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       Oggi (9 settembre)
      si è tenuta una nuova riunione sulla “Unità di crisi”. Ennesima
      fumata nera. Anche oggi non si è riusciti a comprendere finalità,
      organizzazione e modalità di pagamento.  Unica indicazione
      ricevuta è delegare tali questioni ad un gruppo lavoro composto dal
      Direttore Regionale del Friuli Venezia Giulia, quello della Campania e due
      funzionari centrali, uno dell’AUDIT e uno della Gestione Tributi…
      oltre al fatto che l’Agenzia pensa di investire circa 30 mila euro al
      mese sulle Unità di Crisi. Siamo favorevoli a
      valorizzare i compiti istituzionali delle dogane, e ricordiamo che tra
      questi rientra anche il controllo merci… il lavoro svolto dalle
      Unità di Crisi non è un lavoro straordinario e quindi non deve essere
      trattato in questo modo. Per giustificare comportamenti diversi non si possono scomodare tragici eventi accaduti in altri paesi, su cui molto più dignitoso sarebbe un rispettoso silenzio. IN
      ITALIA NON ESISTONO LEGGI SPECIALI !!! La regolamentazione
      di compiti istituzionali, che restano tali seppur intensificati in alcuni
      momenti eccezionali, va effettuata contrattualmente e non può
      essere delegata ad un gruppo di lavoro. TRATTARE COMPITI
      ISTITUZIONALI COME SE FOSSERO LAVORI STRAORDINARI – COME SE FOSSIMO IN
      UN REGIME DA LEGGI SPECIALI - LEGITTIMA L’AGENZIA A PARLARE DI EMERGENZA
      E A DECIDERE UNILATERALMENTE SENZA DARE RISPOSTE A SEMPLICI DOMANDE COME: chi
      decide il personale coinvolto? come è pagato? – che orario deve fare?
      – che professionalità deve avere? – deve mettere a disposizione il
      suo cellulare e i suoi automezzi? la disponibilità del personale ruota?
      se si, come? il personale è su base volontaria? oppure no? far parte
      delle Unità di crisi sarà utile per i passaggi di livello? etc etc…  in
      assenza di risposte chiare a queste domande qualche malpensante potrebbe
      credere che la questione “unità di crisi” potrebbe essere gestita in
      maniera clientelare. Ed
      allora, l’Agenzia non vuole contrattare le regole? Semplice: tutto il
      personale dia la sua disponibilità ad aderire alle UNITA’ DI CRISI Nel frattempo, per non sapere ne leggere ne scrivere, noi abbiamo scritto alle singole Direzioni Regionali per conoscere il numero dei dipendenti coinvolti ad oggi nelle Unità di Crisi e se sono state fatte contrattazioni locali in materia.  | 
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