato istanza di riammissione
                  in servizio, pur tuttavia non hanno ricevuto dal Ministero
                  il benché minimo riscontro. 
                  
                   
                  Per
                  quanto poi concerne la mobilità esterna, compartimentale ed
                  intercompartimentale, la
                  RdB, anche al fine di evitare che possa verificarsi una
                  gestione clientelare dei trasferimenti, ritiene indispensabile
                  che il Ministero si attivi per stipulare con altre
                  Amministrazioni ed Enti pubblici appositi accordi che rendano
                  concretamente possibili e trasparenti i passaggi in entrata ed
                  in uscita; e ciò, sulla base dell’acquisizione dei seguenti
                  elementi conoscitivi:
                  
                   
                  ·         
                  posti
                  messi a disposizione
                  dalle Amministrazioni riceventi
                  
                   
                  ·         
                  posizioni
                  e profili professionali
                  richiesti
                  
                   
                  ·         
                  requisiti culturali e professionali
                  
                   
                  ·         
                  eventuali situazioni
                  di soprannumero presso l’Amministrazione cedente
                  
                   
                  ·         
                  requisiti
                  di partecipazione al bando sulla mobilità
                  
                   
                  Nel
                  frattempo, perché vigano anche in questo Ministero principi e
                  regole uguali per tutti ed affinché quindi non si realizzi il
                  tentativo di poter gestire questa delicata fase dei passaggi
                  in forma unilaterale, occulta, arbitraria e clientelare, è
                  indispensabile vigilare; perciò invitiamo il Personale a
                  segnalarci eventuali situazioni abnormi che dovessero
                  verificarsi negli Uffici.
                  
                  
                  
                   
                  L’emergenza
                  sede di lavoro
                  
                   
                  A
                  seguito della notevole diminuzione della sfera di competenze
                  decretata dalla legge sulla riforma dell’ordinamento
                  scolastico e tenuto anche conto dell’accentramento delle
                  funzioni oggi operante in numerosissimi Direzioni Regionali,
                  è incombente il rischio che anche la consistenza organica dei
                  C.S.A. possa di qui a breve ridursi proporzionalmente, il che
                  potrebbe determinare per buona parte del Personale il
                  sacrificio di dover abbandonare la propria sede di lavoro per
                  approdare coattamente ad altri lidi, Regionali inclusi.
                  
                   
                  Per
                  scongiurare che questo si verifichi, riteniamo che bisogna
                  ridefinire un nuovo assetto organizzativo che si raccordi al
                  nuovo sistema di funzioni, di competenze e di profili
                  professionali delineati dal nuovo organigramma del Miur e che
                  pur ha dato luogo ai recenti processi di Riqualificazione.
                  
                   
                  In
                  altri termini, è assolutamente necessario che nelle singole
                  realtà territoriali, regionali e provinciali, siano
                  immediatamente costituiti Uffici che siano rispondenti alle 4
                  macro Aree catalogate nel vigente sistema di
                  classificazione dell’ordinamento professionale ( contenzioso,
                  comunicazione, formazione, informatica) e, di conseguenza,
                  ricollocare in ciascuna di esse le unità di Personale sulla
                  base della consistenza dei posti determinati nella pianta
                  organica, cosi come peraltro prefigurata dai bandi
                  concorsuali.
                  
                   
                  Questa
                  operazione quindi non potrà non 
                  passare che attraverso il riconoscimento reale del
                  diritto alla più elevate funzioni e gradi di responsabilità
                  conseguite dai colleghi in virtù dei recenti provvedimenti di
                  inquadramento nelle posizioni superiori B1 – B3 – C2 –
                  C3.
                  
                   
                  Sta
                  di fatto che ancora ad oggi i Dirigenti di questa
                  Amministrazione, pur di lasciare inalterati i sottili
                  equilibri creati in tanti anni della loro egida, preferiscono
                  fare orecchie da mercante,  cosi
                  garantendo a pochi posizioni di privilegio all’interno del
                  loro ufficio: emblematica
                  e paradossale è la situazione dei riqualificati C3 per
                  l’Area dell’Informatica, i quali, pur non essendo forniti
                  di diploma di laurea, continuano ancora ad oggi, in barba a
                  tutto a tutto ed a tutti ( ed in particolare agli stessi
                  laureati C1 e C2 che hanno invece “optato”a suo
                  tempo per altri profili ), a svolgere 
                  funzioni e compiti di più elevata posizione di status
                  affatto corrispondenti ai nuovi e diversi profili
                  professionali per i quali hanno concorso.
                  
