IL SACCO BUCATO N. 7/2001 – 11 Maggio

In questo numero:
Ci dispiace… ma parliamo ancora.
 
Passaggi tra e nelle aree 1: un accordo da rivedere
 
Passaggi tra e nelle aree 2: perché non siano solo numeri
 
Carichi di lavoro: esempio di cattiva gestione e di pessimo servizio
 
Operazione trasparenza: il testo della lettera che stiamo inviando agli uffici
 
Mobilità del personale:l’accordo sui Centri di Servizio coinvolge tutti
 
14^ mensilità, partita la petizione
 
A tutte le RSU – Più potere, più democrazia. Contro le Direzioni Regionali e/o Compartimentali
 
Dogane: perdita di competenze?

 

Ci dispiace… ma parliamo ancora

Chi ha seguito con attenzione non superficiale gli eventi degli ultimi anni, ha avuto modo di verificare quanto le Rappre­sentanze sindacali di base abbiano basato la propria attività sindacale sulla condivisione delle infor­mazioni. Siamo in­fatti dell’idea che tutti i dipendenti devono essere messi al corrente di ciò che accade, al fine di poter coscientemente assumere posizioni chiare nei confronti dell’Amministrazione e scardinare la lobby dei “sindacalisti di professione”. Abbiamo cercato di moltiplicare i mo­menti e gli strumenti informativi, e seppur negli attuali limiti di mezzi che abbiamo, rispetto alle multinazionali sindacali, crediamo di esserci distinti per aver imposto, fino ad ottenere talvolta risultati eccezionali, temi come la riqualificazione del personale, organizzazione del lavoro, il salario, la 14^ mensilità, orario di lavoro, la formazione, la mobilità, la trasformazione del rapporto di lavoro, le Agenzie…  Se molti di questi pro­blemi non siamo riusciti ancora a risolverli, si deve anche alla pervicace opera di sindacati che costruiscono il sistema e poi contestano (mai fino in fondo) le conseguenze di ciò che hanno creato. A qualcuno non piace che ci sia chi dice que­ste cose, chi solleva problemi e fa proposte diverse. Per questo hanno cercato di metterci il bavaglio. Nell’ultimo pe­riodo, infatti, Ministero e Agenzie, avevano deciso di non convo­carci più alle riunioni, infischiandosene della reale rap­presentanza, fatta di condivisione di contenuti, e fa­cendosi forti dell’applicazione di una norma del 1997, che era stata definita DECRETO ANTICOBAS, secondo la quale i sindacati sotto una certa soglia numerica non avrebbero alcun diritto. L’ARAN però, accogliendo le nostre precise eccezioni su tale applicazione ci ha riammesso alle trattative. Ed ora siamo qua ed abbiamo richiesto di riaprire, al fine di migliorarne gli esiti, le trattative chiuse nell’ultimo periodo e a cui il­legittimamente, non era­vamo stati convocati. Qualcuno preferirebbe non ci fossimo. Lavoratrici e lavoratori no. E lo stanno dimo­strando quotidianamente iscrivendosi alle  RdB e aderendo alle nostre iniziative… e lo dimostreranno alle elezioni RSU del prossimo autunno, dove, siamo certi, una volta per tutte, si affermerà la necessità di ricostruire un sin­dacato vero rigettando chi da anni ci ha abituato a tuttaltro…  Parafrasando qualcuno: c’è uno spettro che si ag­gira  per le Agenzie…

Robespierre

 


Passaggi tra e nelle aree 1: un accordo da rivedere

Il 4 maggio scorso i soliti sindacati hanno sottoscritto un accordo che, in linea con quanto fatto finora, vara un’ulteriore corsa ad ostacoli per il passaggio di livello. Ancora una volta si trasforma un diritto acquisito in un diritto da acquisire: riqualificazione docet. Ad oggi, e diciamo così perché abbiamo chiesto, sulle basi di quanto dicevamo nel precedente articolo,  di riaprire la discussione, l’accordo pre­vede i seguenti posti da mettere a concorso con bando da pubblicare en­tro il 13 giugno:


