NOMENKLATURE

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Il 19 maggio scorso, CGILCISLUIL, che, quando si tratta dei loro interessi, appaiono, più che mai, un soggetto unico, hanno effettuato uno sciopero in difesa della (loro) politica di concertazione ed, in particolare, hanno fatto chiaro riferimento all’Accordo del 4 Febbraio 2002. 

L’Accordo, lo ricordiamo, era stato da noi dettagliatamente criticato perché a fronte di poche lire, incerte in tempi e modi di corresponsione (soldi attribuiti in prevalenza come produttività e quindi non in busta paga), si dava il via ad un processo di privatizzazione dei servizi pubblici senza precedenti. 

A chi volesse leggere l’accordo (in particolare gli articoli sei e otto) segnaliamo che è ricavabile dal sito www.rdbwebstato.it. Lo abbiamo rimesso in prima pagina ad esempio della scempio della concertazione su lavoratrici e lavoratori dipendenti.

Noi, soprattutto a fronte di tale accordo, avevamo mantenuto la giornata di sciopero per il 15 febbraio 2002. L’adesione era stata altissima, sia alla protesta che alla manifestazione nazionale. Alcuni giornali (la Repubblica, ad es.) avevano parlato della nascita del quarto sindacato in Italia. 

Se siamo senza aumenti di stipendio dopo quasi 18 mesi dalla scadenza del contratto questo è dovuto, non tanto al governo “cattivo”, quanto alla scelta (voluta da CGILCISLUIL con gli accordi di luglio 1993… anche questi nella piattaforma dello sciopero del 19 maggio u.s.) di eliminare ogni meccanismo automatico di adeguamento dei salari all’inflazione e legare gli “aumenti” alla contrattazione (garantendo così un ruolo a tutti i sindacalisti di professione). 

Non si tratta qui di governi più o meno buoni. Anche governi “buoni” hanno procrastinato i tempi di applicazione del contratto, giocato al ribasso (in dieci anni, il potere d’acquisto dei nostri salari è diminuito del 30%), svuotato la busta paga e puntato sul salario accessorio, devastante per le nostre tasche e per l’unità del personale. 

Leggete i documenti. Scioperare per gli accordi di febbraio 2002 e luglio 1993 significa scioperare per le privatizzazioni e per mantenere il sistema attuale, CHE NON FUNZIONA!

La difesa della concertazione è semplice difesa della “nomenklatura” sindacale. 

Lo ripetiamo ancora di più oggi, quando il processo di privatizzazione basato sulla finanziaria 2002 (articoli 28 e 29), completamente recepita nell’accordo di Febbraio 2002, e poi sulla Finanziaria del 2003 (articolo 34), su cui, nonostante i nostri allarmi, CGILCISLUIL non ha fatto neppure dieci minuti di sciopero, diventa, nelle Agenzie Fiscali, drammaticamente di attualità. 

Vogliamo fermare le privatizzazioni o semplicemente garantire alla nomenklatura sindacale la cogestione delle stesse?

 E’ il momento di passare il Rubicone…  

Ai nostri delegati ribadiamo che non si possono ottenere veri risultati stando nel sistema attuale, fatto di una mortificante pratica di inutili contrattazioni, in cui il sindacato viene privato del proprio ruolo propositivo e viene ridotto a gestore di scelte altrui. Se questo è l’obiettivo di altri, questo è quanto noi contestiamo. 

Ai nostri colleghi, molti dei quali hanno partecipato allo sciopero del 19 maggio, chiediamo di riflettere attentamente e rapidamente su quale sindacato vogliono e di dare forza alle nostre idee. Oggi l’iscrizione alle RdB diviene necessaria… non perdete più tempo… potreste non averne più molto!

Roma, 22 maggio 2003

Esecutivo Nazionale RdB-PI Finanze e Agenzie Fiscali


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