7 maggio 2002
Il sacco bucato n.6/2002

SOMMARIO

1. La vera realtà
2. Decentramento catasti: che succede?
3. Catasti: Geoweb, chi era costui?
4. Demanio. Caduta libera
5. Entrate. Accordo sulle indennità 2001
6. Entrate. Legge 312/80, si comincia a pagare

7. Le RdB nelle Agenzie Fiscali

8. Pensierino della sera…

1. La vera realtà

In più di un’occasione abbiamo avuto modo di sottolineare quali sono i deficit delle attuali Agenzie e dell’attuale sistema delle relazioni sindacali. Siamo stati molto critici anche con altre organizzazioni sindacali, che sembravano non accorgersi del decadimento avanzante. Alcune di loro, anzi, hanno continuato a proporci il modello Agenzie come un miglioramento su tutta la linea, sia sul piano dei servizi, sia sul piano dei diritti. Abbiamo, da diverso tempo, individuato il nodo della questione, ci stiamo impegnando per scioglierlo, o, qualora si rivelasse un nodo gordiano, anche a reciderlo.

Secondo noi, il problema sta nell’eccessiva tecnicizzazione che è insita nelle Agenzie. I sindacati, a partire dalle RSU nei luoghi di lavoro, fino a giungere ai tavoli nazionali, sono divenuti sempre di più agenti notarili che hanno come unico compito quello di gestire – seppure al meglio - quanto deciso da altri. E’ un ruolo in cui non ci riconosciamo. Rappresentare significa essere di parte, avere un ruolo critico e propositivo volto a modificare le cose che ci hanno “programmato” a credere come reali ed incontrovertibili. Per troppo tempo ci è stata propinata una realtà virtuale, in cui tutto funziona bene, in cui i dipendenti devono essere felici e soddisfatti.

L’11 giugno, il ministro Tremonti, nel primo anniversario dell’Era Berlusconi, aggiungerà fandonie alle fandonie. Le RdB si opporranno. Vogliamo squarciare questa realtà illusoria, vedere, e far vedere, qual’è il vero mondo. Poi, tutti insieme, decideremo che fare.

Neo

2. Decentramento catasti: che succede?

Se l’osservatorio sul decentramento, come tutti gli strumenti tecnici attivati dalle Agenzie, fa il suo dovere, questo diviene inutile perché, come accade sempre, il Ministero, senza confrontarsi con nessuno, continua per la sua strada che è quella di perseverare in un decentramento ottuso che, oltre che costare di più, fa saltare la necessaria uniformità di trattamento delle questioni fiscali e di conseguenza è garanzia di iniquità per i cittadini, oltre che, fatto di non marginale importanza, mettere a rischio di mobilità migliaia di lavoratrici e lavoratori. Anche questa è una cosa che deve emergere per quello che è, demistificando il luogo comune che il decentramento è un metodo per avvicinare i servizi ai cittadini. Stiamo lottando da tempo per coordinare un’attività di protesta dai vari uffici, attività che porti ad una modifica delle inique normative attuali. Qualcosa si è mosso nel panorama politico e sindacale, ma non è ancora abbastanza.

Anche per questo, l’11 giugno diviene una vetrina importante in cui lavoratrici e lavoratori potranno dire la loro, anche sulla questione del decentramento.

3. Catasti: Geoweb, chi era costui?

Sulla rete Internet troviamo GEOWEB – Servizi Telematici per i Geometri (www.geoweb.it) una società, come dichiarano loro stessi sulla pagina di presentazione, nata da un’iniziativa del Consiglio Nazionale Geometri e Sogei, per rendere disponibile un insieme di servizi mirati in particolare visure catastali e ispezioni ipotecarie, in questo modo le banche dati degli Uffici del Territorio saranno presenti in tempo reale 24 ore su 24 sui computer dei singoli professionisti che potranno richiedere la stampa di documenti ed effettuare i pagamenti riguardanti i diritti erariali e tasse ipotecarie.

In tempi brevi attraverso la rete di Geoweb sarà inoltre possibile ottenere la stampa d’estratti di mappa e planimetrie e la presentazione telematica degli atti d’aggiornamento catastale (Docfa, Pregeo ) .

