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Il
quesito era: “Vista la documentazione riguardo alla
rotazione del personale dell’Agenzia delle Entrate delle
Liguria, e tenendo conto della prossima apertura della
Contrattazione Integrativa nazionale in cui tutti i sindacati
paiono auspicare una regolamentazione della situazione di
profili, mansioni ed inquadramenti economici. Si ritiene:”
Il
personale ha così risposto:
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A
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che
il documento sulla rotazione del personale sia esaustivo
delle necessità del personale e che quindi vada
sottoscritto immediatamente
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Voti
27
(3,96%)
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B
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che
il documento sulla rotazione del personale sia
pericoloso in assenza di regole precise definite dal
Contratto Integrativo, e che quindi debba essere
“congelato” e ridiscusso dopo aver apprezzato con
attenzione le determinazioni del Contratto Integrativo
stesso.
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Voti
427
(62,70%)
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C
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che
la rotazione del personale sia comunque uno strumento di
sfruttamento del personale e che quindi vada rigettata
“a prescindere”.
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Voti
183
(26,87%)
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Schede
Bianche o nulle
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Schede
44
(6,46%)
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risultato
inequivocabile
Come
inequivocabile è il dato di affluenza al voto. Nel primo
referendum consultivo della Liguria, su 1130 dipendenti
interessati, ha votato oltre il 60% degli aventi diritto, quasi
700 voti espressi.
Questo
dimostra due cose. La prima, che la democrazia reale, se si
vuole, è praticabile, la seconda che il personale ha detto
chiaramente che il problema non può essere ridotto ad una
questione di lobbies tra chi ha posti “appetibili” e chi
no.
La
rotazione potrebbe forse divenire una opportunità per
il personale. Ma devono essere prima definite regole
complessive chiare. Se e quando avremo un inquadramento
economico e giuridico effettivamente rispondente la realtà
si potrà capire chi, come e quando può ruotare…
Il
personale ha già dato molto… oggi si dichiara indisponibile
a continuare a dare senza nulla in cambio. E’ un messaggio
forte e chiaro.
E
noi riteniamo nostro preciso dovere rilanciare questo
messaggio, forte e chiaro, sul tavolo di trattativa
nazionale… per un Contratto Integrativo vero!
Così,
secondo noi, si fa sindacato. Il resto sono chiacchiere.
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