CONTRATTI INTEGRATIVI MINISTERO delle FINANZE - COMUNICATO N.5

Ancora una "prima convocazione" sul CONTRATTO INTEGRATIVO

NON C'E' PIU' RISPETTO

Si è persa ogni traccia del rispetto per i lavoratori. Le Agenzie, con i dubbi e le incognite che nascondono, si avvicinano a passi da gigante. L'amministrazione, dopo mesi che si discute, ci convoca per darci una sua, disorganica, proposta, divisa per dipartimenti e che si basa, come sempre, su progetti, progettini e indennità a pochi (individuati dai dirigenti) a spese di tutti - le indennità di posizione.

Contrariamente a quanto dichiarato, pare non vi sia intenzione di sciogliere con il contratto i nodi che affliggono i lavoratori del Ministero delle Finanze. La riqualificazione in corso non è risposta sufficiente a chi potrebbe trovarsi, con il varo delle Agenzie, senza funzioni da svolgere… Non è casuale che venga sventolata oggi per distrarre i lavoratori. Ma, seppur richiesta, non vi è chiarezza sulla gestione delle graduatorie e ci viene data informazione che entro fine anno inizieranno solo i corsi per Analista Economico Finanziario e Funzionario Statistico (16 posti a disposizione)…

Inoltre, la proposta dei profili presentata dall'amministrazione è la fotografia della situazione attuale con il semplice accorpamento dei profili attuali in mega-profili, o, addirittura, la semplice modifica di nomi dei profili. Si sottolinea che il primo inquadramento è a costo zero e quindi senza processi di ricollocazione del personale.

Ormai è chiaro che l'Amministrazione vuole traghettare i lavoratori alle Agenzie (che, sul piano organizzativo, dovrebbero già partire dalla primavera del prossimo anno) senza costruire un sistema di tutela e spingendo su progetti finalizzati che, gettando una pioggia di miliardi sugli uffici, impegnino il personale nelle solite disfide su chi "prende di meno e chi prende di più", dimentichi che forse questa volta si tratta di una liquidazione anticipata…

Preoccupa l'atteggiamento di chi (CGIL-CISL-UIL-UNSA) di fronte ad una situazione che dovrebbe vedere il sindacato compatto, si esibisce, ancora una volta, nella pantomima dello sfoggio del piumaggio, chiedendo i tavoli separati. Chiara, per noi, è la scelta della CGIL, fida esecutrice delle manovre governative e del SALFI/UNSA, che manda al tavolo nazionale solo dirigenti dell'amministrazione (?!?); meno chiara è la scelta della UIL che, almeno a parole, dichiara altre intenzioni; incomprensibile è quella della CISL che aveva assunto posizioni forti, rispetto alle quali, purtroppo, non è conseguenziale, separandosi anche dalla CISAL a cui si è strettamente legata a livello confederale.

Evidentemente, una volta di più, si dimostra che i contratti rischiano di essere, NON il frutto delle richieste dei lavoratori, ma quello di alchimie e alleanze numeriche di chi i lavoratori (a partire dai loro delegati, con i quali in molti posti di lavoro stiamo conducendo battaglie comuni) spesso neanche li consulta…

Risultato di queste scelte è l'indebolimento dei lavoratori, proprio quando essi dovrebbero essere più forti, per garantire un futuro a se e al servizio che forniscono ai cittadini. Non è casuale che le RSU - volute, non per far contare i lavoratori, ma per fare la conta del potere dei sindacati nazionali - non vengano coinvolte nelle decisioni e che non si voglia alcun referendum sulle scelte contrattuali.

Ormai non resta altra risposta che abbandonare coloro che pretendono di rappresentarci e difenderci direttamente dall'amministrazione attraverso l'organizzazione di forti momenti di mobilitazione.

 

COMINCIAMO COL DARE UN PRIMO SEGNALE PARTECIPANDO MASSICCIAMENTE ALLO SCIOPERO DEL 19 NOVEMBRE, POI, ATTRAVERSO, L'ISCRIZIONE ALLA RdB, RAFFORZIAMO LE SUE POSIZIONI E DIMOSTRIAMO CHE NON VOGLIAMO PIÙ ESSERE OGGETTO DI BARATTI POLITICI