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Dogane di Genova. Punto e a capo. 
Incontro dal Prefetto di Genova. Fumata nera. Riprenderanno le agitazioni del personale.


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CGIL

CISL

UIL

RdB

SALFI

Genova, 4 Agosto 2004.

Circa un mese fa i dipendenti delle Dogane di Genova hanno iniziato una protesta, attuata attraverso la revoca della disponibilità alle prestazioni di servizio prolungato.

Il problema erano, per quanto ci riguardava, le carenze organizzativo/strutturali in cui versano le Dogane di Genova: assenza di personale, assenza di strutture, assenza di investimenti, assenza di un piano di adeguato allo sviluppo del Porto di Genova.

Abbiamo interessato a questa protesta il Prefetto di Genova, che, coinvolgendo Autorità Portuale ed operatori del Porto, ha spinto per una soluzione. 

Il 13 luglio u.s. le Dogane avevano assunto impegni scritti in merito a investimenti da fare. Il personale, responsabilmente, aveva sospeso lo stato di agitazione. 

Ma, il 30 luglio, in sede di riunione di verifica e quantificazione degli impegni presi abbiamo scoperto che le Dogane, non solo non avevano intenzione di investire nulla, ma, con un irrealizzabile accordo con gli operatori, pensavano di regolamentare le attività doganali a loro dire, secondo “le possibilità che ciascun soggetto ha ora”.

Ci siamo trovati quindi di fronte alla negazione dell’esistenza di un problema.

L’Agenzia delle Dogane continua a rispondere ad una situazione straordinaria in maniera ordinaria, senza prevedere nulla di più di quanto già previsto, sia in termini di personale che in termini di investimenti economici.

Fatto inaccettabile, soprattutto, visto che, nel frattempo, abbiamo registrato una presa di posizione delle Autorità Locali (del Presidente della Provincia, Repetto, e del Consiglio Regionale), ben tre interrogazioni parlamentari a riguardo (di maggioranza e di opposizione), e, soprattutto, le autorevoli e significative posizioni espresse in data odierna da Prefetto e Autorità Portuale, per le quali, la situazione di crisi è un dato di fatto, al punto tale che la Prefettura ha prospettato la costituzione di una Conferenza permanente sulle problematiche portuali. 

Questa proposta è giudicata di interesse assoluto dalle scriventi Organizzazioni sindacali, che però, non possono esimersi dal continuare a giudicare assolutamente insufficiente la posizione dell’Agenzia delle Dogane, uno degli attori principali dello sviluppo del porto di Genova, che invece continua a tenere una posizione vaga e defilata. 

Per noi, pur restando in attesa di verificare gli sviluppi dei prossimi giorni, sarà impossibile non riprendere lo stato di agitazione del personale. Già venerdì 6 agosto ci riuniremo in Assemblea per informare il personale e definire calendari e modalità della protesta.