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CHIUSURA UFFICI ENTRATE.

LA STORIA CONTINUA…

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Il 26 febbraio è proseguito il confronto con l’amministrazione sulla ipotesi di riorganizzazione degli uffici della regione.

Nell’incontro abbiamo dovuto subire aspre critiche perchè i nostri comunicati avrebbero creato del terrorismo psicologico nei colleghi coinvolti, i quali una volta informati hanno voluto dire la loro su ciò che stava accadendo, e  perchè avremmo stravolto gli argomenti trattati. Eppure i colleghi ci sembrano abbastanza grandi ed intelligenti per elaborare da soli le proprie convinzioni e non farsi plagiare da noi, ed inoltre il piano che abbiamo resocontato ci sembra sostanzialmente simile a quello raccontato anche da altri , ed eventuali lacune sarebbero risolte producendo un verbale ufficiale degli incontri, così da dare ai lavoratori la informazione più precisa possibile.

Qualcuno teme forse che la nostra presenza possa essere di ostacolo ad una "corretta trattativa" , per cui sarebbe da ipotizzare un tavolo di trattative separato con le RdB, o meglio una esplicita dichiarazione di condivisione da parte di RdB, come condizione per partecipare alle trattative?

Noi evidentemente riteniamo comunque di doverci confrontare per sostenere le ragioni dei lavoratori interessati, così come da loro espresse. 

Nel corso dell’incontro l’amministrazione ci ha fornito la seguente documentazione che alleghiamo: uno schema sintetico del modello organizzativo della sezione staccata, che sostituirebbe le sedi dirigenziali coinvolte, prevedendo 1) che la sezione staccata sia un modello di massima flessibilità relativamente ai suoi compiti, 2) la  dotazione di  un organico minimo concordato, 3) le attività di massima  da svolgere, 4)  l’ambito territoriale di competenza che si ipotizza rimanga  invariato nella fase iniziale.

Relativamente ai singoli uffici coinvolti ci è stato fornito un elaborato contenente 1) i dati relativi alle carenze di organico delle relative province in base alle piante organiche, 2) la soluzione prevista comprendente l’organico minimo previsto, 3) gli eventuali compiti del personale eccedente l’organico minimo previsto, 4) la composizione numerica del bacino di utenza, 5) le ore consuntivate nel 2001 e 2002 per i processi tipici dell’area servizi, 6) i benefici attesi, in termini di mobilità del personale e di riduzione del costo di gestione delle strutture coinvolte.

Nella sezione staccata secondo il documento, le attività sarebbero coordinate da un referente polifunzionale individuato dalla direzione regionale, che svolgerebbe il ruolo di responsabile e svolgerebbe altresì attività istituzionali al pari degli altri addetti.

I lavoratori dell’ agenzia delle entrate della Emilia Romagna hanno manifestato il loro dissenso alla riorganizzazione ipotizzata, da Fidenza a Pavullo, da Guastalla a Portomaggiore, da Mirandola a Bologna, ed hanno espresso le loro perplessità sul piano di riorganizzazione per il timore che le ristrutturazioni possano comportare un peggioramento delle condizioni di lavoro , una  perdita di professionalità, disagi per le trasformazioni, situazioni di conflittualità rispetto alla assegnazione e definizione delle  mansioni nella nuova struttura “sezione  staccata “,e per  il timore che il peggioramento delle condizioni di lavoro della struttura trasformata finisca per condizionare la scelta di permanenza o meno nella struttura. Se poi si tratta di un nuovo modello organizzativo, una volta avviato il processo perchè dovrebbe escludere le altre province della regione?

Inoltre è in atto una rivoluzione nella carriera dei lavoratori finanziari con la creazione di un nuovo ordinamento professionale.Se la realizzazione di tali sezioni staccate è pensata e realizzata in sede decentrata come sarà previsto l’inquadramento  delle figura professionali che si andranno  a realizzare in tali strutture? E come farà il collega a valutare se riceverà un danno alla propria carriera? Ossia  se per  rimanere  nella sede attuale di servizio o per cambiarla, sarà costretto a cambiare tipologia di lavoro,  potrebbe ritrovarsi magari inquadrato in un ruolo più svantaggioso del nuovo ordinamento professionale? E quali opportunità professionali saranno garantite in una sezione staccata rispetto ad un ufficio dirigenziale? Le competenze accumulate in  anni di lavoro e di sacrificio personale, saranno buttate all’aria proprio adesso che si  sta delineando un nuovo ordinamento professionale? Il nuovo modello organizzativo non potrebbe rivelarsi una destrutturazione dell’Agenzia delle Entrate, con scenari futuri non prevedibili, ed ostili ai lavoratori?

L’amministrazione ha sottolineato il problema della mobilità del personale da queste sedi, su questo problema per garantire i colleghi siamo disponibili a cercare delle soluzioni; per quanto poi riguarda le esigenze di risparmio sugli immobili , riteniamo che si possano trovare le soluzioni adeguate.

Durante l’incontro del 26 febbraio i dubbi che le RdB ed i lavoratori avevano manifestato, ci erano sembrati condivisi anche da altre organizzazioni sindacali, se è vero che è stato da più parti ritenuto opportuno chiedere di rimandare il confronto a livello nazionale.

Ma a termine dell’incontro, la conclusione è stata di prevedere un confronto tra tutte le delegazioni sindacali regionali per il giorno 5 marzo, al fine di elaborare, se possibile, una proposta comune, rivedendoci poi con la amministrazione il giorno 14 marzo.

Pur senza voler fare degli allarmismi, ci sono degli interrogativi a cui non abbiamo da dare risposte.

I lavoratori coinvolti hanno chiesto di “non firmare alcun accordo fino a che non sia stato acquisito il consenso dei lavoratori interessati”, e noi intendiamo mantenere questo impegno con i lavoratori.

Bologna 28 febbraio 2003

                                                                                    Coordinamento Regionale RdB Agenzie Fiscali