Roma, 6 maggio ’04
Contratto bloccato. Siamo ad una svolta


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Il Governo, direttamente e/o per bocca della Ragioneria dello Stato, pare eccepire su alcuni punti qualificanti del contratto: stabilizzazione del salario accessorio, questione buoni pasto, svuotamento dell’Area A. Le eccezioni che vengono poste sono solo falsamente tecniche… il Governo pare opporsi alle questioni (e non sono molte) che nel nostro contratto hanno carattere di innovazione.

Il problema è politico. Il Governo dimostra di volerci privati… si, ma privati di tutto.

Le Agenzie in cui siamo stati nostro malgrado catapultati, oggi ci chiedono standard di produzione (favoriti dalla nostra supina collaborazione a progetti finalizzati ed affini) ci impongono modelli gestionali aziendali, riorganizzazioni strutturali basate prevalentemente sul rapporto costi/ricavi, riduzioni del personale, flessibilità e precariato…

Una “modernità” che non ci piace e che comunque non trova alcuna contropartita contrattuale dove sia nel metodo che nel merito siamo fermi alla fine dell’800.

Se il contratto non dovesse passare lo scoglio del Consiglio dei Ministri in questa settimana le azioni di lotta dovranno intensificarsi e spostarsi sul territorio cittadino.

USCIAMO DAGLI UFFICI

LOTTO CONTINUO. La prima proposta la facciamo a Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Roma, Venezia. Generalizziamo l’esperienza già realizzata a Venezia e Genova, con azioni di disturbo delle estrazioni del lotto. Presentiamoci con trombe, fischietti, pentole ogni mercoledì dal 12 maggio fino alla firma definitiva del contratto.

FISCHIO IN PIAZZA. Ad ogni sortita pubblica dell’Agenzia delle Entrate, le iniziative Aziendali di facciata che tanto piacciono ai nostri vertici, presentiamoci armati di fischietti, cartelli e volantini per i contribuenti.

GUERRIGLIA FISCALE. Approfittiamo comunque di ogni occasione e evento pubblico per organizzare presidi e/o manifestazioni di protesta, in cui disturbare le manifestazioni quel tanto che basta per garantire visibilità al nostro problema contrattuale.

NESSUN COLLABORAZIONISMO. E poi… naturalmente, continuiamo a non collaborare negli uffici, attraverso qualsiasi iniziativa che possa rallentare e/o bloccare il lavoro (assemblee, presidi, pausa videoterminale, etc. etc).

Infine PARTECIPIAMO IN MASSA allo SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO del 21 MAGGIO ed alla MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA. Uno sciopero per dire che non ci stiamo più ad essere sfruttati come hanno fatto fin’ora.

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