COMMISSIONE PARITETICA PER L’ORDINAMENTO NEI MINISTERI

 SVILUPPI ECONOMICI, MA…….

Per scaricare  il volantino in formato pdf/zip:
Software necessari: Winzip (1,2 MB) e Acrobat reader (8,4 MB)

Vuoi commentare questo documento?
Clicca sull'immagine:

LEGGI I COMMENTI (ove presenti)


Per ricevere in Posta Elettronica comunicati e documenti RdB. Clicca sull'immagine:

Il terzo incontro della Commissione Paritetica è iniziato con la comunicazione del rappresentante Aran, d.ssa Gentile, dell’invio alle amministrazioni del comparto di una richiesta relativa ai dati relativi ai processi di riqualificazione in atto per avere, come Commissione, il quadro della situazione.

Altro argomento fuori programma è stato quello relativo al personale del Dipartimento Politiche Fiscali (ministero dell’Economia e delle Finanze) riqualificato con le procedure della Finanziaria del 1996. Attualmente questo personale ha un inquadramento economico ma non giuridico per effetto della sentenza 194 della Corte Costituzionale. Se per i dipendenti riqualificati passati al comparto Agenzie Fiscali si è trovata, nel nuovo contratto che modifica l’ordinamento professionale, una “sanatoria”, per i dipendenti del DPF non c’è al momento alcuna possibilità di risolvere la situazione a causa dei perversi meccanismi dell’ordinamento professionale del comparto ministeri.

Gli sviluppi economici, all’ordine del giorno, hanno innescato una forte discussione sui meccanismi di progressione economica all’interno delle aree.

Secondo l’Aran, partendo dal presupposto della permanenza delle tre aree di inquadramento, la trasformazione dei livelli interni alle aree da livelli giuridici ed economici a livelli solo economici consentirebbe il superamento della sentenza 194, mentre la “barriera” del passaggio tra le aree potrebbe essere superata aumentando i livelli economici all’interno dell’area.

La RdB ha messo in rilievo le difficoltà oggettive di questa proposta relative al fatto che molti profili professionali nel comparto sono spalmati su livelli appartenenti ad aree diverse (cancellieri, servizi ispettivi, ufficiali giudiziari, ecc) oltre al fatto che questa soluzione avrebbe l’effetto solo di spostare nel futuro il problema dei passaggi di area.

E’ necessario, secondo la RdB, affrontare da subito e con coraggio il problema prevedendo un'unica area di inquadramento del personale con profili attinenti al contenuto lavorativo delle mansioni attribuite in cui lo sviluppo di carriera nel profilo professionale sia fortemente legato all’esperienza professionale e la progressione in profili superiori legata, oltre che all’esperienza, a percorsi formativi garantiti.

In questo modo verrebbe battuto sul nascere qualsiasi tentativo di considerare la progressione di carriera come una nuova assunzione, per cui è necessario definire bandi di concorso e percorsi ultraselettivi, mentre invece questa deve essere intesa come un diritto dei lavoratori statali che hanno già dovuto sottostare ad un concorso per essere assunti.

Una riduzione dei profili (e dei livelli) renderebbe inoltre il nuovo ordinamento professionale più aderente all’attuale organizzazione degli uffici vista l’introduzione di nuova tecnologia e di modelli lavorativi più snelli e flessibili.

Il vero problema si è rivelato invece essere il finanziamento dell’ordinamento professionale che, secondo noi, per essere efficace non può essere a “costo zero”, ma deve rappresentare un investimento dello stato nelle sue amministrazioni per il loro rilancio e la loro riqualificazione.

La seduta si è conclusa con l’appuntamento per il prossimo 6 maggio con all’ordine del giorno: Profili professionali, Declaratorie di profilo e Dotazioni organiche.

Roma, 29 aprile 2004                                    

 RdB Pubblico Impiego – Settore Statali


I VOSTRI COMMENTI


Sono un cancelliere b3 e vorrei tanto che le Vs. proposte fossero accettate in sede di Commissione Paritetica. In particolare non riesco a capire il rifiuto dal parte dagli altri sindacati di superare il sistema delle aree, che si è dimostrato tra l’altro fallimentare, e finalmente accettare come proposta unitaria sindacale da portare in Commissione, quella di legare la progressione in carriera all’esperienza professionale maturata in un determinato numero di anni di servizio; il tutto accompagnato da corsi di formazione ed aggiornamento in modo da arricchire il proprio bagaglio professionale, e fornire così un sempre migliore e più qualificato servizio alla propria Amministrazione.