 

Entrate

Passaggi entro le aree

 

Vacanze organico al 31.12.2000

Posti da bandire per anno 2000

Posti da bandire per anno 2001

Totale

Anno 2000 – da C1-C2 a C3

20%

883

177

 

 

Anno 2001 – da C1-C2 a C3

80%

 

 

706

883

 Passaggi tra le aree

 

 

 

 

Totale

Anno 2000 – da A1 a B1

100%

0

0

600

600

Anno 2000–da B1-B2-B3 a C1

40%

5277

2111

 

 

Anno 2001 – da B1-B2-B3 a C1

30%

 

 

1583

3694

Territorio – Demanio (“sono ripartiti, separatamente per il 2000 e per il 2001, tra l’Agenzia del Territorio e l’Agenzia del Demanio in modo proporzionale rispetto al personale in servizio all’1.1.2001 per i livelli interessati al passaggio per il 2000 ed al 30.4.2001 per i livelli interessati ai passaggi per il 2001”).

Passaggi entro le aree

 

Vacanze organico al 31.12.2000

Posti da bandire per anno 2000

Posti da bandire per anno 2001

Totale

Anno 2000 – da C1-C2 a C3

20%

365

73

 

 

Anno 2001 – da C1-C2 a C3

80%

 

 

292

365

 Passaggi tra le aree

 

 

 

 

Totale

Anno 2000 – da A1 a B1

100%

360

360

 

360

Anno 2000–da B1-B2-B3 a C1

40%

1376

550

 

 

Anno 2001 – da B1-B2-B3 a C1

30%

 

 

413

963

Uffici Centrali

Passaggi entro le aree

 

Vacanze organico al 31.12.2000

Posti da bandire per anno 2000

Posti da bandire per anno 2001

Totale

Anno 2000 – da C1-C2 a C3

20%

154

31

 

 

Anno 2001 – da C1-C2 a C3

80%

 

 

123

154

 Passaggi tra le aree

 

 

 

 

Totale

Anno 2000 – da A1 a B1

100%

34

34

 

34

Anno 2000 – da B1-B2-B3 a C1

40%

1021

408

 

 

Anno 2001 – da B1-B2-B3 a C1

30%

 

 

307

715

Dogane

Passaggi entro le aree

 

Vacanze organico al 31.12.2000

Posti da bandire per anno 2000

Posti da bandire per anno 2001

Totale

Anno 2000 – da B1-B2 a B3

30%

888

266

 

 

Anno 2001 – da B1-B2 a B3

20%

 

 

178

444

Anno 2000 – da C1-C2 a C3

50%

340

170

 

 

Anno 2001 – da C1-C2 a C3

50%

 

 

170

340

 Passaggi tra le aree

 

 

 

 

Totale

Anno 2000 – da A1 a B1

100%

291

291

109

400

Anno 2000 – da B1-B2-B3 a C1

50%

358

179

 

 

Anno 2001 – da B1-B2-B3 a C1

20%

 

 

72

251

 


