RdB Pubblico Impiego - MIUR

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PROPOSTA DI CONTRATTO INTEGRATIVO 2002 - 2005
RdB -
 M.I.U.R.

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Premesse

Il bilancio del precedente Contratto Integrativo del M.I.U.R. è risultato fallimentare.

Il processo di Riqualificazione assicurato solo ad una parte dei lavoratori ma finanziato con i soldi di tutti, il ricorso costante all’utilizzo della flessibilità, la pessima organizzazione del lavoro, la totale disapplicazione di Accordi stipulati a livello Centrale su importanti istituti contrattuali ( citasi mobilità e formazione), l’assoluta mancanza di regole, l’incertezza imperante sui posti di lavoro, la sistematica regressione e la costante negazione dei più elementari diritti costituzionalmente garantiti,  il continuo svilimento della propria dignità professionale,  l’assurda disparità di trattamento tra lavoratori di uno stesso Ministero ( con particolare riguardo all’indennità di amministrazione), sono soltanto alcuni degli aspetti deteriori di un sistema, qual è quello oggi vigente, molto più interessato a rafforzare i centri di maggior potere (Ministero prima, Regionali poi) e molto meno attento invece  ad amministrare il proprio personale con oculato senso di giustizia e di imparzialità.

Ma, a ben vedere, il fenomeno regressivo a cui assistiamo nel nostro Ministero  va valutato nell’ambito di una  più ampia e complessa manovra di smantellamento dello stato sociale e costituisce  fisiologicamente la deleteria, naturale conseguenza di una scellerata politica chiamata privatizzazione, che affonda le sue radici dal lontano 93 ma di cui solo oggi si cominciano a percepire gli effetti infausti. 

l’ imbroglio dell’anno

La stessa legge finanziaria 2005, da poco approvata dal Parlamento, è la conferma chiara e tangibile di una strategia volta a sferrare un duro colpo a tutta la Pubblica Amministrazione, con il preciso disegno di accelerarne il processo disgregazione; tra i tanti, ne sono aspetti significativi:

l’imbroglio delle aliquote fiscali: dopo una martellante propaganda mistificatoria, finalmente abbiamo toccato con mano qual sia la reale consistenza di quei “macroscopici” aumenti concessi in busta paga da Berlusconi: da 0,61 centesimi di euro per la B1 ai circa 25 euro per la C3, laddove oltre 3500 euro saranno invece destinati ai redditi alti, e non certamente per i dipendenti pubblici;

contestuale crescita della tassazione indiretta: per recuperare poi (con gli interessi) le elemosine elargite, cresceranno in dismisura ( cosi come lo sono già stati e lo saranno ancora) le tariffe e i costi dei servizi ( benzina, bolli, luce, gas, addizionali Regionali e Comunali e quant’altro); insomma una sorta di giochino delle tre carte all’insegna del prendi 1 e paghi 10;

ridicoli stanziamenti per il rinnovi contrattuali: un piatto di lenticchie a fronte di una perdita del potere di acquisto del salario pari al 20% secondo il centro studi Eurispes;

blocco totale del turn over: nessuna amministrazione potrà procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, con conseguente cancellazione di 75000 posti di lavoro;

taglio di beni e servizi nella P.A.: previsti 600 milioni di euro per il 2005 ed il doppio per il 2006, a tutto discapito dei dipendenti ma anche dei cittadini che si vedranno ancor più ridurre servizi e diritti;

la truffa del secolo

Ed ancora ... Il 29 luglio scorso il governo ha approvato la legge sulle pensioni e il TFR

Aumenta l’età pensionabile: anzianità a 60 – 61 – 62 anni ( dal 2008 –2010- 2014) e 35 anni di contributi, oppure almeno 40 anni di contributi.Pensione di vecchiaia a 65 anni ( 60 per le donne);

E chi riuscirà a sopravvivere, otterrà una trattamento di quiescenza di fame;

Per avere una pensione minimamente dignitosa i lavoratori saranno costretti a versare tutta la liquidazione nei fondi pensione!

I lavoratori che non comunicheranno al datore di lavoro la loro contrarietà saranno privati del TFR

In estrema sintesi, di qui a breve, i soldi finiranno nei “bidoni” dei fondi pensione privati, gestiti da finanziarie, sindacati concertativi e speculatori di ogni genere.