     Se, come dicevo prima, il sistema delle aree in tutti questi anni, per tutte le ex qualifiche di ogni settore del pubblico impiego a dimostrato i suoi limiti, in particolare, per quanto riguarda i Cancellieri b3 si è dimostrato tra l’altro anche iniquo, nel senso che i Cancellieri b3 sono collocati nell’area b (area degli operatori), ma di fatto ed anche di diritto sono chiamati a svolgere quotidianamente  le stesse attività dei cancellieri C1 nonché spesso di quelli C2, (vedi Ministeriale n° 116/1/10112/AM/GM/I del 26/02/2004 dove tra l’altro si afferma che: “ La declaratoria delle mansioni relative alla figura professionale del cancelliere b3 prevede infatti per quest’ultima la possibilità di eseguire gli atti attribuiti alla competenza del cancelliere con esclusione di quelli riservati alle professionalità superiori ( vorrei sapere quali) e quelli in cui può estrinsecarsi l’attività di direzione e di coordinamento di unità organiche o di uffici”.

     Purtroppo, temo che anche questa volta le Vs. proposte non verranno accolte e pertanto il mio suggerimento per dare maggiore forza alle Vs. idee è quello di spostare la battaglia dalla sede sindacale a quella giuridica, di far valere cioè anche per noi ministeriali quanto vale per altri lavoratori, appellandoci ad esempio l’art. 3 della Costituzione. Non riesco a capire perché io, per diventare C1 devo fare ( se mai si farà) un corso-concorso, per continuare a fare tra l’altro quello che quotidianamente già faccio, mentre altre categorie di lavoratori, come magistrati, ufficiali delle forze armate e di polizia, una volta superato il concorso ed entrati nell’Amministrazione di appartenenza, abbiano viceversa una carriera legata quasi esclusivamente all’anzianità maturata. Quindi, se il principio affermato nella sentenza n.194 della Corte Costituzionale deve essere dura lex per il sottoscritto, che almeno sia sed lex per tutti. Vi ringrazio per la possibilità di questo sfogo-commento e Vi auguro buon lavoro.

Saluti Walter


La vicedirigenza è una legge dello Stato perché  ancora non esiste ? I responsabili della mancata attuazione della legge in questione pagheranno alle prossime elezioni : la sconfitta è alle porte ormai.

Proposta: i sindacati autonomi non hanno i numeri per controbilanciare la forza delle OO.SS. confederali. Perchè allora non provare a incanalare verso il proprio orticello la voglia di cambiare che c'è in tantissimi lavoratori del P.I. proponendo loro l'iscrizione al vostro o qualsiasi altro sindacato autonomo, purchè siano in grado di unire le forze per uno scopo prioritario e unitario, a 5 € ??? Un apporto considerevoli di iscritti potrebbe servire  ad essere maggiormente rappresentativi e a sedersi al tavolo delle trattative dove si siedono, impunemente,  le OO.SS. ed avere un peso nelle decisioni che il governo intenderà adottare!  Se una tale scelta portasse  ad alzare il numero degli iscritti, il sindacato autonomo ne guadagnerebbe tantissimo e acquisterebbe agli occhi di tutti quel "marchio di fedeltà" che  servirebbe a mutare lo scarso giudizio che oggi riveste!!!

RISPOSTA. Il problema degli iscritti è per noi un problema molto sentito, ma non pensiamo si possa risolvere semplicemente entrando in concorrenza sul piano dei costi... non è che il sindacato vende tappeti... ed ancora meno di altri il sindacato di base. A ben vedere, una delle cose che riteniamo abbia reso così deboli i dipendenti (e la possibilità di ottenere diritti), è proprio il concetto di delega in bianco che i sindacati hanno alimentato. Per noi l'iscrizione è condivisione piena delle idee, voglia di partecipare, al limite, solo col proprio finanziamento ed il credito (politico) che le iscrizioni forniscono, alle lotte. Pensare che abbassare di qualche euro (io ne pago 6 circa) la quota di adesione possa aiutare in tal senso, credo che sia in contraddizione con quello che stiamo costruendo... certo sarebbe meglio costruire bene e rapidamente... ma tra costrure male e rapidamente o bene e lentamente, non abbiamo dubbi. Scegliamo la seconda strada.