Innanzitutto troviamo conferma delle nostre posizioni rispetto agli ex terzi livelli. Una vertenza molto accesa, di circa un anno fa, riguardante soprat­tutto il personale ad­detto alla lettura ottica nei Centri di Servizio, non ha condotto a risultati immediati so­prattutto gra­zie all’opera “meritoria” di chi, all’epoca aveva deciso di sotto­scri­vere – senza parlare di numeri - un accordo che prevedesse il passag­gio dall’area A all’area B del 100% dei posti vacanti. Dopo un anno scopriamo che i posti vacanti erano, come dice­vano le RdB, zero. Per que­sto motivo, gli stessi soggetti si sono accorti, con un anno di ritardo, che si deve proce­dere, citiamo testualmente “all’attivazione della con­certazione per la rimodulazione delle consistenze organi­che delle aree A e B”. Se anziché fare la guerra alla RdB e a lavoratrici e la­voratori che con essa stavano com­battendo, i firmatari dell’accordo avessero posto il pro­blema a suo tempo… Meglio che niente, ma i 600 po­sti messi, comunque, a disposizione alle Entrate non sono ancora in grado di “svuo­tare” l’area A. lo stesso pro­blema si rileva negli altri ex diparti­menti. Noi chiediamo che si incre­mentino i posti a disposizione fino al passaggio totale degli attuali III li­velli e che questa proce­dura non sia sottoposta ad alcun percorso concor­suale, comprendendo, a quel punto, la totalità dei dipendenti. Si rileva inol­tre  la forte contraddizione relativa all’accesso alla ex VII qualifica e, di conseguenza, il blocco della carriera per gli attuali B2 (i V livelli). Nel con­creto vediamo infatti che non esiste alcuna possibilità di carriera interna all’area B. Se è vero che sia i B1 che i B2 possono accedere al livello C1 (quanto questo sia costituzionale è tutto da vedere, temiamo nuovi ri­corsi) è anche vero che, favoriti per questa “corsa” sono i livelli B3. Ora, ammesso che la riqualificazione vada in porto, cosa di cui francamente, an­che leggendo questo accordo, cre­diamo che tutti dubitino nonostante ciò che dicono, ci troveremmo nella situazione di garantire, di fatto, un doppio salto per coloro che attra­verso essa sono passati da B2 a B3 e tenere al palo tutti gli altri. Il risul­tato sarà quello di svuotare il B3 e sfruttare B2 e B1 ( i poveri III livelli che passeranno da uno sfruttamento all’altro) per coprire tutte le tipologie di lavoro dell’Area B, che come in molti saprete, sono ormai tutti affe­renti al livello B3. Si risolve così il problema mansioni superiori? Cre­diamo che vada immediatamente pre­vista una procedura di passaggio all’interno dell’area B. Anche di que­sto chi ha sottoscritto l’accordo si è accorto solo ora chiedendo una di­chiarazione congiunta in materia. Un ultima annotazione, dovuta, sulle mo­dalità di sviluppo della selezione. Si fa riferimento agli accordi 4/8/2000 e 15/1/2001, che come avevamo avuto già modo di affermare, ripropongono procedure sulla falsa riga di quelle effettuate con la riqualificazione. Er­rare è umano ma perseverare è diabo­lico.

 

Passaggi tra e nelle aree 2: perché non siano solo numeri

Abbiamo inviato ai Direttori degli Uffici una richiesta di organi­gramma dettagliato. In sostanza chiediamo che sia elencato il perso­nale dell’ufficio, la sua qualifica e gli inca­richi e mansioni assegnate. Que­sto consentirà ai delegati locali di po­ter fare un discorso coerente sui ca­richi di lavoro e rafforzerà le consi­dera­zioni della nostra delegazione nazio­nale rispetto alla questione pas­saggi di livello, confermando, rite­niamo, che l’inquadramento a livelli superiori è atto dovuto e consequen­ziale all’attuale organizzazione dei processi lavorativi.

 

Carichi di lavoro: esempio di cattiva gestione e di pessimo servizio

La questione dei carichi di lavoro, ol­tre ad essere un problema di inte­resse precipuo del dipendente, che ha il dovere di sapere che cosa - e quanto deve fare – è questione che riguarda soprattutto chi usufruisce dei servizi da noi erogati. Un esempio, il Front-Office degli Uffici delle En­trate, dove la mancata individuazione di un tetto massimo di pratiche defi­nibili dai singoli addetti, non consente di servire gli utenti in maniera omo­genea. Contraddizione nelle con­trad­dizioni, la cosiddetta prima in­forma­zione, incarico di enorme re­sponsabi­lità affibbiato solitamente a ex uscieri – senza riconoscimenti di sorta – solitamente è completamente fuori da ogni verifica sui carichi di la­voro perché chi ha studiato gli uffici ha pensato questo incarico come re­siduale… Non c’è che dire, siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di quanto la nostra amministrazione faccia af­fidamento sulla nostra com­pleta ed incondizionata disponibilità. E se que­sta, per motivi anche indi­pendenti dalla nostra volontà, venisse meno?

