IL SACCO BUCATO N.2

LE POSIZIONI SUPER
Cosa sono, chi le avrà, quanti soldi sono, quanto durano? Firmato l’accordo (non da RdB).

Le posizioni super sono una contraddizione in termini rispetto al processo di riconoscimento della professionalità dei dipendenti. Sappiamo in­fatti tutti che oggi negli uffici è sempre più difficile individuare le mansioni svolte. Questo a causa di un mansionario ideato nel 1980 (seppur pubblicato nel 1988) e fermo alle calcolatrici a manovella e che, ovviamente classificava il lavoro su tali basi. Dopo 20 anni qualche strumento tecnologico è stato inse­rito negli uffici e questo ha sconvolto le abitudini lavorative, richiedendo personale sempre più flessibile che doveva adattare il suo processo la­vorativo a quello della macchina che gli veniva as­segnata (anche se spesso non in esclusiva). Le mac­chine sono divenute sempre più potenti, e quindi sempre più polifunzionali, e così il lavoro è passato da un organizzazione per mansioni ad un orga­nizza­zione per processi. Ci scusiamo per questo lungo di­scorso, ma pensiamo sia stato utile a moti­vare la nostra posizione di denuncia dell’assurdità di mantenere un ampio ventaglio di qualifiche che semmai, visto che a tutti i dipendenti viene chie­sta sempre maggiore disponibilità ad imparare cose nuove, dovevano ridursi e livellarsi verso l’alto.

Le posizioni super sono il contrario di questo ra­gio­namento. Sono infatti un anacronistico inse­rimento di nuove qualifiche.

Ma c’è di peggio. Non si tratta neppure di qualifi­che. In rispetto della parola d’ordine FLESSIBILITA’ infatti, le Posizioni SUPER non ri­cono­scono un diritto giuridico del lavoratore al quale vengono attribuite ma solo un suo diritto eco­nomico legato peraltro non a fondi fissi ma ad un salario accessorio variabile per definizione.

E’ ovvio che una volta acquisito il dato economico si cercherà di conser­varlo, ma è altret­tanto evidente che se per combinazioni contingenti “i soldi non do­vessero es­serci” o dovessero essere destinati ad obiettivi “strategici” questo di­ritto decadrebbe.

Le RdB si sono, con queste motivazioni, sempre di­chiarate contrarie nel merito della definizione delle posizioni super (che abbiamo contestato fin dalle trattative sul Contratto Nazionale dei Ministe­riali). Ancora di più lo siamo oggi, quando l’applicazione di questo istituto sta prendendo forma in una trattativa all’interno del Ministero delle Fi­nanze.

L’accordo firmato da CGIL-CISL-UIL e UNSA/SALFi, subordina inoltre, come potrete con­statare dalla tabella sui criteri pubblicata nelle pa­gine successive, questa attribuzione alla determina­zione del dirigente. Primo perché il peso del giudi­zio del dirigente è notevole, secondo perché anche altri parametri, come la partecipazione ai corsi, sono, in qualche modo, subordinati anch’essi alle scelte dei dirigenti. Alzi la mano chi non ha mai ve­rificato sul suo posto di lavoro che i destinatari dei corsi erano quasi sempre le stesse persone. Insomma ci troviamo di fronte alla prima fetta di salario ac­cessorio che non viene assolutamente definita all’interno degli uffici, ma determinata a livello centrale, come le Rappresentanze sindacali di base hanno sempre denunciato. Negli Uffici si parcellizza lo scontro, come si evince dall’accordo, sul “voto” del dirigente. Un altro modo per volga­rizzare l’intervento dei sindacati di posto di lavoro che sempre di più dovrebbero ribellarsi a chi firma certi accordi (facendoli passare tra l’altro per una vittoria dei lavoratori). Quindi diffidate di volantini in cui l’informazione è parziale ed in cui non si evidenzia il peso del dirigente nell’attribuzione di questa diffe­renza economica. Comprendiamo che le sigle che hanno, più di altre, battuto la grancassa non più di 20 giorni fa, abbiano difficoltà a dire che hanno fir­mato un accordo nella sostanza non molto diverso da quello su cui avevano chiamato a scio­pero i lavo­ratori…

Ma oltre ad evidenziare nella tabella i criteri com­pleti per l’attribuzione delle posizioni super rite­niamo di integrare l’informazione con alcuni dati che chiariscano in termini economici che cosa signi­ficano le posizioni super.

Innanzitutto vediamo il costo complessivo dell’operazione. Vediamo, quanti sarebbero secondo l’accordo i livelli Super da attribuire.

 

Dip. Entrate

Dip. Territorio

Dip. Dogane

Uffici Centrali

Totale

A1S

1577

343

500

80

2500

B3S

729

252

500

19

1500

C1S

2958

966

750

76

4750

C3S

775

193

750

32

1750

 Si dice che questi passaggi saranno effettuati nei limiti degli stanziamenti accantonati per l’ordinamento professionale che per quanto ri­guarda il Ruolo Unico equivalgono a circa 10 mi­liardi) e per le Dogane a circa 5 miliardi e 350 milioni (Fonte Contratto Integrativo).

