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                  Dopo due anni dalla sua costituzione la struttura tecnico 
                  organizzativa del RID non è stata ancora completata, né è 
                  stato  favorito il consolidamento degli organici, vigendo 
                  sperequazione del trattamento giuridico ed economico tra il 
                  personale in servizio ( di ruolo e comandato APAT) e 
                  molteplici difficoltà organizzative. 
                  
                  Tra i compiti di istituto del R.I.D. figurano la continua 
                  vigilanza sulle condizioni di sicurezza delle oltre 500 grandi 
                  dighe italiane, ai fini della tutela della pubblica incolumità 
                  e della sicurezza delle popolazioni e dei territori a valle. 
                  
                  Il 14  luglio u.s., su queste motivazioni, i lavoratori del 
                  R.I.D. hanno partecipato ad uno sciopero che ha visto il 90% 
                  di adesioni sul territorio nazionale, con la richiesta di 
                  intervento del Ministro vigilante. 
                  
                  Purtroppo la risposta dell’On. Lunardi non si è fatta 
                  attendere: prima con un emendamento non ammesso alla Camera 
                  dei Deputati e subito dopo a mezzo di un decreto legge 
                  proposto e approvato dal Consiglio dei Ministri di martedì u.s..
                   
                  
                  Il RID ha la facoltà di assumere lavoratori precari di ogni 
                  genere (co.co.pro., interinali, a tempo determinato, ecc.), 
                  con buona approssimazione pari all’attuale organico del RID 
                  (già attualmente ridotto al 50 con criteri difficilmente 
                  controllabili, ma con effetti ben prevedibili. 
                  
                  E mentre all’Aran si discute ancora in quale comparto di 
                  contrattazione pubblica debba essere collocato il RID (la 
                  Maggior parte dei sindacati e l’Aran propendono per il 
                  comparto Enti Pubblici non Economici) dopo l’estromissione dal 
                  comparto Presidenza Consiglio Ministri, tutto il personale 
                  amministrativo in comando, pur con diritto di opzione per i 
                  ruoli RID espressamente previsto dalla legge, è stato 
                  richiamato dall’amministrazione di appartenenza. (APAT).   
                   
                  
                  Un tempismo davvero perfetto,  tanto per azzeccarci pensando  
                  male. 
                  
                  Ciò che davvero stupisce è che tutta l’operazione sia passata 
                  sotto  il più totale  silenzio dei rappresentanti del 
                  centrosinistra, evidentemente poco attenti in questo periodo 
                  feriale a tematiche di protezione civile forse meno note  ma 
                  assolutamente non meno importanti in questo paese. Speriamo 
                  qualcuno si faccia sentire all’atto della conversione in 
                  legge….. 
                  
                  Affiora subito un ricordo, perché rimanga vivo: - Longarone, 
                  diga del Vajont  9 ottobre 1963 - 
                  
                  “la frana si è messa in moto ma nessuno lo dice…”  
                  
                  RdB/CUB Pubblico Impiego 
                  
                  Roma, 8 agosto 2005  |