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       22 Gennaio 2001. Le RdB scrivevano: Passaggio
      tra le Aree: smoke get in your eyes E’
      stato, non da RdB, sottoscritto l’accordo di passaggio tra le Aree. 
       Al
      di là del dettaglio del contenuto dell’accordo, che, come già avevamo
      denunciato a suo tempo, sancisce il peso del giudizio del dirigente
      - ulteriore passo verso la deregulation delle procedure di carriera -
      quelli che balzano immediatamente all’occhio sono quattro punti
      essenziali, in presenza dei quali non è possibile per chi voglia fare
      sindacato sul serio sottoscrivere l’accordo stesso: 1)
      Si
      ripetono tutte (o quasi) le procedure della riqualificazione in corso.
      Dovremmo aspettarci quindi nuovi ricorsi e tentativi di placcaggio. Ancora
      adesso non sappiamo se la riqualificazione andrà a buon fine. 2)
      Non
      vengono definiti i numeri dei posti disponibili – dovranno essere
      verificati dall’Amministrazione. Ricordiamo che questi numeri sono già
      stati modificati più volte – naturalmente al ribasso. 3)
      Non
      vengono individuati i fondi per finanziare i (presunti) passaggi.Non
      possono venire dal Fondo Unico di Amministrazione, e allora, dove sono gli
      stanziamenti? 4)
      Ancora
      una volta, non si afferma chiaramente un diritto per migliaia di persone
      che con la loro buona volontà hanno - nonostante un inquadramento legato
      a profili professionali dello "scorso millennio" - fatto
      funzionare gli uffici. Ci si ostina a ragionare su procedure
      paraconcorsuali, sui vecchi profili, mentre negli uffici la flessibilità
      regna sovrana (sponsorizzata dalle stesse sigle che firmano l’accordo
      nazionale).   11 Giugno 2004. La musica
      non cambia   Nella riunione dell’11
      giugno scorso, alle Entrate ci hanno confermato che le “vecchie”
      procedure – quelle derivanti dagli accordi del 2001 – sono, di fatto,
      bloccate, a seguito di sospensiva del TAR, che si pronuncerà nel merito
      il 14 luglio… e che quindi i nuovi bandi, - derivanti dall’accordo di
      agosto 2003 - che ci avevano fornito in   bozza e che si dovevano pubblicare
      il 4 giugno, restano in bozza!   Dire l’avevamo detto è
      inutile… lo sappiamo. Ma se sbagliare è umano, perseverare è
      diabolico.   Come per la
      “riqualificazione” si è nuovamente scelta una strada sbagliata,
      legata ai concorsi piuttosto che al riconoscimento delle mutate condizioni
      lavorative.   Si è costruito
      nuovamente un percorso umiliante per i dipendenti, un percorso
      “impallinabile”, che lede i diritti di tutti, riconoscendo solo i
      diritti di alcuni (e risparmiamo di entrare nel merito di punteggi e
      valutazioni). Oggi non ci si può stupire se qualcuno decide di
      “impallinarlo”, né si può demonizzare chi decide di farlo…   Comprendiamo l’Agenzia
      che ha tutto l’interesse a farci lavorare riconoscendoci meno possibile,
      retribuendoci meno possibile… ma i sindacati… non comprendere che
      ragionare con logiche concorsuali fa partire un gioco al massacro… le
      procedure 2001, le procedure 2003, tutto appare bloccato… ed i soldi,
      stanziati, tre anni fa, potremmo anche perderli…   La
      situazione impone un brusco cambiamento di atteggiamento:   UN
      PASSAGGIO DI LIVELLO PER TUTTI   E’ già accaduto alla
      Presidenza del Consiglio, sulla base del Decreto Legislativo 300/1999, a
      seguito dei forti processi di riforma e riorganizzazione.   IL
      DIRITTO DI TUTTI VA RICONOSCIUTO A TUTTI    | 
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