A questo punto diventa indispensabile capire chi si nasconde dietro questa società oltre il  Consiglio Nazionale Geometri e la concessionaria Sogei, quali sono i soggetti pubblici o privati che si rivendono le banche dati dell’Agenzia del Territorio e ancor più grave vendono un prodotto in concorrenza con l’Agenzia del Territorio e con tariffe più basse.

Sul portale dell’Agenzia del Territorio:

 www.agenziaterritorio.it/servizi/professionisti/sister/index.htm troviamo l’offerta ufficiale dell’Amministrazione  SISTER ( Sistema Interscambio TERritorio ) un servizio operante da 1998 che offre gli stessi servizi in modo forse più scadente e limitato, con tariffe e norme burocratiche d’attivazione decisamente più elevate, un esempio stipulando la convenzione con l’Amministrazione è vietata la commercializzazione delle visure, che sono consentite solo per l’espletamento dell’attività professionale.

Nell’offerta del privato Geoweb questo limite non è indicato,  quindi con il principio che tutto quello che non è vietato è consentito lasciamo immaginare che cosa accadrà.

Riportiamo una tabella con le differenze dei costi di gestione per il professionista, che pone sicuramente fuori mercato l’offerta dell’Amministrazione, per l’esempio prendiamo tra i servizi offerti la visura con indicato il guadagno della società Geoweb.

 

GEOWEB Consiglio Nazionale Geometri e Sogei )

SISTER (Agenzia del Territorio)

Attivazione Servizio (una tantum)    

€. 77,47 +IVA(20%)

Non previsto

Deposito  cauzionale 

€. 103,29

Deposito cauzionale (Cat B2)

€. 2.065,83

Canone annuale

€. 309,87 + IVA (20%)

Canone annuale  (Cat B2)

€. 2.065,83

Costo visure catastali (tariffe erariali come presso l’Ufficio)

€. 0,26 a pagina

Costo visure catastali (tariffe erariali come presso l’Ufficio)

 

Per chi fosse interessato all’approfondimento, rimandiamo ai rispettivi indirizzi web, dove potrà valutare i costi degli altri servizi, in particolare le ispezioni ipotecarie comprese nel servizio Geoweb e non nel canone del servizio fornito in proprio dall’Amministrazione con Sister.

Quello che è incomprensibile e folle, come sia possibile, che dei privati possano vendere un servizio ad un prezzo inferiore a quello praticato dall’Agenzia del Territorio che è il proprietaria delle banche dati e legale fornitore del servizio a Geoweb.

Tutto questo oltre far riflettere i lavoratori degli Uffici provinciali e le OO.SS., dovrebbe far comprendere ai Comuni, che l’Amministrazione con il DECENTRAMENTO ai Poli Catastali o le CONVENZIONI  impone comunque siano le scelte, dei costi  ingenti a loro carico, per poi far guadagnare privati tramite il vero decentramento quello telematico.

Sembra superfluo ricordare che tutto il lavoro dell’ufficio serve alla formazione e aggiornamento della banca dati, la vendita dei  dati è l’unica fonte d’introito reale.

Quindi poniamo delle domande che attendono risposte:

  • Perché quando si tratta di guadagno si lascia la gestione al privato?

  • Perché si è deciso di rendere di fatto non vendibile Sister?

  • Da chi è composta di fatto la Soc. Geoweb , loro dichiarano che è nata da un’iniziativa del Consiglio Nazionale Geometri e Sogei, noi riteniamo che i due privati non potevano certo mettere le mani sulla banca dati, quindi chi è il terzo soggetto ?

  • Quanto paga la Geoweb di concessione all’Agenzia del Territorio per il servizio che rivende?

  • L’Amministrazione ha mai spiegato ai Comuni che loro con il Decentramento dovranno solo pagare dei costi, perché il vero decentramento lo gestirà la Geoweb aprendo di fatto in tutta Italia sportelli decentrati presso gli studi dei professionisti, i quali presenti anche in piccoli paesi, potranno trasformare la loro attività divenendo titolari dello sportello decentrato, l’operatore sarà probabilmente il praticante di studio? 