Il costo dell’operazione attribuzione posizioni super si aggirerebbe, per tutto l’anno, per il Ruolo Unico a circa 18 miliardi e mezzo e per le Dogane a circa 7 miliardi. Queste cifre sono state ottenute moltipli­cando le dif­ferenze di costo lordo tra i livelli super e i rispettivi livelli base e moltiplicandoli per il nu­mero dei pas­saggi previsti.

E qui c’è la prima sorpresa. NON CI SONO I SOLDI PER GARANTIRE IL PAGAMENTO PER TUTTO L’ANNO DI TUTTE LE POSI­ZIONI SUPER IPOTIZZATE. E’ possibile che chi sottoscrive l’accordo non si rende conto che pre­cedentemente ne aveva sottoscritto un altro che non ne consentirebbe l’applicazione completa? No cer­tamente. Infatti la decorrenza delle posizioni super non è dal gennaio 1999, ma dal 1 agosto. E’ il so­lito metodo utilizzato da CGIL, CISL, UIL e UNSA/SALFi, che siamo certi adotteranno anche per il rinnovo contrattuale per il biennio economico. Non ci sono i soldi. Poco male, li diamo a partire non dall’inizio dell’anno di riferimento, ma da una data definita sulla base dei fondi a disposizioni. Ed il periodo precedente? In cavalleria.

Poi c’è il rovescio della medaglia. Effettuando il pagamento per soli 5 mesi, rispetto ai soldi stanziati, c’è un risparmio per l’Amministrazione di circa tre miliardi per il Ruolo Unico e di circa 2 miliardi e mezzo per le Dogane. Soldi che per quanto riguarda il 1999 vengono riutilizzati nel PREMIO DI PRO­DUTTIVITA’ che, sulla base di quanto scritto sul Contratto Integrativo, a diversi uffici non verrà as­segnato.

Inoltre queste scelte avranno ovvi strascichi nel 2000. Infatti si dice che nel 2000 e poi nel 2001 ver­ranno attivate procedure di passaggi di livello del personale nelle aree e tra le aree. Con che fondi si farà visto che per il 1999 gli stanziamenti non sa­ranno neppure sufficienti a coprire le Posizioni SUPER? I nodi del Contratto Integrativo ven­gono al pet­tine e i lavoratori, speriamo anche grazie all’informazione delle Rappresentanze sindacali di base, si stanno accorgendo di essere stati truf­fati.

Un ultima questione riguarda gli importi delle posi­zioni super, ovvero quanto guadagnerà in più al mese un lavoratore che si vede attribuita (rispetto alla posizione attuale) la posizione super? Ammesso che ci si arrivi. Questi i conteggi approssimativi (cifre nette per 13 mensilità) :

Posizione Ruolo Unico Dogane
Da A1 ad A1Super Lire 56.000 Lire 56.000
Da B3 a B3Super Lire 112.000 Lire 112.000
Da C1 A C1 Super Lire 72.000 Lire 72.000
Da C3 a C3Super Lire 156.000 Lire. 154.000

 

Un ultima considerazione. Nell’accordo, vedi in fondo tabella, si parla del personale di cui all’articolo 4, comma 2 del Con­tratto integrativo di­cendo che per essi “il punteggio attribuibile è quello della media del personale della sede di servizio”.

Di chi si tratta? Dei distaccati sindacali.

COMPLIMENTI.

 

I TRE MILIONI (parte II)

Sulla bufala dei tre milioni torneremo spesso nei prossimi numeri. Anche perché sarà il caso di demi­stificare la procedura da “trenta denari” che sta die­tro questo importo. I soldi delle PO­SIZIONI SUPER fanno parte del Fondo Unico di Ammini­strazione del 1999. Questo ci con­sente un esempio pratico che permette di spie­gare anche affermazioni che ab­biamo effettuato nel numero precedente. Un dipen­dente del mi­nistero delle finanze di livello B3 si vede, dopo tutto il percorso ad ostacoli visto nell’articolo precedente, attribuito il livello B3Super per il 1999, costerebbe all’Amministrazione dal 1 agosto Lire 1.292.563 (5 mensilità + 5/13 della tre­dicesima). Questo importo andrà scalato dai 3.000.000 lordi che saranno distribuiti, probabil­mente non prima di settembre, date le ultime voci che circolano.