E tutto questo con l’avallo di CGIL-CISL e UIL la cui blanda “protesta” si traduce unicamente nella pretesa di voler ottenere in esclusiva la gestione dei fondi di categoria, sottraendola quindi al mercato “concorrenziale”delle finanziarie o delle assicurazioni.

Insomma, si è perpetrato un vero e proprio scippo ai lavoratori, di cui il “ silenzio – assenso” sarà solo il primo passo.

Ma poiché, come si suole dire, il veleno va somministrato a piccole dosi per renderlo meno amaro, è facile prevedere che di qui a non molto tempo, il silenzio-assenso  sarà  sostituito dall’obbligo all’adempimento

Ebbene, l’incombente, miserrimo scenario destinato ad impoverire ancora di più le tasche già vuote dei lavoratori ci inducono a riflettere sulla primaria necessità di un recupero salariale che, quantomeno in sede di rinnovo dell’integrativo, non può che passare attraverso la stabilizzazione dei compensi accessori.

Le iniziative intraprese dalle RdB negli ultimi anni per il riconoscimento della 14 mensilità, la tenacia dimostrata nel contrastare qualsiasi forma di sfruttamento sui posti di lavoro, l’avversione per surrettizi progetti e progettini, la denuncia sistematica di qualsiasi forma di distribuzione clientelare del F.U.A., sono solo alcune delle lotte che hanno visto la RdB MIUR sempre in prima fila, contribuendo a far crescere nei lavoratori la fiducia e la consapevolezza che esiste un altro modo di fare sindacato.

Oggi, il nostro obiettivo è quello di recuperare quanto progressivamente è andato perduto negli ultimi anni a cagione di una politica sindacale capestro denominata “ concertazione”, tanto cara alle sigle confederali.

Ma per raggiungere questi obiettivi è assolutamente necessario lottare tutti insieme per la comune causa, ben consci tuttavia che, in un sistema in cui i diritti dei lavoratori vengono sistematicamente banditi dal vivere quotidiano, non basta chiedere per ottenere, ma occorre un sostegno forte, compatto e partecipe di tutto il Personale che  incoraggi ad andare avanti per la strada tracciata.

Ed è proprio da queste riflessioni che vogliamo partire per ragionare su un nuovo contratto integrativo che si ispiri nel suo complesso a tre semplici principi: equità, diritti, dignità .

la riconquista di una identità

Il nuovo assetto strutturale e funzionale degli Uffici centrali e periferici del M.I.U.R., cosi come partorito dalla Riforma, richiede un’analisi approfondita ed attenta sul ruolo specifico che il personale del nostro Ministero dovrà ricoprire al cospetto del coacervo delle nuove competenze assegnate all’area dell’autonomia scolastica.

In tale ottica, questa Organizzazione sindacale rileva l’imprescindibile esigenza che, nel nuovo contesto organizzativo che si va delineando, venga concretamente riconosciuta la funzione primaria del personale ministeriale, onde evitare che nel tempo l’attività di “supporto”alle scuole si traduca poi alla prova dei fatti nello svolgimento di compiti meramente strumentali e sussidiari alla scuola, con la consequenziale “svendita” delle professionalità  acquisite dal nostro Personale dopo tanti anni di carriera.

Timori, questi, tanto più giustificati, ove si consideri che in numerosi Uffici Scolastici Provinciali, nei quali pur si riscontra in pianta organica una  situazione di esubero, si assiste in misura sempre più crescente al flusso migratorio di unità di personale ATA distaccato, le quali vengono “dirottate” in settori nevralgici di  ampia rilevanza esterna e di elevata complessità, con il conseguente progressivo ridimensionamento degli spazi di autonomia e di responsabilità del Personale dell’Ufficio.

 Tale tendenza di utilizzo di personale esterno a questa Amministrazione, se per un verso integra di fatto una vera e propria “espropriazione” dei già ristretti margini di competenza residuati dopo il sistema di approccio all’area dell’autonomia scolastica, per l’altro, paventa l’ipotesi, tutt’altro che remota, di un disegno “politico” mirato a rendere stabile e definitivo lo status di detto personale attraverso un processo di mobilità intercompartimentale, il che, se cosi dovesse essere, porterebbe a coprire de plano gran parte dei posti ancora vacanti nella pianta organica di questo Ministero, sottraendoli cosi alla disponibilità per i passaggi interni.