4. Demanio: caduta libera

 La costituzione della “Patrimonio dello Stato SPA” – prevista in un decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri l’11 aprile u.s., è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Riportiamo alcuni passaggi di un documento che ci è pervenuto dalla Filiale di Firenze e in cui ci riconosciamo integralmente.

“al comma 10 dell’art. 7 del D.L. in argomento, si afferma che, in tale società potranno essere trasferiti tutti i diritti sui beni immobili facenti parte del patrimonio disponibile e indisponibile dello Stato nonché sui beni facenti parte del demanio dello Stato e, comunque, quelli su tutti i beni elencati nel conto generale del patrimonio statale. Non una parola viene spesa riguardo al destino del personale dell’Agenzia del Demanio che presumibilmente sarà direttamente interessato da tale processo se non quanto indicato al comma 6 del Decreto stesso, laddove si legge che “il rapporto di lavoro del personale dipendente della società è disciplinato dalle norme di diritto privato e dalla contrattazione collettiva. Anche se non appare del tutto chiaro il contesto in cui si colloca tale iniziativa, a poco più di un anno dalla costituzione delle Agenzie Fiscali, avvenuta nell’ambito di una riforma dell’Amministrazione Finanziaria nata con l’appoggio entusiastico di molti addetti ai lavori, a nostro avviso, questa operazione può preludere alla dismissione e privatizzazione del patrimonio pubblico e conseguentemente allo smantellamento di un importante settore dello Stato, qual’è quello rappresentato dal Demanio. Ciò rappresenta, quindi, un pericolo reale non solo per il futuro occupazionale dei dipendenti del Demanio, che viene progressivamente svuotato delle sue funzioni, ma anche per la difesa di primari interessi pubblici e collettivi. “

Le Rappresentanze sindacali di base hanno già da tempo sollevato il problema, hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale, suggerendo di rifiutare il Servizio Prolungato. Abbiamo chiesto un incontro con i vertici dell’Agenzia, i quali, evidentementente, non sapendo cosa risponderci, non ci hanno ancora convocato. Ora invitiamo, come forma di protesta, tutti i dipendenti a formulare – in massa - richiesta di trasferimento ad altre Agenzie.

Nessuno e niente è al riparo, notizia dell’ultima ora è che è stato messo in vendita l’immobile del Centro di Servizio di Bari (dopo un accordo che ne prevedeva il riutilizzo).

L’11 giugno, i colleghi del demanio, più di altri dovranno alzare alta la loro voce. Sono loro infatti le (prime) vittime designate dell’operazione di svendita del patrimonio che ha come unico fine quello di creare liquidità dissipando i gioielli di famiglia.

5. Entrate: Accordo sulle indennità 2001

Le Rappresentanze sindacali di Base non hanno sottoscritto l’accordo sulle indennità del 2001 perché ripropone un sistema vecchio e discriminatorio. Riteniamo non sia corretto corrispondere, con i soldi di tutti, e creando fortissime disparità economiche, indennità che (l’esempio del responsabile per la sicurezza è il più eclatante) vengono attribuite a soggetti che, nella maggior parte dei casi, sono scelti direttamente dai Direttori, spesso senza nessun serio ragionamento su carichi di lavoro e attribuzione degli incarichi perpetrando un sistema che, oggettivamente, continua a favorire i dipendenti dei livelli più elevati. I paradossi sono molti, pensiamo, ad esempio alle 4 ore continuative di front-office che impediranno la corresponsione dell’indennità a coloro che presteranno tale servizio nelle ore pomeridiane… Si tratta, quindi, di una logica che divide i dipendenti, con una discriminazione che cresce proprio perché se ne discute a posteriori, rendendo impossibile qualsiasi verifica concreta. Negli uffici, le RSU, potranno solo ratificare gli elenchi che le Direzioni gli sottoporranno.

Tutti i dipendenti dovrebbero, invece, essere messi in grado di recuperare il loro stipendio. L’organizzazione del lavoro, dicono i tecnici, non è più per funzioni, ma per processi e ognuno collabora, con accresciuta professionalità, al processo di lavoro di cui fa parte. E’ quindi antistorico – ma, evidentemente,  clientelarmente utile a qualcuno - continuare a ragionare per prebende da elargire ad alcuni e di cui mai nessuno è certo, visto che si ridiscutono ogni anno e la cui entità non è mai definita. A proposito, l’accordo si fonda su soldi virtuali, che dovrebbero esserci, ma di cui non vi è ancora certezza assoluta.