                   
                  Contro
                  questo maldestro tentativo, la RdB darà corso, ove
                  necessario, ad azioni forti mirate a tutelare anche nelle sedi
                  competenti i più elementari diritti conseguiti dai lavoratori
                  nell’arco dell’ultimo decennio di democrazia sindacale;
                  pertanto invitiamo i colleghi a segnalarci abnormi situazioni
                  di tal tipo, onde intraprendere efficaci iniziative comuni
                  anche stragiudiziali ( tentativo di conciliazione)
                  
                  .
                  
                   
                  Fondo
                  Unico di Amministrazione
                  
                   
                  Le
                  RdB ritengono fondamentale che siano individuati criteri
                  oggettivi che rendano possibile nelle varie strutture
                  territoriali una gestione ponderata e razionale dei compensi
                  accessori
                  
                   
                  In
                  tale ottica, questa Organizzazione sindacale che da sempre
                  manifesta la sua avversione contro ogni forma di distribuzione
                  ingiusta arbitraria e discriminatoria dei soldi di tutti i
                  lavoratori, intende:
                  
                   
                  ·                       
                  garantire
                  in busta paga a tutto il personale,
                  in misura
                  fissa, una quota parte dell’intero cespite di cui poter disporre ( una
                  sorta di 14^ mensilità); se è vero come è
                  vero che in altre Amministrazioni 
                  quali le  Agenzie
                  fiscali questo risultato è stato già realizzato ( l’80%
                  dell’intero cespite finanziato), non si vede perché non si
                  possa o debba pervenire alla medesima definizione negoziale
                  presso il nostro Ministero;
                  
                   
                  ·                       
                  proposizione
                  delle posizioni economiche super
                  per quanti non ne beneficiano; 
                  
                   
                  ·                       
                  soppressione
                  dell’
                  istituto dei compensi riferito alle cosiddette posizioni
                  organizzative che
                  rievocano istituti contrattuali di non
                  lontana reminiscenza (“fondino”), gestiti in maniera
                  scandalosamente discrezionale;
                  
                   
                  ·                       
                  eliminazione del fenomeno dell’attribuzione
                  sovrapposta di compensi a categorie elette di
                  lavoratori, con particolare riguardo agli Uffici di diretta
                  collaborazione del Ministro
                  
                   
                  ·                       
                  conclusione delle trattative entro e non
                  oltre il mese di febbraio dell’anno di riferimento,
                  al fine di acquisire, preventivamente e comunque in tempi ragionevoli, 
                  certezze di situazioni
                  
                   
                  ·                       
                  Individuazione in maniera chiara e certa delle tipologie
                  delle attività da retribuire ( sino ad oggi, vaghe ed
                  indeterminate
                  
                   
                  ·                       
                  programmazione
                  sin
                  dall’inizio dell’anno
                  delle attività e dei settori abbisognevoli di prestazioni di
                  lavoro straordinario
                  per l’intero arco annuale, onde evitare che, superandosi 
                  il monte ore assegnato 
                  
                   
                      a ciascun ufficio, si vada ad incidere
                  sconvenientemente in dismisura sulle risorse del Fondo (come        
                  soventemente accade). 
                  
                   
                  Formazione
                  
                   
                  ·         
                  I corsi di formazione devono riguardare tutto il
                  personale, con precedenza assoluta per gli odierni non
                  riqualificati, cosi come peraltro stabilito con
                  l’Accordo Integrativo del 2003, a cui non è stata ancora
                  data applicazione; 
                  
                   
                  ·         
                  la qualità della formazione deve essere oggetto di
                  monitoraggio da parte di apposite commissioni le quali
                  dovranno svolgere anche la funzione di verifica circa la
                  corretta applicazione in Periferia degli Accordi raggiunti in
                  sede Centrale; 
                  
                   
                  ·         
                  I corsi verranno tenuti negli orari di lavoro e
                  possibilmente nelle sedi di appartenenza
                  
                   
                  ·         
                  Obiettivo prefissato è quello di aggiornare i
                  lavoratori in maniera continua e costante e di accompagnarli
                  nel percorso di progressione di carriera all’interno delle
                  aree e tra le stesse
                  
                  
                  
                   
                  Buoni
                  Pasto
                  
                   
                  Il
                  recupero salariale dovrà passare anche attraverso l’aumento
                  del valore del buono pasto, fermo oramai da anni a meno di 5
                  euro:
                  
                   
                  Se
                  aggiungiamo che è diventato sempre più difficile se non
                  impossibile spenderlo, comprendiamo bene che esso sia
                  diventato BUONO A NULLA
                  
                   
                  Chiediamo
                  quindi che il valore minimo sia fissato ad almeno 10 euro
                  indicizzato e che sia monetizzato in busta paga sin dal
                  prossimo rinnovo contrattuale.
                  
                   
                  A
                  livello di amministrazione va altresì chiarito che il
                  lavoratore che, a qualsiasi titolo, supera le sei ore
                  lavorative ha diritto al buono pasto anche in assenza di
                  pausa, seguendo il principio applicato in altre
                  amministrazione ( Magistrati, per Grazia e Giustizia)
                  
                  .
                  
                   
                  Vertenze
                  
                   
                  Come
                  è noto, la classe politico-governativa (Moratti e Fini in
                  prima linea) non ha mantenuto fede 
                  (ma ciò non ci meraviglia affatto) agli impegni e alle
                  tante promesse fatte in piena campagna elettorale per porre
                  fine all’assurda discriminazione retributiva tuttora
                  esistente tra dipendenti appartenenti ad uno stesso Ministero
                  relativa alla indennità
                  di amministrazione
                  
                   
                  Quindi,
                  nessun provvedimento legislativo è stato o sarà adottato (
                  salvo improbabili colpi di scena), e neppure, se non solo
                  surrettiziamente, traspare da parte di CGIL –CISL e UIL una
                  volontà di sanare in sede di rinnovo contrattuale ciò che
                  altrimenti non sarebbe mai sanabile 
                  
                   
                  In
                  questo oscuro scenario, riteniamo che, al momento, non ci sia
                  altro da fare che aprire apposita vertenza, di cui la RdB si
                  è fatta a suo tempo promotrice, 
                  rifuggendo da qualsivoglia intento speculativo. 
                  
                   
                  Su
                  tale questione, dando seguito ai numerosi atti di diffida
                  segnatamente presentati dal Personale, il Miur con nota del 15
                  novembre, ha rigettato ( era scontato) le istanze mirate, sia
                  al riconoscimento della perequazione dell’indennità di
                  amministrazione, sia al riconoscimento della più favorevole decorrenza
                  degli inquadramenti
                  ( 1.10.2001), consequenziale ai passaggi all’interno delle
                  Aree
                  
                   
                  E’
                  nostra intenzione mantenere fede agli impegni assunti ,
                  attivando su ambedue le controversie appositi Ricorsi
                  straordinari al Capo dello Stato ( con relativa pronuncia
                  del Consiglio di Stato) i quali dovranno essere
                  necessariamente notificati e depositati al Miur non più tardi
                  della metà del mese di marzo.
                  
                   
                  Nel
                  precisare che detti gravami sono gratuiti 
                  per
                  gli iscritti, i candidati RSU e per quanti ci hanno sostenuto
                  presentando nei posti di lavoro una lista per conto delle RdB,
                  vi informeremo di qui a breve sulle modalità di
                  partecipazione
                  
                   
                  Nel
                  contempo informiamo che la stessa RdB ha già presentato
                  identici Ricorsi amministrativi avverso l’espresso rifiuto
                  di alcuni Dirigenti dei CSA di pagamento degli interessi
                  legali
                  sui crediti maturati in applicazione della legge 312/80. Chi
                  avesse ancora interesse, potrà contattarci agli indirizzi e
                  numeri telefonici o e-mail indicati in intestazione.
                  
                  
                  
                   
                  Diritti
                  sindacali
                  
                   
                  Quantunque
                  ripetutamente richiesto, ancor ad oggi la RdB non usufruisce
                  all’interno del Ministero di un locale ove poter svolgere la
                  propria attività,  locale
                  questo, di cui  attualmente
                  beneficiano, ciascuna per suo conto, altre
                  organizzazioni pur appartenendo ad una stessa
                  Confederazione( Snadas – Sulpi –Snals - Ugl).
                  
                   
                  Sarà
                  quindi nostra premura, oltre che interesse, rivendicare il
                  nostro diritto ad una sede nell’Amministrazione Centrale. 
                  
                   
                  In
                  ultima analisi, la RdB chiede che le trattative non comportino
                  decurtazioni del monte ore di permessi a disposizione delle
                  OO.SS. e delle R.S.U. dovendosi considerare tale attività
                  lavorativa a tutti gli effetti. 
                  Coordinamento
                  Nazionale RdB settore MIUR
                  
                  |