Quindi, è  proprio in funzione della riaffermazione della “centralità” del ruolo del personale ministeriale che si ritiene di dover essenzialmente operare in fase di accordo collettivo integrativo, al fine di definire, nei contenuti ed in armonia con il processo di riordino dell’intero sistema dell’ Istruzione, le linee guida dei percorsi formativi legati ai nuovi profili professionali, nonché i criteri obiettivi sulle procedure per i passaggi interni ed esterni alle aree, la valorizzazione e la retribuzione della qualità dei servizi erogati e quant’altro incida sulla sfera giuridica e patrimoniale del lavoratore.

Tutto ciò si impone, non prima di aver preliminarmente puntato l’attenzione sulla  necessità di salvaguardare, ponendoli alla base del globale programma di lavoro, alcuni  principi ispiratori che ne devono contrassegnare l’azione

Tali sono, ad avviso delle RdB:

1.      il riconoscimento, nell’ambito della dialettica e di un rapporto libero e democratico, della posizione paritaria di tutte le componenti di parte sindacale abilitate alle trattative, senza pregiudiziali o riserva alcuna;

2.      Individuazione di regole giuste ed oggettive che garantiscano, con estrema chiarezza, uniformità di applicazione dei vari istituti contrattuali nelle varie realtà periferiche, tali da ridurre notevolmente gli smisurati margini di discrezionalità e le odiose discriminazioni esistenti

Passando brevemente in rassegna i vari istituti oggetto degli accordi integrativi, le RdB sottolineano l’importanza che rivestono le  tematiche qui di seguito rappresentate. 

Ordinamento professionale

Non a tutti è noto (e i confederali si sono ben guardati dal darne notizia) che il 18 novembre scorso CGIL-CISL e UIL e sigle autonome associate hanno sottoscritto l’ignominioso documento di Riforma sul nuovo Ordinamento professionale.

Tale documento, intriso di spunti che inneggiano in più parti alla massima flessibilità, propone in estrema sintesi :

o                     il mantenimento delle 3 Aree ( che cambiano denominazione e si chiameranno prima, seconda e terza, e non più A –B – C);

o                     l’incremento dei livelli economici nell’ambito di ciascuna Area ( 3 per la prima, 6 per la seconda e 7 per la terza);

o                     all’interno di ciascuna Area, i vari livelli si differenzieranno unicamente sotto il profilo economico e non anche giuridico, per cui le mansioni del personale inquadrato in un determinato livello economico saranno le stesse mansioni previste per l’intera Area;

o                     in sostanza, i lavoratori della B1 e B2, pur continuando a ricevere gli stessi stipendi, saranno costretti a svolgere le mansioni del livello apicale B3 e viceversa; idem per l’Area C ( realtà romanzesca!!!)

o                     i passaggi all’interno dell’Area resteranno a carico del F.U.A., il che sta a significare che una volta prosciugato il Fondo ( e per il MIUR è già raschiato), i processi di riqualificazione non sarebbero più possibili;

o                     si glissa, invece, sui passaggi tra le Aree ( i cui Fondi sono a totale carico dell’Amministrazione)

La RdB, al contrario di tutte le altre organizzazioni sindacali, non ha firmato tale documento giacché esso annulla con un sol colpo tutte le faticose conquiste del Sindacato degli ultimi decenni; svilisce le professionalità acquisite; condanna i lavoratori a permanere a vita negli attuali livelli e                             senza alcuna prospettiva di avanzamento ( men che meno di natura economica); legalizza lo sfruttamento del Personale in mansioni superiori; amplifica il divario già notevole tra ministeri ricchi e poveri ( come il Miur); discrimina e crea nuove divisioni tra i lavoratori; impoverisce chi era già povero e rimpingua invece le tasche di altri  (si sottraggono i soldi di tutti per far passare di livello i pochi)

Cosa fare?

Rompere il muro dell’ingiustizia: per decenni ( dalla famosa legge 312/80) hanno ingabbiato la nostra carriera e ci hanno obbligato a fare sempre di più e sempre meglio ….ma si sono ben guardati dal riconoscere il lavoro compiuto anche in situazioni di estrema emergenza (citasi graduatorie permanenti) e neppure ci hanno ringraziato.

Poi, per gratificare solo una parte del Personale, ci hanno costretto a metterci contro chi ha gli stessi diritti.

Ora ti dicono che non sanno più che farsene della nostra professionalità, che la carriera è definitivamente chiusa, e che dobbiamo arrangiarci a svolgere anche mansioni inferiori o superiori con uguale trattamento economico.