La nostra proposta, che deve spazzare via le indennità è il recupero in busta paga di tali importi con il riconoscimento professionale ed economico del determinante ruolo svolto all’interno del processo lavorativo.

Ecco, comunque, alcuni passaggi dell’accordo:

Le OO.SS. (non RdB) e l’Agenzia concordano:

“di ripartire le somme relative al 26% dell’importo complessivamente costituito dal FUA 2001 e dalla quota incentivante, di cui all’art.13 comma 3, lettera a, della Convenzione 2001, stimata in euro 56.293.802,00 lordi, euro 51.639.977,00 al netto dei contributi a carico dello Stato, con le seguenti modalità:

1)       una quota parte stimata in euro 2.280.000,00 lordi, euro 1.718.161,26 al netto dei contributi a carico dello Stato, è destinata alla remunerazione delle indennità per i Centri di risposta telefonici secondo le modalità indicate nell’allegato A;

2)       una quota pari a euro 185.466,00 lordi, euro 139.763,37 al netto dei contributi a carico dello Stato, è destinata alla remunerazione delle attività formative nei Centri di assistenza telefonica secondo le modalità dell’allegato A;

3)       una ulteriore quota pari a euro 2.324.056,00 lordi, euro 1.751.360,96 al netto dei contributi a carico dello Stato, per la corresponsione dell’indennità per l’attivazione degli uffici locali, incluse le attività formative connesse a tale attivazione, secondo quanto previsto nell’allegato A;

4)       la somma restante stimata in euro 51.504.280,00 lordi, euro 38.812.568,00 al netto dei contributi a carico dello Stato, viene destinata alla costituzione del budget d’ufficio. La somma viene ripartita tra le Direzioni regionali e gli Uffici Centrali dell’Agenzia sulla base dei carichi di lavoro (85%) e presenze in servizio (15%), come da tabella B allegata. La ripartizione delle suddette risorse tra gli uffici dipendenti dalle Direzioni regionali verrà definita in sede locale sulla base delle medesime percentuali.

Nelle contrattazioni decentrate di posto di lavoro il budget d’ufficio, che costituisce autonoma leva gestionale per il miglioramento dei servizi a livello locale, sarà utilizzato prioritariamente per remunerare le indennità di processo e di funzione individuate a livello nazionale nelle modalità e nella misura dell’allegato A.

Le ulteriori risorse del budget d’ufficio, fermo restando quanto previsto dall’art.32 del vigente CCNL del comparto ministeri, potranno essere utilizzate anche per remunerare, con importi da stabilire in sede locale, gli specifici contributi forniti dai lavoratori, non destinatari delle indennità dell’allegato A, ai processi connessi alla gestione tributi, alla gestione delle risorse umane ed all’attività di controllo e contenzioso.”

 

1) Gestione tributi

Indennità di front-office

Il compenso spetta a coloro che svolgono allo sportello le seguenti funzioni in via continuativa per una durata non inferiore alle 4 ore: informazione e assistenza al pubblico; ricezione e trattamento di atti, dichiarazioni, avvisi di regolarità, cartelle  e altri documenti; bollatura registri; rilascio codici fiscali e partite IVA.

Non spetta, invece, a chi svolge la funzione con carattere di saltuarietà nell’ambito della stessa giornata di servizio.

L’indennità è corrisposta nel seguente modo:

uffici locali, nella misura giornaliera di euro 9,00; altri uffici periferici, nella misura giornaliera euro di 6,00.

