Nella confusione e nell’ansietà che caratterizzano lo stato d’animo più diffuso presso i Lavoratori della procedura selettiva del 26/9/2001, soccorre, per strano che possa sembrare, l’analisi linguistica. Secondo il “Nuovo Zingarelli” “tirocinio”, termine centrale, ufficialmente utilizzato nella disposizione istitutiva dell’Agenzia delle Entrate, è: “Scambio dell’addestramento professionale con una prestazione di lavoro subordinato”. E’ proprio ciò che si cerca di tacere, quando l’Amministrazione, nel corpo stesso della disposizione, nega diritti fondamentali dei Lavoratori, estendendo l’opera con la nefasta “Guida al tirocinio (ancora!)” dell’Ufficio Assunzioni. Nonché a ricordare i “puncta dolentes” che abbiamo illustrato in un precedente volantino (selezione, stipendio, assenze, maternità, diritti sindacali tra gli altri), sorge l’impulso a sviluppare il discorso sull’autocontraddizione che l’Amministrazione pone, attuando procedure ravvicinate (vedi quella del 9/8/2002) e rischiando a nostro avviso di urtare contro i principi stabiliti di recente dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla riqualificazione.

Non si vede, infatti, come si possa giustificare questa deplorevole dilapidazione di “risorse umane” ottimamente formate con i costosi cicli di apprendimento di cui parliamo, per dar luogo di rincalzo a successive procedure con la previsione di ulteriori “scarti lavorativi”. Non ci sarà magari il rischio di un danno erariale? Scusandoci con i colleghi per gli orrori linguistici accumulati tra virgolette nel periodo precedente, porgiamo un’ilare osservazione: avete notato che anagramma (perfetto, diremmo) di “tirocinanti” è “intorcinati”, cioè secondo l’eversivo Zingarelli di cui sopra: ”Confusi, caotici, disordinati”.

Nomen omen, davvero; ma, passando dal faceto al serio informiamo tutti gli interessati che le R.d.B. (da sole, ovviamente) hanno chiesto al Direttore dell’Agenzia una convocazione urgente per discutere l’intera lamentabile materia.  

Porteremo i vostri/nostri argomenti per vedere se dalla confusione, dal caos, dal disordine si potrà tornare alla dimensione dei diritti.