 

Operazione trasparenza: il testo della lettera che stiamo inviando agli uffici

Stiamo, contemporaneamente a questo numero del bollettino, in­viando ai direttori la lettera prean­nunciata sulla traspa­renza nella ge­stione di fondi del salario accesso­rio. Segue il testo della lettera. Sollecitiamo i nostri dele­gati, e, co­munque, chi fosse d’accordo con la nostra iniziativa a controllare il suo effettivo sviluppo. E’ ora che i diri­genti si assumano le loro responsa­bilità e rispondano ai rap­presen­tanti di lavoratrici e lavora­tori delle loro scelte.

 

Oggetto: trasparenza gestione fondi salario accessorio.

La scrivente O.S. richiede, sulla base della legge 241/90, prospetto dell’assegnazione dei fondi di salario ac­cessorio presso il Vostro Ufficio.

Nel dettaglio, viene formulata richiesta di essere messi a conoscenza, degli importi attribuiti e/o assegnati a ciascun dipen­dente a titolo di indennità, di fondi incen­tivanti e di straordinario.

Si richiede che tale prospetto venga det­tagliato per ogni sua voce.

Si fa presente che, trattandosi di tipologie di reddito dalle quali in nessun modo possono trasparire “dati sensibili”, non è possibile non fornire i dati richiesti pena incorrere nelle penalità previste dalla legge 241/90.

Si richiede la consegna dei prospetti ri­chiesti o al delegato RdB, ove presente, ovvero al numero di fax 06 – 233 200 763 (Centro Documentazione della scrivente O.S.).

Cogliamo inoltre l’occasione per sottoli­neare, qualora questo non avvenisse, la necessità che qualsiasi distribuzione di fondi all’interno dell’Ufficio vada effettuata fornendo ai singoli destinatari distinta che contenga

a)       natura dei fondi distribuiti

b)       dettaglio degli importi di contribu­zione e di imposte rela­tivi ai fondi stessi.

Vi chiediamo infine di segnalare – al nu­mero 06 233200763 il responsabile del procedimento così come richiesto dalla legge 241/90.

 

Mobilità del personale: l’ipotesi di accordo sui Centri di Servi­zio coinvolge tutti

Un altro accordo sottoscritto senza le Rappresentanze sindacali di base è quello relativo alla vertenza Centri di Servizio. Si è trattato di un vero e proprio esproprio. La vertenza sulla chiusura dei Centri di Servizio, e il personale lo sa benis­simo, è un pro­blema che abbiamo sol­levato e rap­presentato da anni. Fin da settembre avevamo proposto una soluzione che accollasse, come era giusto, all’Amministrazione l’onere delle sue scelte sbagliate. Nell’ottuso tentativo di dimostrare che le RdB non rappre­sentavano nulla – senza neppure ac­corgersi che così si insul­tavano le mi­gliaia di lavoratrici e la­voratori che avevano – unitariamente -  parteci­pato alle nostre iniziative, si è scelta la strada dei tavoli separati e poi dell’accordo solitario. Così fa­cendo si è raggiunto un accordo che delega ai tavoli regionali l’individuazione delle carenze o degli esuberi sul territorio e che mette in circolo risorse econo­miche (tempora­nee e comunque fi­nanziate da cifre non distribuite al personale) per in­centivare la mobilità di tutto il per­sonale delle regioni interessate. Se, come avevamo ri­chiesto, il personale dei Centri di Servizio avesse potuto chiedere l’assegnazione all’ufficio più gradito, ciò sarebbe stato garanzia sia per esso che per tutti gli altri colle­ghi che invece così sono tirati in ballo. Se è vero che si parla, al mo­mento , solo di mobilità volontaria, anche il più sprovveduto è in grado di capire che dopo che i sindacati hanno concor­dato – o ancora peggio, hanno contri­buito ad individuare – carenze ed esuberi, il passo successivo è la per­dita di ogni potere rivendicativo a ri­guardo… Ci sono Direzioni Regionali, che più di altre hanno il problema dei Centri di Servizio che stanno, mo­strando una sospetta disponibilità, già chiedendo alle orga­nizzazioni sin­dacali locali di “dare i numeri”… E sappiamo come taluni lo sap­piano fare bene.

