“L’AFFARE n. 2”

(sul Fondo Speciale Bilaterale di Solidarietà’…)

 

 

“Un’apposita disciplina del Fondo (leggasi Fondo di Previ­denza) sarà adottata con successivo provvedimento dal Ministero, (sentite le rappresentanze sindacali ?) “

dal Regolamento d’Organizzazione del Ministero, all’art. 20, comma 5.

Il Fondo speciale … ha lo scopo di attuare interventi nei confronti dei lavoratori dipendenti del Ministero delle Fi­nanze e delle Agenzie Fiscali nell’ambito e in connessione con i processi di ristrutturazione e/o riorganizzazione azien­dale o di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro…”

art. 2  comma  1, da un (ipotesi?) di  ACCORDO ISTITU­TIVO DI UN FONDO SPECIALE BILATERALE DI SOLI­DARIETA’ PER IL SOSTEGNO DEL REDDITO DELL’OCCUPAZIONE E DELLA RICONVERSIONE PRO­FESSIONALE DEL PERSONALE FINANZIARIO

 

Il raffronto dei due brani dimostra che tra loro non c’è solo una connes­sione che riguarda l’argomento trattato, ma anche una connessione che riguarda l’intenzione: entrambi i brani sono frutto dello stesso pensiero; ma non per telepatia, bensì per accordo. Prendiamo l’art. 20, il Regolamento sull’Organizzazione… E prendiamo la differenza sulla punteggia­tura…. Quella virgola prima della parentesi, non è un errore, denuncia solo che inizialmente non c’era la parentesi a racchiudere il “sentite le rappresentanze sindacali”. E non c’era neppure il punto interroga­tivo.

 

Dopo questa considerazione, raffrontiamo il brano art. 20 all’altro, art. 2 comma 1; il pensiero che li ispira è identico……. La possibilità di trattare con le OO.SS., in un secondo momento; dopo l’entrata in vigore delle Agenzie; e quindi con più libertà di movimento, la destinazione del Fondo di Previdenza..

 

E infatti, l’Accordo Istitutivo (art. 2) tende la mano all’Amministrazione  prevedendo per il futuro la desti­nazione del Fondo di Previdenza in funzione dei processi di riorganizzazione e/o ristrutturazione azien­dale e di riduzione e trasformazione di attività e di lavoro (la copertura economica degli anni di “sci­volo”, per mandare a casa gli “inutili”; una vera e propria Cassa Integrazione, pagata con i sacrifici dei la­voratori che restano in servizio e che, per di più, sono privati anche della certezza del lavoro)

 

A fronte della nostra denuncia di questa possibilità, e della conseguente collusione tra alcune OO.SS. e l’ Amministrazione, – è apparsa la presa di distanza della UIL dall’ipotesi di accordo (comunicato il 16-10-2000): la forza dell’intervento ci induce a ritenere che l’intento sia quello di dissociarsi non da un documento anonimo, bensì dal sospetto di un patto già stretto tra Amministrazione e OO.SS. A proposito: gli altri tacciono?

 

Si dirà che il clima è, per l’appunto, quello del sospetto.

 

NOI ABBIAMO SPALLE LARGHE,

LAVORATRICI E LAVORATORI NON HANNO PAZIENZA ILLIMITATA

 

Roma, 26-10-2000                                                                                                                                                                             RdB-Pubblico Impiego

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Coordinamento Finanze