| 
 | 
 | 
|  | 
| L’articolo 17 del Regolamento di Agenzia (delle Entrate)
      sancisce il diritto alla Formazione ed individua nei percorsi
      formativi una leva fondamentale per l’accrescimento professionale
      ed economico dei Lavoratori.   Rimandiamo alla più ampia ed esauriente letteratura prodotta
      dalle RdB sulla penosa questione salariale e ci soffermiamo qui su alcune
      considerazioni, amare, relative al tema della Formazione.  Ci ostiniamo a scriverla con la lettera maiuscola perché le
      attribuiamo un valore inestimabile: essa consentirebbe un costante
      riscatto culturale e professionale dei Lavoratori e renderebbe certo ed
      inconfutabile il “valore professionale” di tutti, ad onta di
      un’amministrazione che continua a negare percorsi di carriera e
      riconoscimenti economici adeguati.  Detto questo ci troviamo a commentare un accordo, siglato
      dall’amministrazione con alcune (tutte tranne noi) organizzazioni
      sindacali il 31/03/2003, che rappresenta degnamente quali siano gli
      effetti di una pratica sindacale giocata al ribasso, in danno dei
      Lavoratori e delle loro aspettative.  Un serio accordo definito in sede centrale avrebbe
      rappresentato l’occasione d’oro da non perdere per sgombrare il
      campo, una volta per tutte, dalle mille ombre che investono la Formazione;
      ombre che si allungano quotidianamente sui tanti Lavoratori
      misteriosamente esclusi dai percorsi formativi, sulle modalità con
      cui vengono scelti i temi della Formazione, su quanto effettivamente
      costi, al di là dei 4.800.000 Euro del 2002 e dei 3.000.000 di Euro
      provvisori del 2003 (proprio così, oltre 15 miliardi di Lire in due
      anni!), sulle capacità effettive dei docenti e sulla qualità degli
      eventi formativi. Invece ci ritroviamo con il solito protocollo d’intesa
      che dice e non dice, rimanda e rinvia, prevede e straparla, con tanto di
      firma dei signori ribassisti.   Intanto siamo ad aprile, la Formazione è partita da tre
      mesi, i piani per il 2003 sono ovviamente blindati, e il condono che ai
      Lavoratori non interessava per niente, ha già prosciugato una parte dei
      fondi di spesa stanziati per pagare i docenti.   Negli Uffici locali cresce il malcontento per la mancata
      trasparenza che, fino a prova contraria, avalla qualsiasi ipotesi e
      congettura su tutta la materia. Né possiamo consolarci con una
      Convenzione che uccide definitivamente l’idea di riconoscimenti
      economici significativi, che insinua il dubbio ragionato che
      l’Agenzia delle Entrate stia perpetrando a danno dei Lavoratori
      spiacevoli sorprese quali pesanti ristrutturazioni territoriali e
      professionali. Nel ricordare le premesse giungiamo alle conclusioni. Sulla
      Formazione chiediamo all’amministrazione: Ø     
      trasparenza e tempestività nella elaborazione dei
      Piani Formativi; Ø     
      trasparenza sui criteri di individuazione dei docenti
      e dei discenti; Ø     
      chiarezza sulla quantificazione dei costi della
      Formazione e sulla qualità degli eventi formativi; Ø     
      riconoscimento di pari dignità a tutti gli eventi
      formativi, perché non ci sia anche qui la distinzione tra cultura e
      avviamento professionale. Esecutivo Nazionale Finanze e Agenzie Fiscali |