 

UFFICI UNICI ENTRATE

ROMA 5 DA APRIPISTA

 

Che gli Uffici Unici delle Entrate siano uno stru­mento per flessibilizzare l’uso del personale è chiaro a chiunque ci lavora dentro. Che i di­sagi derivanti dall’accorpamento delle imposte siano un dato incontrovertibile è altrettanto chiaro. L’Amministrazione spesso si limita a mettere nello stesso immobile lavoratori di esperienze diverse, li shakera un pochino e poi vede che accade. A ROMA 5 la situazione è talmente esplosiva che i dipendenti hanno svolto nei giorni passati un as­semblea (oltre 100 lavoratori presenti) in cui si è valutato che a sei mesi dall’apertura i problemi re­stano tutti sul piatto. Le conclusioni a cui sono giunti i la­voratori sono semplici. L’Amministrazione ha varato gli uffici unici per ri­durre il personale nella logica che mischiando le carte per fornire gli stessi servizi sarebbero stati ne­cessari meno dipendenti. Un gioco che non è riu­scito. Per cui il numero di contribuenti che si rivolge a ROMA 5 è ampiamente superiore a quanto i di­pendenti sono in grado di “assorbire” e questo come in molti uffici dirotta personale dell’Area Controlli verso l’Area Servizi con la con­seguente riduzione delle potenzialità operative dell’Accertamento. E’ questo che si vuole? I Lavo­ratori non vogliono que­sto. L’assemblea di Roma5 ha richiesto:

·        la riduzione del numero di ore di apertura de­gli sportelli;

·        un numero chiuso per i contribuenti servibili;

·        una riduzione del 40% del carico di lavoro at­tribuito all’ufficio come conseguenza del forte disagio che l’attivazione dell’ufficio ha comportato.

NON SI POSSONO FARE LE NOZZE CON I FICHI SECCHI. Speriamo che Roma5 sia da esempio a tutti gli uffici.

 DIPARTIMENTO TERRITORIO L’INCERTEZZA ATTANAGLIA

Diversi giorni fa ci è giunta dalla sede del Catasto di La Spezia la seguente lettera sottoscritta dall’Assemblea del Lavoratori:

I lavoratori  dell'Ufficio del Territorio della Spezia, riuniti in assemblea, disorientati e continuamente allarmati dalla copiosa ridda di voci, relative al proprio futuro affermano la loro opposizione a qualsiasi processo di riforma che non tenga in giu­sta considerazione la professionalità e gli elemen­tari diritti dei lavoratori.

Dichiarano ferma opposizione a qualsiasi forma di mobilità, di depauperamento delle competenze e alla  soppressione di alcuni uffici periferici (Demanio).

Chiedono pertanto alle OO.SS. una maggiore comunicazione reciproca, che dia certezze e non allarmismi sullo stato attuale della riforma.
Rivendicano il diritto alla partecipazione attiva per diventare protagonisti della riforma dell'Ammini­strazione ed invitano i colleghi di tutti gli Uffici del Territorio in collegamento fra di loro a tenere alto il livello d'attenzione, promovendo assemblee ed incontri con le OO.SS. La Spezia 02-06-2000

Ritenendo uno dei compiti delle Organizzazioni sindacali quello di favorire il dialogo tra i lavoratori, abbiamo deciso di rilanciare la lettera dei colleghi di La Spezia in cui ritroviamo tutti i dubbi e le perplessità che solleviamo da tempo rispetto al pro­cesso di transito alle Agenzie che per i colleghi dei Catasti può significare passaggio agli enti locali ed esternalizzazione dei servizi.

Nel frattempo rileviamo che tra le parole d’ordine dello sciopero bluff del 21 giugno scorso CGIL,CISL,UIL e SALFi avevano sollevato il pro­blema salvo dimenticarsene sulla firma dell’accordo che li ha portati alla revoca.

Segnaliamo inoltre che gli stessi sindacati stanno da qualche giorno conducendo trattative “sotterranee” sia con Picardi (Territorio) che con Spitz (Dema­nio) di cui ovviamente continuano a non far trape­lare nulla. Ribadiamo che è necessario che i lavo­ratori siano al corrente di quanto accade, i se­greti sono fo­rieri di “cattivi pensieri”. Le Rappre­sentanze sinda­cali di base hanno intenzione, come abbiamo già se­gnalato, di organizzare un’Assemblea nazionale di tutti i Catasti a cui potrà partecipare chiunque e in cui abbiamo inten­zione di chiedere all’Amministrazione di scoprire pubblicamente le sue carte.

  INFORMAZIONI -  INVIO TELEMATICO DICHIARAZIONI - ORARIO DI LAVORO  

Mentre andiamo in stampa si sta tenendo la tratta­tiva sugli argomenti in oggetto. Siamo presenti alla stessa e approfondiremo la questione sul prossimo numero. Al momento ci limitiamo a constatare che ancora una volta si conduce una trattativa a consun­tivo di un servizio già reso dai lavoratori, si continua a parlare di 5.000 lire a dichiarazione ma non si chiarisce da dove e a chi. Sull’orario di lavoro le Organizzazioni sindacali presenti sembrano più inte­ressate a disquisire sul metodo piuttosto che sul me­rito della questione. Staremo a vedere.