Al Coordinamento Provvisorio Nazionale dei Dipendenti del Tesoro

e a tutti i Lavoratori del Tesoro

Abbiamo ricevuto il comunicato, in data 15 febbraio 2000, del Coordinamento Provvisorio Nazionale dei Dipendenti del Tesoro.

Rimaniamo allibiti dal tono polemico con cui il Coordinamento Provvisorio si è preoccupato solamente di respingere la "strumentalizzazione" (??) operata dalla RdB con il suo comunicato dell'11 febbraio 2000.

La RdB-Coordinamento Nazionale Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica (questo è sempre stato il nome della RdB operante da anni nel Ministero del Tesoro) è continuamente in prima linea nella difesa di TUTTI i lavoratori, con puntuale controinformazione grazie alla quale i lavoratori stessi hanno accresciuto le loro conoscenze circa le vicissitudini contrattuali.

Senza falsa modestia, riteniamo che l'informazione che la RdB ha sempre dato, sia stata anche uno strumento di crescita "sindacale" per i componenti del Coordinamento Provvisorio Nazionale dei Dipendenti del Tesoro, che si definiscono nei loro comunicati "indipendenti" da ogni sigla sindacale.

La firma sul comunicato congiunto del 10 febbraio 2000, tra i rappresentanti (5 su 6) del Coordinamento Provvisorio e CGIL/CISL/UIL/UNSA Nazionali, è UN ATTO GRAVE E AVRA' RIPERCUSSIONI ENORMI.

Per tale motivo, la RdB ha il DIRITTO e il DOVERE di informare i lavoratori. Con il comunicato dell'11.2.2000, la RdB ha precisato che le "promesse" di CGIL/CISL/UIL/UNSA sono vane e che non si comprende dove verranno reperite le "maggiori risorse economiche" necessarie per venire incontro alle richieste dei lavoratori, invitando tutti ad una più forte mobilitazione nei posti di lavoro.

Chi ci conosce, sa che non chiediamo tessere a nessuno ma solidarietà e presa di coscienza.

La paura dell'informazione, la fobia della "strumentalizzazione" e la paranoica affermazione che la RdB vuole "delegittimare agli occhi dei colleghi il Coordinamento da loro eletto" ci lascia indifferenti.

Saranno i prossimi avvenimenti a dare luce alle vere posizioni.

La RdB già si è schierata, ribadendo più volte il PIENO APPOGGIO a mobilitazioni di lavoratori autorganizzati (importante è l'esempio dei lavoratori della scuola che, con la lotta e senza chiacchiere, hanno fatto "saltare" un pessimo Contratto).

Per ultimo, ma non meno importante, è altresì grave l'attacco nei confronti di un membro del Coordinamento Provvisorio Nazionale dei Dipendenti del Tesoro, eletto insieme agli altri membri, nell'assemblea del 14 gennaio 2000.

E' vero che è un Dirigente Sindacale della RdB (non l'abbiamo mai nascosto e ci sembra che anche altri coordinatori abbiano in tasca tessere sindacali delle OO.SS. firmatarie del Contratto Integrativo) ma è falso e grave sostenere che abbia partecipato alla riunione del 10 febbraio 2000 "con ordini precostituiti" solo allo scopo di "delegittimare l'incontro e il Coordinamento Provvisorio Nazionale dei Dipendenti del Tesoro".

Il collega, quale membro del Coordinamento Provvisorio, rappresenta soltanto la volontà di migliaia di lavoratori espressa con il documento di diffida alla firma del Contratto Integrativo.

La RdB continua a lottare contro un Contratto Integrativo di Ministero che penalizza e mortifica le aspettative economiche e di carriera, senza credere alle promesse di chi ha già dato ampia dimostrazione di non rispettare la volontà dei lavoratori.

Roma 15 febbraio 2000