Ø                   Progressione economica per tutti e subito e poi meccanismi automatici e certi di riconoscimento delle professionalità,

 è questa la nostra proposta; la RdB continuerà a battersi chiamando a raccolta tutti i lavoratori affinché  questa scellerata proposta dei sindacati concertativi non venga poi tradotta in Accordo  con l’ARAN.

Di rimando, rilanciamo con maggiore forza ed insistenza la richiesta che si proceda immediatamente ad una seconda tornata della Riqualificazione ( come peraltro sta avvenendo in altri Ministeri) su tutti i posti vacanti e disponibili in pianta organica, garantendo:

Ø                   l’accesso a tutti coloro a cui è stata ingiustamente inibita la possibilità di parteciparvi nella precedente fase;

Ø                   il divieto del doppio salto per la posizione C3, in mancanza del prescritto titolo di accesso ( Laurea)

Ø                   l’inclusione dei predetti in apposita graduatoria provinciale, al fine di consentirne la copertura dei posti ogni qual volta si crei la vacanza nella stessa sede di servizio;

Ø                   l’efficacia e durata permanente delle nuove graduatorie, sino al totale e progressivo assorbimento dei concorrenti

Ø                   precedenza assoluta della seconda Riqualificazione rispetto ai processi di mobilità compartimentale ed intercompartimentale, nel senso che non si dovranno coprire i posti disponibili in pianta organica con personale esterno se non aver prima proceduto alla copertura degli stessi con personale riqualificato appartenente a questa Amministrazione.

Mobilità

In attesa di un Accordo a livello Centrale tuttora mancante che disciplini la mobilità del personale, occorre che siano definite positivamente le tante situazioni pendenti nelle quali si trovano dipendenti di questa Amministrazione i quali, pur rientrando legittimamente nelle ipotesi disciplinate dal vecchio accordo 20002,

non sono stati trasferiti sulle sedi richieste a cagione dell’arbitrario veto opposto dai rispettivi Uffici Regionali; la perdurante inerzia  (o latitanza) del Ministero a ripristinare una situazione di piena legittimità è tanto più sconcertante ove si consideri che con altrettanta indecifrabile disinvoltura lo stesso Miur autorizza poi la copertura di quegli stessi posti con personale della scuola: sarà nostro punto fermo quello di porre freno al dilagante fenomeno migratorio di personale esterno a questa Amministrazione con la soppressione dei distacchi, dei comandi o di qualsivoglia utilizzo illegittimo ed ingiustificato di tale Personale

Analoga tempestiva definizione deve essere riservata anche a quanti, pur avendo in illo tempore presentato istanza di riammissione in servizio, pur tuttavia non hanno ricevuto dal Ministero il benché minimo riscontro.

Per quanto poi concerne la mobilità esterna, compartimentale ed intercompartimentale, la RdB, anche al fine di evitare che possa verificarsi una gestione clientelare dei trasferimenti, ritiene indispensabile che il Ministero si attivi per stipulare con altre Amministrazioni ed Enti pubblici appositi accordi che rendano concretamente possibili e trasparenti i passaggi in entrata ed in uscita; e ciò, sulla base dell’acquisizione dei seguenti elementi conoscitivi:

·          posti messi a disposizione dalle Amministrazioni riceventi

·          posizioni e profili professionali richiesti

·          requisiti culturali e professionali

·          eventuali situazioni di soprannumero presso l’Amministrazione cedente

·          requisiti di partecipazione al bando sulla mobilità

Nel frattempo, perché vigano anche in questo Ministero principi e regole uguali per tutti ed affinché quindi non si realizzi il tentativo di poter gestire questa delicata fase dei passaggi in forma unilaterale, occulta, arbitraria e clientelare, è indispensabile vigilare; perciò invitiamo il Personale a segnalarci eventuali situazioni abnormi che dovessero verificarsi negli Uffici.

L’emergenza sede di lavoro

A seguito della notevole diminuzione della sfera di competenze decretata dalla legge sulla riforma dell’ordinamento scolastico e tenuto anche conto dell’accentramento delle funzioni oggi operante in numerosissimi Direzioni Regionali, è incombente il rischio che anche la consistenza organica dei C.S.A. possa di qui a breve ridursi proporzionalmente, il che potrebbe determinare per buona parte del Personale il sacrificio di dover abbandonare la propria sede di lavoro per approdare coattamente ad altri lidi, Regionali inclusi.

