Dogane: dove il dente duole

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All’interno dello stato di agitazione del personale delle Agenzie Fiscali della Liguria, il personale delle dogane ha deciso di astenersi dalle prestazioni di lavoro straordinario (RSP) oltre le ore 14 del sabato e la domenica, assicurando sempre l'operatività di eventuali prestazioni necessarie per garantire il servizio viaggiatori ed i servizi essenziali.

Il D.L. 374/90 sottolinea che l'orario ordinario di apertura degli Uffici doganali è fissato dalle ore 8 alle ore 18 nei giorni dal lunedì al venerdì e dalle ore 8 alle ore 14 nella giornata del sabato. In nessun Ufficio appartenente alla Direzione regionale della Liguria si sono verificati casi di astensione delle prestazioni in straordinario (in realtà R.S.P.) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 ed il sabato dalle 8 alle 14, per i compiti istituzionali attribuiti all'Agenzia delle Dogane.

Ciononostante, come già accaduto per l’UTF di Ancona, e, abbiamo saputo, alla Dogana di Livorno (da dove, purtroppo, ci giungono voci non proprio lusinghiere rispetto all’atteggiamento dei vertici regionali di CGIL-CISL-UIL) la Commissione Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha sentito il dovere di intervenire, per censurare la protesta.

In Liguria, le segreterie regionali delle sigle sindacali, compresa RdB, che stanno conducendo una battaglia unitaria, hanno risposto compatte, evidenziando, alla Commissione che lo stato di agitazione, nulla ha a che fare con una dichiarazione di sciopero.

Questo episodio (unito a quelli di Ancona, Livorno e chissà quanti altri che restano nell’ombra) ci obbliga ad alcune riflessioni:


IL DIRITTO DI SCIOPERO

Aver ceduto negli anni, e non parliamo certo di RdB, sul diritto di sciopero, accettandone la limitazione, fa si che questo strumento diventi, di fatto, inutilizzabile, non solo, fa si che le Amministrazioni più reazionarie abbiano in mano un’arma (la legge 146/90 e la Commissione di Garanzia) da utilizzare in senso intimidatorio verso qualsiasi tipo di protesta, anche quando, come in questo caso, NON C’ENTRA NULLA.


L’ORDINARIO STRAORDINARIO 

Nelle Dogane, ma è così in molte altre realtà, il taglio del personale ha fatto si che attraverso l’utilizzo dello straordinario venissero garantite lavorazioni ordinarie, ed in taluni casi (anche se, come visto, la Liguria non rientra tra quelli) i servizi minimi essenziali.

LA COMBINAZIONE DI QUESTE DUE QUESTIONI E’ UNA MISCELA ESPLOSIVA, SECONDO LA QUALE LO STRAORDINARIO DIVIENE UN OBBLIGO PER CHI LAVORA! 

L’Agenzia delle Dogane, infine, che, tirando continuamente in ballo la Commissione di Garanzia, dimostra che, visto che la lingua batte dove il dente duole, lottando unitariamente, sui contenuti e nei modi, si colpisce duramente.  

QUESTA E’ LA STRADA DA PERCORRERE !