Indennità per il personale dei centri di risposta telefonica

Al personale dei centri di risposta telefonica viene attribuita una indennità base pari ad euro 9,00 giornalieri. Inoltre allo stesso personale spetta una indennità aggiuntiva giornaliera per i compiti svolti, così differenziata:

euro 6,00 per la remunerazione del personale dei centri di risposta telefonici ivi compresi quelli di minor rilevanza; euro 7,00 per la remunerazione dei team leader presso i centri di risposta telefonici di maggior rilevanza e di minor rilevanza;

2) Gestione risorse umane

Indennità di turno

Spetta per ogni turno di lavoro effettuato nell’arco delle 24 ore dal personale addetto ai servizi di portineria, di vigilanza sugli impianti, di controllo automatico degli accessi, di assistenza agli impianti di elaborazione dati, di segreteria dei Dirigenti Generali e dei Direttori Regionali, nonché dal personale di quegli uffici che articolino il proprio orario di servizio su turni previa contrattazione decentrata, alle condizioni previste dall’articolo 1 dell’accordo successivo stipulato ai sensi dell’art. 19, comma 5, del C.C.N.L. del Comparto Ministeri (quota giornaliera = 20% della quota dello straordinario moltiplicata per 6 ore).

Il compenso per il turno feriale, nonché per il turno festivo, notturno e notturno-festivo compete nella medesima misura stabilita per il Dipartimento delle Dogane e delle Imposte Indirette.

Indennità per lavori disagiati

Spetta nella misura di euro 2,50 giornalieri, al personale addetto alla conduzione di automezzi, ai centri di fotoriproduzione e stampa, ai centralini e alle lavorazioni iniziali e/o alla lettura ottica delle dichiarazioni, ai gestori di rete locale e a coloro che svolgono compiti ordinari e prevalenti di terminalista o di immissione non saltuaria di dati in rete.

Tale indennità è corrisposta limitatamente ai giorni di effettiva applicazione, a condizione che il personale sia addetto per non meno di 3 ore al giorno all’espletamento delle funzioni disagiate.

Indennità centralinista non vedente

Spetta nella misura prevista dalla legge 29 marzo 1985, n.113.

Indennità per l’attivazione degli uffici locali

L’indennità viene corrisposta nel seguente modo:

Þ al personale in posizione di distacco nell’anno 2001 presso gli uffici locali, per un periodo di permanenza nella sede fino ad un massimo di sei mesi, e comunque non oltre il 31/12/2001. In sede di contrattazione decentrata regionale verranno individuate le posizioni per ogni ufficio locale attivato e verrà corrisposto il compenso in oggetto per ogni giornata di funzione nel modo seguente:

per una distanza dal Comune dell’ufficio sede di organica appartenenza:

1) da 10 a 30 chilometri euro 7,80 ; 2) da 31 a 60 chilometri euro 13,00 ; 3) oltre 60 chilometri euro 20,70

Ove ricorrano i presupposti di legge, spetta, inoltre, l’indennità di missione.

Indennità per la formazione

Spetta per la remunerazione del personale addetto alla formazione nei Centri di risposta telefonica e al personale che ha svolto attività di formazione e istruzione in sede locale in occasione dell’attivazione degli uffici locali. L’indennità spetta nella misura oraria di euro 36,20. I compensi vengono corrisposti sulla base delle ore consuntivate.

3) Direzione e responsabilità

L’indennità spetta:

1) ai Direttori degli uffici non dirigenziali, ai responsabili dei Centri di assistenza telefonica, ai Capi Area degli uffici locali non dirigenziali di rango provinciale o che siano di significativa entità (organico superiore alle 50 unità) nella misura giornaliera di euro 13,00;

2) ai Capi Area degli uffici locali di minore rilevanza, nella misura giornaliera di euro 10,40;

3) ai responsabili della sicurezza, incaricati secondo la normativa vigente, nella misura giornaliera di euro 2,60;

4) ai Capi delle Segreterie dei Direttori regionali, agli Ispettori non dirigenti, ai Capi reparto delle Direzioni regionali ove costituiti, ai Capi reparto negli Uffici II.DD., I.V.A., REGISTRO E CENTRI DI SERVIZIO, ai Capi Team, ai coordinatori dell’Area Servizi (ove già esistenti) e ai Responsabili delle Sezioni Staccate degli uffici locali e delle Sezioni Staccate delle DD.RR., nella misura giornaliera di euro 6,20;

5) al personale addetto alla predisposizione di atti di consulenza giuridica: atti riguardanti l’interpretazione di norme fiscali, nonché relativi alla soluzione di quesiti e alla formulazione di risposte ad istanze di interpello presso le strutture centrali e regionali. L’indennità spetta nella misura giornaliera di euro 5,20.

