APPELLO AI LAVORATORI del MINISTERO DEL TESORO

PER UNA FORTE MOBILITAZIONE

Entrano nel merito delle questioni i Contratti Collettivi Nazionali Integrativi per centinaia di lavoratori statali dopo lo stop estivo.

Non lasciano alcun margine alla contrattazione, i diktat lanciati dal Ministro della Funzione Pubblica PIAZZA, prima, e dal governo, poi, attraverso un DPR ed il disegno di legge della Finanziaria 2000 (una "sinistra" Finanziaria), volti ad impedire la corretta applicazione del nuovo ordinamento professionale e il conseguente giusto inquadramento del personale dipendente.

Le amministrazioni statali hanno già nelle loro proposte di contratto integrativo accolto le indicazioni del Governo D’Alema.

Inoltre la Finanziaria approvata dal governo non prevede stanziamenti sufficienti per il rinnovo del biennio economico dei contratti del Pubblico Impiego tanto è vero che si parla già di uno slittamento delle decorrenze economiche degli aumenti a novembre 2000 – 2001.

E’ chiaro che le scelte operate dal governo di tagliare con l’accetta le spese per le pubbliche amministrazioni a favore di incentivi per le imprese private determineranno un ulteriore abbassamento della qualità del servizio pubblico.

In questo scenario, s’innesta perfettamente l’imminente chiusura del Contratto Collettivo Integrativo del Ministero del Tesoro, concertato tra l’Amministrazione e CGIL/CISL/UIL e affini.

Senza alcun confronto sulle varie piattaforme, con le convocazioni a tavoli separati (ben 3!), con una continua violazione delle relazioni sindacali, l’Amministrazione ha presentato il testo del futuro accordo, del quale riportiamo "alcuni" passaggi importanti:

La RdB ritiene tutto questo un’arrogante prevaricazione e lancia una serie d’iniziative volte a tutelare i legittimi diritti dei lavoratori:

Roma 08.10.1999