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SALARIO ACCESSORIO: UNA TRASFORMAZIONE POSSIBILE

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Roma, 31 luglio 2003


In previsione dell’inizio delle trattative per la ripartizione del FUA 2003, presentiamo la nostra proposta sull’argomento. Va premesso che non abbiamo condiviso i criteri utilizzati negli anni precedenti, troppe voci hanno frantumato il fondo scontentando i più per accontentare pochi; troppi conteggi hanno fatto sì che per liquidare minimi importi di incentivo si dovesse lavorare quasi più di quanto sia necessario per le attività incentivate. Se non volessimo ridurre il numero delle indennità dovremmo proporne una “ad hoc” per chi effettua le liquidazioni!  

Ridurre e semplificare, quindi, ma anche e soprattutto stabilizzare e rendere quanto meno “accessorio” possibile questa parte del nostro salario. Le 20.000 firme raccolte per la costituzione della 14° mensilità ci confermano che questa è una necessità che non può più essere ignorata. 

La proposta che metteremo sul tavolo è essenzialmente quella di recuperare risorse fin qui utilizzate, a nostro avviso, in modo improprio, per destinarle alla creazione di una mensilità aggiuntiva, oltrechè per mantenere l’attuale indennità di professionalità (la cui liquidazione potrà avvenire sia in un’unica soluzione, sia mensilmente in busta paga) e, quindi, non più disponibile per la contrattazione, né per usi diversi, a qualsiasi titolo. 

Ci riferiamo ai soldi accantonati per la mobilità incentivata in previsione dell’attuazione degli Uffici Unici, una riforma talmente necessaria che non valeva la pena spenderci una lira, tantomeno un euro, che non fosse stata a carico del personale (ricordiamo la previsione in Convenzione di sette Uffici a costo zero per il 2003), agli importi accantonati a retribuire le qualifiche super, che a nostro avviso erano un onere contrattuale e per questo bisognava destinarvi apposite risorse, ma anche ai costi per coprire la RSP, stralciati in parte dal FUA. Con questo non vogliamo certo diminuire le ore di straordinario, che rappresentano una voce salariale ormai “fissa” per tanti lavoratori delle Dogane, ma denunciare che all’atto della trasformazione da straordinario in RSP, solo parte delle risorse necessarie a retribuire l’ex lavoro straordinario è stato accreditato nel FUA, integrando il resto con risorse che già ne facevano parte e creando il paradosso che, in pratica, parte delle ore le paghiamo noi!  

Per quanto importante sia lo straordinario, non ci sembra il caso di avallare la scelta di una “colletta” fra i dipendenti per pagare le ore necessarie a tenere aperte le Dogane.

Rimarrebbero nel fondo quindi la produttività, finanziata con i fondi relativi all’incentivazione (art.3 della Convenzione, art.12 del D.L. 79/97 e art. 3, comma 193, della L. 549/95), la RSP nonchè disagiata, confine, rischio, reperibilità, centralinisti non vedenti, cassieri e ricevitori. 

Attendiamo di conoscere l’ammontare del FUA 2003 per dare una consistenza numerica alla nostra proposta, sperando di non trovarci più in futuro a contrattare somme già a consuntivo. Ma se nel frattempo riprendete in mano l’Accordo sul FUA 2002 e avete il tempo per fare due conti, vedrete che la trasformazione del salario accessorio nel senso indicato da noi e dalle vostre 20.000 firme è possibile (poi vedremo chi è più fantasioso fra noi lavoratori e Tremonti!). 

A proposito di numeri, chi condivide le nostre proposte ma pensa che per farle passare contano i numeri della rappresentatività…..ci aiuti ad averli!