4) Attività di istruttoria esterna e contenzioso

L’indennità spetta:

1) al personale addetto alle verifiche fiscali ed agli accessi mirati, eseguiti nell’ambito dell’attività di controllo sostanziale, per ogni giornata di  funzione esterna all’ufficio, nella misura di euro 15,50;

2) al personale che svolge altre attività istruttorie esterne, nella misura giornaliera di euro 6,20;

3) al personale addetto alla rappresentanza dell’Amministrazione, con formale incarico, presso le Commissioni Tributarie nella misura giornaliera di euro 13,00 ogni volta che sia esercitata la funzione e al personale addetto alla rappresentanza presso la Magistratura Ordinaria e Onoraria, con formale incarico, limitatamente alle convocazioni per le controversie di lavoro (ivi compresa la rappresentanza presso le sedi previste per il tentativo obbligatorio di conciliazione), nella misura giornaliera di euro 26,00 ogni volta che sia esercitata la funzione.

Nota bene

Le indennità, di cui ai punti 1, 2, 3 e 4, non sono cumulabili tra loro nello stesso periodo temporale con l’esclusione, però, dell’indennità di turno, quella per lavori disagiati e di centralinista non vedente, che sono invece cumulabili tra loro e con le altre nello stesso periodo temporale. In caso di diritto a due o più indennità nello stesso periodo temporale sarà corrisposta quella più favorevole. Per le indennità di direzione e di responsabilità l’incarico deve essere stato conferito con provvedimento formale e le indennità per tali tipologie di lavoro, per l’anno 2001, sono corrisposte in luogo del compenso di cui all’art.18 del CCNL. Agli ispettori non dirigenti l’indennità spetta per la sola giornata di verifica fuori della sede di servizio.

 Tutte le quote pro capite per giornata di funzione e per ore di docenza sono al netto dei contributi previdenziali e dell’IRAP a carico del datore di lavoro.

6. Entrate. Legge 312/80, si comincia a pagare

Qualche tempo fa abbiamo varato un’iniziativa per ottenere il pagamento di rivalutazione monetaria e interessi sulla legge 312/80. L’Agenzia delle Entrate sta cominciando a pagare. Segno che finché non si chiede con forza nessuno “regala niente”. E così una semplice e banale raccolta di firme può divenire un segnale per chi, fino a quel momento ha fatto finta di nulla. Non sappiamo se si può dire che si tratti di una vittoria delle RdB… ma certo è che se i problemi non si sollevano…

7. Le RdB nelle Agenzie Fiscali

Le questioni che si stanno movendo sono di una tale portata che diviene impossibile affrontarle con sola sola denuncia, seppure di un soggetto, come sono le RdB, senza padroni e senza padrini.

Abbiamo la necessità di incrementare la nostra forza attraverso l’adesione di lavoratrici e lavoratori al nostro sindacato oltre che, naturalmente, alle nostre iniziative. L’iscrizione alle RdB, oltre che essere un modo per finanziare il nostro intervento (anche informativo) è un modo per dichiarare chiaramente che si è contrari a privatizzazioni e smantellamenti (qualsiasi forma essi assumano).

Stiamo inoltre, in affiancamento ai coordinamenti regionali e/o provinciali, costruendo una rete di delegati che garantisca – tramite posta elettronica - il collegamento bilaterale tra base e “vertice” (anche se non ci piace definirci così) elemento principale per la costruzione di un sindacato democratico ed efficace nei suoi interventi.

Chiediamo quindi ai colleghi di iscriversi alle RdB e ai delegati un maggior impegno di partecipazione, anche segnalando la loro disponibilità a far parte della rete di collegamento (ilsaccobucato@libero.it).

8. Pensierino della sera

 Da tempo parliamo di privatizzazione dei servizi dello stato. Molti sono scettici. Vogliamo però ricordare, oltre a quanto appare da tempo su “il sacco bucato”, che l’anagrafe tributaria è gestita da un soggetto privato, e che l’assistenza fiscale, che potrebbe essere fornita dallo stato è gestita da soggetti privati… cosa ci fa pensare che questi processi, già così pervasivi, non possano subire ulteriori accelerazioni?