Centri di servizio: rush finale

 

 

Finalmente, dopo scioperi, petizioni e proteste del personale dei Centri di Servizio, l’Amministrazione si è ac­corta che il problema esiste e va affrontato seriamente per trovare, loro parole, “una soluzione che garantisca e tranquillizzi il personale”.

 

Abbiamo già accennato all’incomprensibile tentativo di depistaggio e prevaricazione da parte di alcuni sindacati che si arrogavano il diritto di discutere in esclusiva dei problemi di lavoratrici e lavoratori, spaccando il fronte sindacale che, mai come ora, dovrebbe restare compatto, anche in considerazione della evidente forte rappre­sentanza che le RdB hanno costruito nei Centri di Servizio.

 

Nonostante questo le RdB hanno imposto la loro partecipazione alla riunione di ieri, considerando la con­testualità delle proposte una necessità per un corretto svolgimento della trattativa nonché l’unica strada per ot­tenere veramente risultati di tutela.

 

L’Amministrazione, riguardo alle sedi, salvo l’eccezione di Genova, di cui si recepisce l’accordo locale sul riuti­lizzo della sede, ha sostanzialmente confermato tempi e modalità di chiusura che già aveva esposto a Novem­bre scorso.

 

Noi oltre a manifestare le necessità di sedi come Bari e Venezia, che chiedevano specifiche soluzioni abbiamo riba­dito la nostra proposta – varata da diversi mesi e frutto di confronti con il personale:

 

a)    in caso di soppressione dei Centri di Servizio il personale deve essere destinato agli uffici di suo gradimento;

b)    la proposta, nello specifico, è quella di far esprimere al personale due opzioni, ciascuna per un singolo ufficio, di cui una può essere anche fuori della regione sede del Centro di Servizio in cui il dipendente lavora;

c)     l’Amministrazione deve destinare i dipendenti sulla base di tali opzioni, anche in soprannumero rispetto alle (pre­sunte) piante organiche degli uffici richiesti;

d)    vanno verificate le possibilità di mobilità (sempre volontaria) verso altre Agenzie, e verso altre Amministrazioni;

e)     vanno chiariti tempi e modalità di sviluppo, il personale va immediatamente assegnato alle sedi richieste, salvo poi distaccarlo presso i Centri di Servizio fino al termine dello svolgimento delle procedure operative residue.

 

L’accordo che dovrebbe scaturire in un prossimo incontro, da tenersi probabilmente il 20 febbraio p.v. preser­verà accordi ritenuti più favorevoli a livello locale, ma sarà comunque vincolo minimo di tutela per eventuali successivi accordi locali.

 

Nel frattempo, qualsiasi iniziativa unilaterale da parte di singole Direzioni Regionali, va immediatamente sospesa.

 

L’Amministrazione, ha già concordato su questi ultimi passaggi e si è riservata di valutare nel dettaglio la nostra proposta di mobilità, virtualmente non opponendosi a nessuna ipotesi.

 

E’ ovvio che proprio in questo momento è necessario spingere per le garanzie che tutti cerchiamo, vi invitiamo quindi, una volta di più a ribadire tramite l’invio via fax (dott.Pastorello 06 50544009) di ulteriori raccolte di firme la ferma posizione del personale.

 

Roma, 13 febbraio 2001

P.RdB-PI Agenzie Fiscali

Pietro Falanga