Cari amici, vi narrerò una storia:

  • Dipendente Ministero Difesa – Aeronautica Militare
  • Corso Allievi Operai dello Stato anni 1995/1997
  • Assunto nel 1989 con profilo professionale Pittore 4° livello (quindi imbianchino/tappezziere), mi ritrovo ad eseguire lavorazioni di manutenzione di alta specializzazione su velivoli militari
  • Dal 1995, in seguito ad infortunio domestico, in seguito a diatriba non risolta tra medico competente e Istituto Medico Militare, vengo impiegato in diverse mansioni: magazziniere, addetto uff. antinfortunistica, addetto segreteria personale, addetto ufficio personale senza alcun riconoscimento, anzi viene considerato come un favore
  • In seguito a ripetuti scontri a carattere individuale (purtroppo grave assenza del sindacato  - sia triplice che autonomi), con la direzione, riesco ad avviare (anno 2001) pratica di riconversione professionale
  • Attualmente (anno 2004) sono finalmente in attesa di decreto di passaggio a coadiutore B1 (la flessibilità vale solo per gli interessi dell’amministrazione); sono impiegato presso l’ufficio personale civile e sicuramente non svolgo attività di B1 anzi ritengo di attendere ad attività previste per un C1!!!

Ho qualche dubbio, ma queste situazioni sono rappresentate all’Aran e alla Commissione Paritetica?

Queste istituzioni sono al corrente che al dipendente della Difesa:

  • sono richieste ogni giorno lavorazioni o attività che non gli competono?
  • sono richieste specializzazioni che non gli sono state fornite con adeguata formazione?
  • degli enti periferici (esistiamo anche noi, non solo le funzioni centrali!!!), grazie a profili prof. assurdi, non ha alcuna possibilità di riqualificazione e progressione di carriera?
  • dopo 15 anni di lavoro, dopo 15 anni di serraggio bulloni, non sia auspicabile un miglioramento nella progressione professionale con conseguente specializzazione?
  • bastino, dopo 15 anni di lavoro, 1000  Euri (scarsi) di stipendio?

Scusate questo sfogo, ma credo che dopo i beni culturali i diseredati della PA siano proprio i dipendenti della Difesa!!!

 

Vi prego di presentare questa lettera alla Commissione, noi ci crediamo ancora:

  • vogliamo avere la possibilità di migliorare…
  • vogliamo crescere professionalmente…
  • vogliamo mettere in pratica il tanto bistrattato diritto alla carriera…