Per scongiurare che questo si verifichi, riteniamo che bisogna ridefinire un nuovo assetto organizzativo che si raccordi al nuovo sistema di funzioni, di competenze e di profili professionali delineati dal nuovo organigramma del Miur e che pur ha dato luogo ai recenti processi di Riqualificazione.

In altri termini, è assolutamente necessario che nelle singole realtà territoriali, regionali e provinciali, siano immediatamente costituiti Uffici che siano rispondenti alle 4 macro Aree catalogate nel vigente sistema di classificazione dell’ordinamento professionale ( contenzioso, comunicazione, formazione, informatica) e, di conseguenza, ricollocare in ciascuna di esse le unità di Personale sulla base della consistenza dei posti determinati nella pianta organica, cosi come peraltro prefigurata dai bandi concorsuali.

Questa operazione quindi non potrà non  passare che attraverso il riconoscimento reale del diritto alla più elevate funzioni e gradi di responsabilità conseguite dai colleghi in virtù dei recenti provvedimenti di inquadramento nelle posizioni superiori B1 – B3 – C2 – C3.

Sta di fatto che ancora ad oggi i Dirigenti di questa Amministrazione, pur di lasciare inalterati i sottili equilibri creati in tanti anni della loro egida, preferiscono fare orecchie da mercante,  cosi garantendo a pochi posizioni di privilegio all’interno del loro ufficio: emblematica e paradossale è la situazione dei riqualificati C3 per l’Area dell’Informatica, i quali, pur non essendo forniti di diploma di laurea, continuano ancora ad oggi, in barba a tutto a tutto ed a tutti ( ed in particolare agli stessi laureati C1 e C2 che hanno invece “optato”a suo tempo per altri profili ), a svolgere  funzioni e compiti di più elevata posizione di status affatto corrispondenti ai nuovi e diversi profili professionali per i quali hanno concorso.

Contro questo maldestro tentativo, la RdB darà corso, ove necessario, ad azioni forti mirate a tutelare anche nelle sedi competenti i più elementari diritti conseguiti dai lavoratori nell’arco dell’ultimo decennio di democrazia sindacale; pertanto invitiamo i colleghi a segnalarci abnormi situazioni di tal tipo, onde intraprendere efficaci iniziative comuni anche stragiudiziali ( tentativo di conciliazione) .

Fondo Unico di Amministrazione

Le RdB ritengono fondamentale che siano individuati criteri oggettivi che rendano possibile nelle varie strutture territoriali una gestione ponderata e razionale dei compensi accessori

In tale ottica, questa Organizzazione sindacale che da sempre manifesta la sua avversione contro ogni forma di distribuzione ingiusta arbitraria e discriminatoria dei soldi di tutti i lavoratori, intende:

·                        garantire in busta paga a tutto il personale, in misura fissa, una quota parte dell’intero cespite di cui poter disporre ( una sorta di 14^ mensilità); se è vero come è vero che in altre Amministrazioni  quali le  Agenzie fiscali questo risultato è stato già realizzato ( l’80% dell’intero cespite finanziato), non si vede perché non si possa o debba pervenire alla medesima definizione negoziale presso il nostro Ministero;

·                        proposizione delle posizioni economiche super per quanti non ne beneficiano;

·                        soppressione dell’ istituto dei compensi riferito alle cosiddette posizioni organizzative che rievocano istituti contrattuali di non lontana reminiscenza (“fondino”), gestiti in maniera scandalosamente discrezionale;

·                        eliminazione del fenomeno dell’attribuzione sovrapposta di compensi a categorie elette di lavoratori, con particolare riguardo agli Uffici di diretta collaborazione del Ministro

·                        conclusione delle trattative entro e non oltre il mese di febbraio dell’anno di riferimento, al fine di acquisire, preventivamente e comunque in tempi ragionevoli,  certezze di situazioni

·                        Individuazione in maniera chiara e certa delle tipologie delle attività da retribuire ( sino ad oggi, vaghe ed indeterminate

·                        programmazione sin dall’inizio dell’anno delle attività e dei settori abbisognevoli di prestazioni di lavoro straordinario per l’intero arco annuale, onde evitare che, superandosi  il monte ore assegnato

    a ciascun ufficio, si vada ad incidere sconvenientemente in dismisura sulle risorse del Fondo (come         soventemente accade). 

Formazione

·          I corsi di formazione devono riguardare tutto il personale, con precedenza assoluta per gli odierni non riqualificati, cosi come peraltro stabilito con l’Accordo Integrativo del 2003, a cui non è stata ancora data applicazione;

·          la qualità della formazione deve essere oggetto di monitoraggio da parte di apposite commissioni le quali dovranno svolgere anche la funzione di verifica circa la corretta applicazione in Periferia degli Accordi raggiunti in sede Centrale;

·          I corsi verranno tenuti negli orari di lavoro e possibilmente nelle sedi di appartenenza

·          Obiettivo prefissato è quello di aggiornare i lavoratori in maniera continua e costante e di accompagnarli nel percorso di progressione di carriera all’interno delle aree e tra le stesse

Buoni Pasto

Il recupero salariale dovrà passare anche attraverso l’aumento del valore del buono pasto, fermo oramai da anni a meno di 5 euro:

Se aggiungiamo che è diventato sempre più difficile se non impossibile spenderlo, comprendiamo bene che esso sia diventato BUONO A NULLA

Chiediamo quindi che il valore minimo sia fissato ad almeno 10 euro indicizzato e che sia monetizzato in busta paga sin dal prossimo rinnovo contrattuale.

A livello di amministrazione va altresì chiarito che il lavoratore che, a qualsiasi titolo, supera le sei ore lavorative ha diritto al buono pasto anche in assenza di pausa, seguendo il principio applicato in altre amministrazione ( Magistrati, per Grazia e Giustizia) .

Vertenze

Come è noto, la classe politico-governativa (Moratti e Fini in prima linea) non ha mantenuto fede  (ma ciò non ci meraviglia affatto) agli impegni e alle tante promesse fatte in piena campagna elettorale per porre fine all’assurda discriminazione retributiva tuttora esistente tra dipendenti appartenenti ad uno stesso Ministero relativa alla indennità di amministrazione

Quindi, nessun provvedimento legislativo è stato o sarà adottato ( salvo improbabili colpi di scena), e neppure, se non solo surrettiziamente, traspare da parte di CGIL –CISL e UIL una volontà di sanare in sede di rinnovo contrattuale ciò che altrimenti non sarebbe mai sanabile

In questo oscuro scenario, riteniamo che, al momento, non ci sia altro da fare che aprire apposita vertenza, di cui la RdB si è fatta a suo tempo promotrice,  rifuggendo da qualsivoglia intento speculativo.

Su tale questione, dando seguito ai numerosi atti di diffida segnatamente presentati dal Personale, il Miur con nota del 15 novembre, ha rigettato ( era scontato) le istanze mirate, sia al riconoscimento della perequazione dell’indennità di amministrazione, sia al riconoscimento della più favorevole decorrenza degli inquadramenti ( 1.10.2001), consequenziale ai passaggi all’interno delle Aree

E’ nostra intenzione mantenere fede agli impegni assunti , attivando su ambedue le controversie appositi Ricorsi straordinari al Capo dello Stato ( con relativa pronuncia del Consiglio di Stato) i quali dovranno essere necessariamente notificati e depositati al Miur non più tardi della metà del mese di marzo.

Nel precisare che detti gravami sono gratuiti  per gli iscritti, i candidati RSU e per quanti ci hanno sostenuto presentando nei posti di lavoro una lista per conto delle RdB, vi informeremo di qui a breve sulle modalità di partecipazione

Nel contempo informiamo che la stessa RdB ha già presentato identici Ricorsi amministrativi avverso l’espresso rifiuto di alcuni Dirigenti dei CSA di pagamento degli interessi legali sui crediti maturati in applicazione della legge 312/80. Chi avesse ancora interesse, potrà contattarci agli indirizzi e numeri telefonici o e-mail indicati in intestazione.

Diritti sindacali

Quantunque ripetutamente richiesto, ancor ad oggi la RdB non usufruisce all’interno del Ministero di un locale ove poter svolgere la propria attività,  locale questo, di cui  attualmente beneficiano, ciascuna per suo conto, altre organizzazioni pur appartenendo ad una stessa Confederazione( Snadas – Sulpi –Snals - Ugl).

Sarà quindi nostra premura, oltre che interesse, rivendicare il nostro diritto ad una sede nell’Amministrazione Centrale.

In ultima analisi, la RdB chiede che le trattative non comportino decurtazioni del monte ore di permessi a disposizione delle OO.SS. e delle R.S.U. dovendosi considerare tale attività lavorativa a tutti gli effetti.

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