UFFICI delle ENTRATE: CHIUSURA SABATO

 Le RdB prendono atto della decisione unilaterale dell’Agenzia delle Entrate di
chiudere gli uffici il sabato a partire dal 2 febbraio.

Non possono essere d’accordo con tale decisione che, in spregio della continuità e necessità del servizio ai contribuenti, viene così motivata (testualmente da Circolare 2001/196359):

 L’apertura degli uffici nella giornata di sabato si è dimostrata perciò non solo inutilmente onerosa - in quanto le spese di funzionamento dell’ufficio vanno comunque sostenute - ma, per certi versi, anche controproducente, in quanto ha di fatto comportato una riduzione della disponibilità di personale negli altri giorni della settimana, quando invece l’afflussodi utenza è massiccio.”

Esiste forte contraddizione tra questo atto e la contestuale necessità (rilevata nella stessa circolare e da recente nota della Direzione Tributi) di fornire un servizio più puntuale. Siamo in presenza della scelta di assecondare l’afflusso del pubblico piuttosto che di indirizzarlo, magari con maggiore pubblicità, verso altre fasce giornaliere ed orarie (ammesso che siano oggi poco utilizzate).

In assenza di modifiche strutturali (nuove sedi decentrate, soluzione dei problemi organizzativi, assunzione e formazione di personale, diluizione delle comunicazioni e dilatazione dei tempi di scadenza) la nuova ondata di cartelle ed avvisi, annunciata proprio in coincidenza con la chiusura degli uffici il sabato, finirà col riproporre all’interno degli Uffici delle Entrate le solite scene dantesche.

Non basta dare la colpa alle “cartelle pazze”, che spesso, nell’88 % dei casi, pazze non sono, e che sono generate dai piani di recupero arretrato e dalle scelte di esternalizzazione dei servizi effettuate dalle Entrate.

Per far fronte alle nuove emergenze l’Agenzia quindi conterà ancora una volta sul “buon cuore” del personale e sul fatto che in “prima fila” si ha poco tempo per fare discorsi.

Inaccettabile. Non solo non concorderemo mai in merito alla chiusura del sabato, ma denunciamo fin da ora l’operazione di un Agenzia che, non prendendosi carico delle proprie responsabilità, continua a proporre ai mezzi di comunicazione di massa proclami roboanti, scaricando così sulle spalle dei singoli addetti, ogni eventuale (certa) disfunzione che dovesse verificarsi.

In coerenza con il proprio ruolo, le RdB continueranno però, in ogni ambito di trattativa che sarà attivato, a partecipare fattivamente alla ricerca di soluzioni che, data la situazione, comportino minori oneri per il personale coinvolto.

Roma, 31 gennaio 2001

Esecutivo Nazionale
RdB-Ministeri e Agenzie Fiscali

Pietro Falanga