 

14^ mensilità, partita la peti­zione

Contestualmente alle lettere su orga­nigramma e salario accessorio stiamo inviando negli uffici una petizione con questo testo:

I sottoscritti lavoratori, dipendenti del Mi­nistero delle Finanze (DPF) ovvero di­staccati presso le Agenzie Fiscali, in ser­vizio presso l’Ufficio: __________ nel re­spingere ogni logica di lavoro a cottimo, CHIEDONO che a decorrere dai fondi relativi all’anno 2000, attualmente in di­scussione presso codesto Ministero, la cosiddetta “quota fissa” del Fondo Unico di Amministrazione venga utilizzata per l’istituzione della 14^ mensilità o Premio di produzione, distribuita a tutti i dipen­denti, a titolo di riconoscimento dell’elevato grado di produttività raggiunto e ormai acquisito.

Se non vi fosse pervenuta entro mer­coledì 16 maggio p.v., fatene richiesta al nostro numero di fax: 06-233200763 o al nostro indirizzo Email:  ilsaccobucato@libero.it

 

A tutte le RSU – Più potere, più democrazia. Contro le Di­rezioni Regionali e/o Compar­timentali

A novembre si terranno le elezioni RSU. Sono un appuntamento impor­tante. Primo perché lavoratrici e la­voratori avranno modo di rieleggere i propri rappresentanti. Secondo per­ché con il voto attribuito a ciascuna sigla sindacale si andranno a rivedere i “rapporti di forza” tra le stesse, fatto questo mai così importante come in questa fase di transizione alle Agenzie. Ma le RSU sono state messe in questi anni in grado di non disturbare il manovratore attraverso la moltiplica­zione dei livelli di con­trattazione su­periori ai posti di la­voro e a cui le RSU non potevano par­tecipare. Obiettivo delle RdB è quello di giungere alle elezioni di Novembre avendo modifi­cato il più possibile questo stato di cose, nella speranza di ottenere il ri­conoscimento del ruolo centrale dei delegati eletti di­rettamente da chi lavora. Il primo appuntamento per discutere di questo è un’Assemblea Nazionale dei dele­gati RSU, a Roma, il 1° giugno. La prima ri­chiesta, che era presente an­che nella nostra piattaforma integra­tiva del Ministero delle Finanze, è la limitazione dei ruoli delle Direzioni Re­gionali e/o Compartimentali che oggi espropriano ai diretti interessati la ge­stione del salario accessorio, orario di lavoro e mobilità.

 

Dogane: scontri di potere e riduzione di competenze?

Ci è stata consegnata la direttiva sui “Ruoli e competenze dell’Agenzia delle dogane e della Guardia di fi­nanza nel settore doganale”. La diret­tiva è presente sul nostro sito e sarà inviata a parte per posta elettronica agli Uffici delle Dogane. Nell’arco della discussione di presen­tazione della stessa ci è parso di ca­pire che la situazione che si viene a creare con la “privatizzazione” dell’attività tec­nica delle dogane è si­tuazione di disa­gio per lo Stato che, giustamente, teme di perdere il con­trollo della questione doganale. Il ri­schio è che tale controllo venga riac­quisito attra­verso un aumento degli incarichi della Guardia di Finanza a discapito dei di­pendenti dell’Agenzie delle Dogane.