Voi sapete cos'era la "carriera di San Martino" ? L'espressione , molti anni fà , veniva usata per indicare le difficoltà che si incontravano ad  avanzare in carriera nella Marina Militare . Infatti era difficile perfino arrivare al grado di sottocapo ( apice militari di truppa) . C'era gente che ci metteva un'intera vita ! Faceva , appunto , la carriera di San Martino . Oggi , non solo in Marina Militare ma in tutti gli ambiti militari , e non solo in questi ma anche in altre realtà lavorative , come quella delle Ferrovie dello Stato ( e altre ancora ) , e in quest'ultima non solo da che è cambiato lo status ma da sempre , è possibile progredire nella carriera fino a giungere a livelli più che accettabili ; a noi inimmaginabili . Ho saputo di gente che , partita dai gradi più bassi delle gerarchie militari ha potuto progredire fino al grado di Tenente Colonnello ( gradi di Comando ) . Nelle Ferrovie dello Stato , già da decenni , si accedeva alla carriera di Conduttore ( prima con la licenza media ) , si proseguiva con la qualifica di Capotreno , quindi verso il livello di Capo Personale Viaggiante o Controllore ( con tanto di cordone d'oro a treccia come gli ufficiali comandanti ) e ancora fino a Istruttore ; poi Quadro , indi Capo Settore . Ma non solo , tutto questo avveniva eseguendo , di volta in volta , solo i compiti di competenza rispetto al grado raggiunto ! Noi , impegati del Pubblico Impiego , no . Non facciamo alcuna carriera . C'è gente con tanto di titoli scolastici ( e non ) che da più di venti anni , pur svolgendo mansioni superiori , non riceve alcuna possibilità di sganciarsi dal livello nel quale ha iniziato......( stavo per dire: la carriera ) . In barba a qualunque fottuta speranza che ci è stata propinata nel tempo : comma ottavo , comma nono , comma decimo della famosa 352 : svaniti nel nulla senza gloria e senza vergogna da parte di tutti! La "riqualificazione" che tante vicissitudini ha visto : miliardi spesi per far raggiungere al personale i luoghi della tortura ( l'esame professional culturale ) che l'Amministrazione avrebbe potuto spendere meglio dando direttamente gli avanzamenti . Avanzamenti che ancora oggi non si sà  che fine facciano e che non sempre sono andati ai più meritevoli . Esami e speranze che hanno provocato tanto livore e gelosia fra i colleghi che ancora oggi se ne piangono le conseguenze ........e per avere solo una discriminatoria piccola percentuale di ......."semi promossi". E poi , finalmente , ah questo sì , il contratto di diritto privato : tutto è dovuto secondo le leggi civilistiche del lavoro.......ma non il raggiungimento di una posizione gerarchica superiore in forza del disposto dell'art. 13 dello "Statuto dei Lavoratori" , o meglio dell'art. 2103 del Codice Civile . Eeeee no ! II nostro datore di lavoro che tutto ha ormai privatizzato con schiamazzi e squilli di fanfara che ne decantano i benefici , sà bene che tutti noi lavoratori dello Stato ( sfruttati , checchè se ne dica ) svolgiamo mansioni superiori fin dal primo momento in cui siamo stati assunti . Ma non di un livello , ma di tre , quattro livelli ! Come potrebbe mai pensare , il nostro benefattore che ci gratificava dell'intangibilità del posto di lavoro ( oggi tangibile ) e di uno stipendio sicuro ( per conseguenza della tangibilità non più tanto sicuro ) di dare ad ognuno di noi quello che ad altri lavoratori viene concesso da almeno trent'anni ( D.P.R. 20 maggio,1970 c.d. Statuto dei Lavoratori : il venti di questo mese compleanno !) ? Ben venga la progressione automatica ; ben venga l'inquadramento e la progressione di tipo economico : non ci illudiamo , non sarà mai che la meritocrazia premi i veri meritevoli . Sosteniamo il diritto alla carriera salvo demerito comprovato ( "Allora che promuoviamo tutti ? pure gli immeritevoli ? " ) ; Si progredisca secondo l'oggettività dei titoli ( anzianità e titoli di carriera e di studio ..... e perchè no , diamo un pò di spazio anche alle cose comuni : ......2 punti per il totale di raccomandazioni politiche ; 1 punto per la raccomandazione sindacale ....) ; I corsi formativi si facciano dopo avere acquisito questo diritto con questi primi titoli , e non siano come oggi sono , altro modo per discriminare i lavoratori ; E venga abolita la inaccessibilità al già citato art.13 della L. 300 ! Che è una discriminazione schifosa e inaccettabile rispetto agli altri settori lavorativi . …Sapete cos’è la carriera di San Martino …….? Bhè , un pò mi sono sfogato ..........ma i buoni pasto , il contratto , la perdita di potere d'acquisto .....ne parliamo poi .


  1.  Considero il contratto integrativo del 5.4.2000 una iattura (es.cancellieri: dalla terza media alla laurea, solito appiattimento);
  2.  Reputo legittime le aspirazioni di quanti dopo anni di lavoro vorrebbero migliorate le condizioni sopratutto economiche del loro stato;
  3. ritengo che la "nostra" proposta viene a cozzare ancor di più con la sentenza 194 della Corte Costituzionale;
  4. la miopia e le negligenze di quanti (anche OO..SS.) hanno messo in atto le riqualificazioni del settore Giustizia hanno portato a questa situazione di paralisi;
  5. non dimentichiamoci  dei giovani disoccupati - battiamoci anche per i concorsi esterni numerosi e veloci;
  6. dulcis in fundo: dopo 8 anni di gavetta è legittimo chiedere e ottenere il trasferimento nelle sedi di origine in presenza di per es.100 posti di cancelliere - c2 nel Distretto di Corte di Appello Palermo?

Ho letto il commento del dipendente del min.difesa che lamenta di svolgere mansioni di C1 e di essere un b1. Scommetto che quei volponi di r.s.u. in primis e le o.s. locali poi affrontino seriamente il discorso tabelle organiche e dotazioni organiche! Non e' che come da noi semplicemente non vi sono proposte e tutto rimane eternamente uguale? Non e' forse che se qualcuno si impunta sull'argomento gli aizzano contro i dipendenti (a me addirittura sono arrivati a rigare in più punti l'auto e a segnarmi il parabrezza ed il lunotto), paventando che:"ci andiamo di mezzo tutti, si presenteranno degli esuberi,ecc.,ecc.". E che dire della mai affrontata verifica periodica produttività ufficio/ente? Evidentemente e' normale che ci possa essere gente che lavora il doppio di altri, in termini di tempo.

Torna in cima alla pagina


Vuoi aggiungere anche tu un commento? Clicca sull'immagine: