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                  Non ci meraviglia che in campagna elettorale si speculi anche 
                  sulle legittime aspettative dei lavoratori precari della 
                  Pubblica Amministrazione. 
                  
                  
                  Non ci sorprende che la tanto pubblicizzata stabilizzazione 
                  dei “precari doc” si risolva con la solita beffa, anche se in 
                  questa occasione alla beffa potrebbe aggiungersi anche il 
                  danno, visto che se i precari non entrano a tempo 
                  indeterminato rischiano seriamente il posto di lavoro come 
                  prevede la Legge Finanziaria 2006. 
                  
                  
                  Non siamo sorpresi di tutto questo, ma ci teniamo a gridare 
                  forte il nostro 
                  
                  
                  
                  NO AL CONCORSO TRUFFA! 
                  
                  
                  Che poi è il NO che tutti i lavoratori precari dicono, 
                  gridano, scrivono in tutte le occasioni che hanno a 
                  disposizione. È il NO di chi non vuole neanche la “sanatoria”, 
                  ma vuole solamente vedere riconosciuto il proprio lavoro, la 
                  propria professionalità acquisita in tanti anni di lavoro 
                  precario e che ha permesso alle Amministrazioni di continuare 
                  a fornire il proprio servizio alla cittadinanza. 
                  
                  
                  Il concorso non può garantire nessuno. Il normale mezzo di 
                  reclutamento del personale per le pubbliche amministrazioni 
                  non si adatta neanche un po’ ad una situazione che definire 
                  anomala può risultare un eufemismo. Se è vero che la 
                  situazione che ci troviamo ad affrontare è emergenziale solo 
                  un provvedimento straordinario è in grado di dare risposte 
                  serie. Quelle risposte che i settemila precari, a cui è 
                  rivolto il provvedimento della Finanziaria, attendono da anni. 
                  
                  
                  Risposte che il prossimo governo qualunque sia il suo colore 
                  dovrà dare agli oltre trecentomila precari che lavorano in 
                  tutto il pubblico impiego. 
                  
                  
                  R.d.B. P.I. ritiene che una proposta di legge debba essere lo 
                  strumento adeguato ad affrontare il drammatico problema del 
                  precariato, nel quale sia previsto specificamente un epilogo 
                  diverso dal concorso per il processo di stabilizzazione dei  
                  settemila precari indicati dalla finanziaria.  
                  
                  È 
                  evidente che è necessario aspettare l’esito elettorale  per 
                  potersi confrontare con una controparte in grado di 
                  predisporre un intervento straordinario in tal senso. Per 
                  questo qualsiasi tentativo di accelerare l’iter concorsuale 
                  troverà la strada sbarrata dall’R.d.B. e dai lavoratori 
                  precari.  
                  
                  
                  
                  R.d.B. Pubblico Impiego  |